Dalla diplomazia a rilento alle questioni ambientali: i nodi aperti con il governo e con il “patto” giallorosa. Insiste e insisterà, l’avvocato. “Il M5S si oppone convintamente all’invio di armi sempre più pesanti e letali all’Ucraina”, dice Giuseppe Conte a margine di un convegno […]

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Insiste e insisterà, l’avvocato. “Il M5S si oppone convintamente all’invio di armi sempre più pesanti e letali all’Ucraina”, dice Giuseppe Conte a margine di un convegno. Facendo anche un esempio: “Siamo contrari a mandare carri armati”. Ma al Fatto il presidente del Movimento ha molto altro da dire.

Il vostro Francesco Silvestri ha scritto a Mario Draghi per ribadirgli che siete contrari al termovalorizzatore che il sindaco Roberto Gualtieri vuole realizzare a Roma. Siete sempre quelli dei No?

La transizione ecologica è l’obiettivo primario del Movimento. Vogliamo abbracciare nuovi sistemi di produzione, sviluppare l’economia circolare e la logica del riciclo dei rifiuti. Quindi anche impianti di smaltimento dell’immondizia a tecnologia avanzata, pienamente eco-compatibili. Gli inceneritori sono il passato e sarebbe assurdo pensare oggi di costruire impianti obsoleti che richiedono almeno 5-6 anni per essere completati.

Dite no anche ai poteri straordinari al sindaco per organizzare il Giubileo?

Non siamo contrari ad attribuire al sindaco di Roma poteri per gestire un problema che è sotto gli occhi di tutti i romani e i turisti. Anzi, ci sarebbe piaciuto avere i numeri in Parlamento per attribuire anche alla nostra sindaca Raggi questi poteri. Però vogliamo dei vincoli, perché siano esercitati in linea con i principi non negoziabili della sostenibilità ambientale.

Ma a Roma c’è un’emergenza rifiuti che non è stata tamponata neanche dalla precedente giunta del M5S, poteri o no…

Come ho detto, noi offriamo soluzioni e siamo disponibili a ragionare su percorsi semplificati, ma per impianti basati su tecnologie avanzate, in linea con una vera transizione ecologica.

Ponete anche il tema dell’approvvigionamento energetico.

Ci sono richieste di autorizzazione per impianti con fonti rinnovabili, pari a 150 gigawatt, che giacciono, in attesa di una risposta della nostra burocrazia. Equivalgono a due volte e mezzo la potenza delle centrali a carbone e a gas operative in Italia. Dobbiamo accelerare sulle rinnovabili.

Parliamo di armi: la distinzione tra quelle offensive e difensive è vaga, no?

Non è affatto vaga. La mia maggiore preoccupazione è che rimanga vago l’obiettivo politico che vogliamo perseguire. Offriamo sostegno all’Ucraina per difendersi oppure ci prefiggiamo di rovesciare il regime di Putin e di innalzare lo scontro armato portandolo a un livello planetario?

Teme che questo sia l’obiettivo degli Stati Uniti?

Nell’ambito di un’alleanza euroatlantica possono convivere diversi obiettivi e se ne può discutere. Ecco perché ritengo di straordinaria importanza che l’Italia si faccia carico dell’unico obiettivo ragionevole, ossia permettere all’Ucraina di difendersi senza contribuire a un’escalation militare che amplierebbe la sofferenza delle popolazioni e le distruzioni, e ci precipiterebbe in una severa recessione economica.

Draghi ha fatto abbastanza finora sul piano diplomatico?

Non guarderei al passato. Le prossime settimane saranno decisive, considerando le visite di Draghi a Washington e a Kiev, e considerando il contributo che l’Italia potrà dare nel quadro dei Paesi garanti.

Serve un voto in Parlamento sul prossimo decreto interministeriale?

Sarà importante che il premier chiarisca l’indirizzo politico che intende far valere nei contesti internazionali, e che questo sia vagliato e approvato dal Parlamento.

Ha sentito Draghi ultimamente?

L’ho informato della deliberazione del Consiglio nazionale del M5S sulle armi.

Sembrate più a sinistra di molti del Pd su salario minimo, diritti, armi. Per certi versi sembrate simili a Mélenchon, uno dei candidati alle Presidenziali francesi.

Non mi interessa essere più a sinistra del Pd. Mi preme piuttosto esprimere la chiara identità progressista del Movimento e la sua grande forza innovatrice e trasformatrice del Paese.

Lei ha parlato di “spocchia” di alcuni dem…

Ho toccato con mano il fatto che, quando il Movimento ha espresso una profonda convinzione, come quella della contrarietà al riarmo e sul perimetro di legittimità del sostegno all’Ucraina, la reazione da parte di alcune componenti del Pd è stata aggressiva e irriguardosa. Ciò mi fa pensare che abbiamo ancora molto da lavorare sulla strada di un dialogo fondato sul reciproco rispetto, che scacci via pretese egemoniche di una forza egemonica.

Non è brutto aver garantito a Beppe Grillo 300 mila euro per pubblicare i contenuti del M5S sul suo blog?

Non corrisponde al vero che l’accordo fatto con Grillo preveda l’utilizzo del suo blog. L’intesa prevede un suo più diretto coinvolgimento nell’elaborazione di progetti divulgativi sulle migliori pratiche e tecnologie per ciò che riguarda la transizione ecologica e digitale. È previsto anche un supporto sui materiali audiovisivi per la scuola di formazione.

Non sono comunque tanti soldi?

Grillo darà un apporto di altissima qualità.

L’avvocato Lorenzo Borrè ha annunciato altri ricorsi contro di lei e il Movimento.

Qualcuno forse si diverte a fare ricorsi e a portare alla sbarra la volontà di fare politica. La risposta migliore rimane comunque il dato uscito dalle votazioni dell’agosto 2021 e dello scorso marzo sulla mia leadership e sul nuovo corso. Ci sono attestati di fiducia che non possono essere stretti nella morsa di cavilli giuridici e appendici processuali.