(Roberta Labonia) – In queste ore la mala informazione italiana, del tutto supina alla linea draghiana, sta facendo circolare il falso messaggio secondo il quale “anche i Governi Conte hanno aumentato gli investimenti militari”.

Ciò che non dicono lor signori è che si è trattato di incrementi fisiologici pari a meno dello 0,1% del Pil e che hanno riguardato principalmente l’adeguamento tecnologico della nostra difesa e che sono andati principalmente a finanziare il potenziamento della sanità militare legati all’emergenza Covid.

Ciò che non dicono lor signori è che nel 2020, pur lavorando gradualmente per rispettare i nostri accordi internazionali, il Governo Conte ha messo in campo oltre 130 miliardi di euro, con 5 scostamenti di bilancio, per aiutare famiglie e imprese colpite dalla pandemia.

Ciò che fingono di ignorare lor signori è che il Movimento 5Stelle non mette in discussione l’impegno assunto in ambito Nato di aumentare le spese militari fino al 2% del Pil. Ciò che mette in discussione è la tempistica che vuole rispettare, da un giorno all’altro, Mario Draghi. Tempistica stabilita in ambito NATO nel lontano 2014: un’altra era economica, un altro mondo. L’adeguamento delle spese militari al 2% entro il 2024, perché questo vuole il “migliore” con cavalier serventi al seguito, sottrarrebbe risorse per affrontare l’emergenza energetica scatenata dal conflitto in corso e la crisi sanitaria tutt’altro che debellata (ieri i contagi covid sono di nuovo risaliti a quasi 100mila!).

Quello che non stigmatizzano lor signori è che non possiamo digerire che non ci sono le condizioni per uno scostamento di bilancio per aiutare chi è in difficoltà se poi puntiamo ad un aumento straordinario delle spese militari delle dimensioni di una finanziaria, senza battere ciglio (stando agli ultimi sondaggi oltre 1 italiano su 2 è contrario al riarmo)

Lo sapete quanti sono i Paesi Nato che oggi hanno raggiunto il target del 2% del pil sulle spese militari? Solo 10 su 26! E fra i “virtuosi”, in testa ci sono USA e Uk.

La verità che nessuno, salvo rare eccezioni, vuole portare a galla, è che la corsa al riarmo che vuol imporre Draghi al Paese, soddisfa solo e soltanto la sua ambizione di ritagliarsi un posto privilegiato fra le élite atlantiste.

E gli italiani? Parafrasando Maria Antonietta D’Asburgo: che mangino brioche.