Ora i Cinque Stelle sono proprio un partito. Lo racconta un registro, quello dei partiti appunto, dove il M5S è stato iscritto dopo il via libera della Commissione di garanzia degli statuti e il controllo dei rendiconti […]

(LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Ora i Cinque Stelle sono proprio un partito. Lo racconta un registro, quello dei partiti appunto, dove il M5S è stato iscritto dopo il via libera della Commissione di garanzia degli statuti e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, arrivato lo scorso 7 aprile. Mentre il 27 lo Statuto del Movimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ai grillini serviva per rincorrere i soldi pubblici del 2 x 1000, e anche questo racconta la mutazione: da Movimento orizzontale che riteneva i fondi alla politica sterco del diavolo, a partito con un presidente e una galassia di organi, che si affanna per avere la sua quota di contributi, seppur volontari. Non poteva fare diversamente, il leader Giuseppe Conte. Perché vuole un M5S radicato sui territori con sedi fisiche – quella principale è a Roma, 500 metri quadri in centro – e una struttura, con tanto di scuola di formazione. Ma ha dovuto faticare, l’avvocato, perché in prima istanza la commissione aveva respinto la richiesta.
In sostanza, pare, perché lo Statuto era “poco chiaro” in alcuni passaggi, tra cui quello sulla formazione delle liste elettorali. Così Conte ha fatto approvare sul web dagli iscritti le necessarie modifiche allo Statuto, lo scorso 11 marzo. Ed eccolo, il M5S partito tra i partiti. Dove si vocifera ancora di un possibile cambio di simbolo. E dove Grillo e l’avvocato, nell’ultima visita romana del Garante, hanno parlato di molte cose. Grillo ha chiesto e avuto tanti soldi – 300 mila euro – per rilanciare sul suo blog i contenuti dei 5Stelle. Impegnandosi ad aiutare su temi “e nella promozione anche all’estero delle attività del M5S”. Conte invece ha ottenuto mano sostanzialmente libera sulla gestione della grana delle grane, il vincolo dei due mandati. La sua idea resta quella: deroghe alla regola, solo per un pugno di big. Mentre sul suo tavolo c’è la bozza con l’elenco dei 20 referenti regionali e di quelli provinciali. La mappa del suo M5S.
Bella roba eh.
I fondi raccattati dai Meet Up evidentemente non sono più trendy, vero?
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Involuzione della specie. Potevano farlo da subito il partito, invece ci hanno preso per il cul0. Pacifisti, anticasta, democrazia diretta, la politica come servizio, ecc… La cosa aberrante è che la merd@ di maio c’è lo ritrovrremmo in parlamento per tanti altri anni a fare il cane da guardia ai banchieri e agli americani. Spero che spariscano, anche se c è ancora troppa gente che crede in questi opportunisti
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Se penso a Grillo nel canotto sopra la folla .E ora Di Maio firma i decreto sulle armi di “..difesa”.
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