(Dott. Paolo Caruso) – Uno spettacolo indecoroso e da irresponsabili quello offerto dai partiti del centrodestra nell’aula del Senato dove gli attori principali, i cosiddetti rappresentanti del popolo o meglio i nominati delle segreterie politiche uscendo dall’aula hanno evitato pavidamente di esprimere il proprio voto, di prendere posizione e pronunciare un giudizio di merito sull’operato del Premier Draghi. Una manifestazione di profonda viltà paragonabile al comportamento del lavarsi le mani di Ponzio Pilato, procuratore romano della Giudea. Nell’aula di Montecitorio, sede della Camera dei deputati, poi si è raggiunta l’apoteosi dell’ipocrisia quando alla fine del discorso di congedo  il Premier Draghi è stato a lungo applaudito anche dagli stessi partiti che indirettamente lo avevano sfiduciato, una vera standig ovation di facciata come sanno fare bene le “serpi” che siedono in parlamento, un salutare bagno di ipocrisia all’interno dell’emiciclo. Così dopo un arido e ripetitivo dibattito  dai contenuti prettamente elettoralistici, si è passati alle accuse rivolte prevalentemente ai 5Stelle vero cavallo di Troia dove si sono allocati i partiti del centrodestra per affossare il governo. Dal classico tutti contro tutti si è arrivati poi all’esito finale con la salita al Colle del Premier Draghi pronto a rimettere il mandato nelle mani del Presidente Mattarella. Un mondo al contrario​ quello della politica, un mondo in cui i 5Stelle fautori di leggi popolari a favore dei cittadini e delle piccole medie imprese, promotori di ulteriori iniziative (la richiesta dei famosi nove punti nel programma di governo)  vengono deliberatamente accusati di comportamento ricattatorio e irresponsabile. Il circo mediatico,  con una condotta sempre più servile al potere e con comportamenti adulatori nei confronti del premier Draghi, ha iniziato da  subito un vero cannoneggiamento denigratorio nei confronti del Presidente Conte, reo, secondo il giornalismo di Sistema, di avere innescato la crisi di governo, e a seguire un’opera di logorio continuo utile a screditare i 5 Stelle, ridimensionandone le legittime aspirazioni di movimento anti Sistema. Di Maio ‘a poltrona, meschino quale è, in preda al panico per il suo futuro politico tenta di affondare l’ultimo colpo ai suoi ex compagni pentastellati accusandoli  di destabilizzare il Paese e soprattutto di essere Putiniani, frasi senza senso che dimostrano ancor di più il nervosismo del ministro Di Maio e le preoccupazioni che incominciano a manifestarsi all’interno della neonata creatura politica di “Insieme senza futuro”.  Tutto questo la dice lunga sullo stato di mediocrità della classe politica e di grande sofferenza in cui versa la democrazia. Infatti il governo Draghi insediatosi con un colpo di mano dei soliti noti  ha rappresentato fin dall’inizio una oligarchia tecnocratica finanziaria capace di salvaguardare soprattutto gli interessi della grande imprenditoria, del mondo della finanza e delle fasce economicamente privilegiate, divaricando così sempre più la forbice tra i ricchi e i restanti cittadini. Una oligarchia quella dei “Migliori” responsabile di leggi deleterie​ come la riforma della giustizia, la “schiforma” Cartabia, osteggiata dagli stessi magistrati, e di leggi utili solo a​ ridimensionare quello che di buono era stato fatto nei governi Conte 1 e 2, (il reddito di cittadinanza, la  spazzacorrotti, il bonus 110%, ecc.). Agli Italiani non serve “l’Uomo della Provvidenza” come ci vogliono far credere, ma serve sempre più la “Vera Politica”, una sana politica capace di mediare, che possa rappresentare fedelmente le istanze dei cittadini. In questi ultimi tempi purtroppo a causa dello smarrimento dei partiti la democrazia ha perso in parte la sua autorevolezza, ha perso i fondamentali, ma è finalmente giunta l’ora che il “Deus ex machina” ritorni alla sua vocazione finanziaria  e lasci al popolo la capacità di esprimere con il voto un nuovo governo.