(affaritaliani.it) – Una crisi di governo “sarebbe dannosa per noi, per tutti noi. E sarebbe tremendamente negativa per il processo di pace e per chi soffre per via della guerra. Noi lavoriamo con impegno per evitarla”, scrive il segretario Pd, Enrico Letta, su Twitter. Il caso che preoccupa il leader Dem è ovviamente quello dell’aumento delle spese militari al 2% del Pil e l’opposizione del Movimento 5 Stelle, ribadita anche oggi da Giuseppe Conte con un perentorio “non faremo passi indietro”.

Al di là delle sorti del governo Draghi, comunque all’inizio del 2023 la legislatura finisce e si va comunque alle elezioni, a rischio è l’alleanza giallo-rossa, quell’intesa Pd-M5S che solo qualche mese fa sembrava in grado di poter seriamente competere con il Centrodestra disastrato e dissestato dopo la partita del Quirinale. Con il Pd e Letta sempre più a stelle e strisce, e agli ordini di Biden (per usare le parole di Massimo Cacciari), i 5 Stelle vanno verso un ritorno alle origini (vedremo se il governista Luigi Di Maio se ne andrà) del primo Beppe Grillo.

E necessariamente al Partito Democratico non resta che tuffarsi verso il centro renziano e calendiano, cercando di attirare pezzi di Forza Italia. La guerra in Ucraina e la risposta dell’Occidente potrebbe concretamente ridisegnare il quadro politico in vista del voto politico.