
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Ogni giovedì sera mi sintonizzo con la piazza del bravissimo Formigli per assumere la mia dose settimanale di professor Orsini. Spiace per gli altri aspiranti al titolo, ma la vera star del Pacinarcisismo è lui, grazie alla faccia sofferta e a quel tono di voce tra l’assertivo e il piagnucoloso con cui ricostruisce le cause della guerra ucraina dai tempi di Gengis Khan. Stavolta il sociologo che ha smesso di collaborare con un giornale chiedendo scusa ai lettori che si erano abbonati solo per leggere lui (non gli fa certo difetto l’umiltà) ci ha spiegato che tra l’Occidente e Putin non c’è differenza.
Schifoso lo zar, schifosi noi: e tra schifosi ci si intende.
A condizione di sbarazzarsi di quel Zelensky che ostacola il lieto fine con la sua insopportabile ossessione per la libertà, resa impossibile dalla geografia. Orsini sembra posseduto da una sorta di timor panico nei confronti di Putin: lo nomina il meno possibile e quasi mai per parlare delle sue malefatte, che comunque non considera peggiori delle nostre. La sconfitta dell’invasore, che rallegra i poveri di spirito, è ciò che egli più teme, perché a quel punto, dice, Putin potrebbe arrabbiarsi sul serio. Quanto alla caduta del satrapo slavo, non fa parte delle opzioni di Orsini e forse neppure delle sue speranze.
La mia rimane che un giorno a Mosca un omologo del professore possa dire in un talk show che i russi fanno schifo come gli occidentali. Significherebbe che anche lì è arrivata la libertà.
L’ultima frase è l’unica che ha senso! Qua ce ne sono tanti che amano giocare col fuoco, sono così sicuri di sé che dovrebbero partire per il fronte.
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Gramellini??? Perbenista e critico a…. perdere… è una corrente giornalistica priva di autocritica e peggio ancora “ignorante”…. Dalla pandemia che ha sfornato virologi dell’ultima ora…ci ritroviamo catapultati in una guerra…che i sapientoni dell’informazione…ci descrivono come improvvisa e inattesa!!! Ma nel recente passato a che lavoro vi dedicavate?? L’uncinetto? Il ricamo? A gramellini consiglieri…meno spocchia e più conoscenza…meno finto perbenismo e più curiosità nel raccontare la storia dei fatti tragici…meno libro cuore… c’è chi muore ammazzato in una guerra che non ha mai desiderato…
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” In guerra la verità è la prima vittima”
Eschilo.
Quanto allo schifo, Gramellini ci vada piano con quel “noi”: potrebbe, forse, riguardare solo lui e pochi altri.
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Ma veramente il “noi” lo ha detto Orsini, e su quello Gramellini ha scritto.
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Lo stesso si può dire di quelli che si sono abbonati al corriere per leggere le tue oppinioni di criticare a destra e a manca.
Non ho mai letto o criticato delle guerre fatte in nome di Dio IRAQ ,LIBIA SLOVENIA CILE DOVE USA ANNO PORTATO A CASA RAME
PETROLIO GAS E TANTO ALTRO E SEMPRE IN NOME DI DIO ,FORSE MI SCORDO ALTRO .SEMPRE IN DEMOCRAZIA E IN
PACE E ALLA FACCIA DELLA LIBERTA…………
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Pochi? Sicuro?
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Il “noi” di Orsini è riferito in generale all’occidente, non ad singolo individuo come vuol far credere Gramellini per screditare il docente.
Di certo Orsini andrebbe eventualmente confutato e non screditato con articoli populisti come questo.
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A me, @Guido, populista è sembrato Orsini col suo “fa schifo Putin fa schifo l’Occidente”.
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Di solito col termine “populista” si etichetta chi cerca facili consensi, esaltando il popolo a cui si rivolge, con retorica ed improbabili facili soluzioni a problemi complessi.
Dire che “facciamo tutti schifo”, ad oriente come ad occidente, non credo che porti consensi a chi lo afferma.
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@Guido
Hai ragione. Dire: “so’ tutti uguali” è qualunquista più che populista.
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Gramellini sei inqualificabile!
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Gramellini, Maestrino dalla penna rossa, mi fai schifo tu. Mi affascina leggere il trash dei tuoi articoli come mi affascina vedere il trash di Vanna Marchi o di Sergio Baracchi, quello che vende i gioielli su telealtovalenza. Solo che tu non fai ridere, sei noioso e fai pena. PS: tutte le parole (maschili, ovviamente) che iniziano con la zeta richiedono gli articoli determinativi “lo” (sing.) e “gli” (plur.) e l’articolo indeterminativo “uno” (sing.): “lo zaino, gli zaini, uno zaino”, “lo zero, gli zero, uno zero”, etc. Quindi si dice “Quello Zelensky”, non “Quel Zelensky”. Ignorantone.
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Non ha senso nemmeno l ultima per definizione: non parla di UN paese ben circoscritto che potrebbe risentirsi (i cittadini o le elite) ma in generale
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Bravo Gramellini, adesso però parti per il fronte assieme a Giannini, Molinari, Mieli, Severgnini.. chissà se ai vostri tempi avete fatto parte dei corpi militari speciali o invece grazie a papà notai e giornalisti nemmeno avete fatto i centralinisti al distretto militare.. è un discorso populista, vero, ma non più dei vostri
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Io sono soddisfatta che qualcuno inizi ad accorgersi che Orsini sta proprio male di testa (chissà cosa ha insegnato nelle sue lezioni 😱), chiaro che Travaglio (che per fare il diverso entra nei panni del proteo) pubblichi i suoi articoli “alternativi”
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Qui a star male di testa c’è solo chi scrive commenti come i tuoi Paolozza, visto che sei così interventista e al fianco del popolo ucraino perché almeno non vai ad aiutarli davvero, almeno sii coerente con il tuo totale odio verso chi non la pensa come te. Facile e comodo e ipocrita dire “armiamoci e partite”
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“La mia rimane che un giorno a Mosca un omologo del professore possa dire in un talk show che i russi fanno schifo come gli occidentali. Significherebbe che anche lì è arrivata la libertà.”
Frase vera ma che non c’entra nulla con ciò che dice Orsini, che non mi pare abbia mai detto che la Russia fosse un paese democratico.
Il resto dell’articolo è solo astio verso una persona che la pensa diversamente da lui. Fa quasi pena leggerlo perché sembra che sia geloso e ci voglia andare lui in trasmissione.
Chissà perché non se l’è presa anche con Ravello.
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di questo povero disgraziato pezzente, con qi striminzito, sarebbe suffuciente sapere quanto piglia di salario e chi glielo paga per capire con chi si ha a che fare…!!!
e, secondo me, visto com’é ridotto, é uno che “pagherebbe per vendersi” (victor hugo dixit)!
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Gramellini torna a fare il consulente del cuore, nelle tue rubrichette mielose e lascia stare certi argomenti che non ti competono e ne sei profondamente ignorante.
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Non ha senso nemmeno l ultima per definizione: non parla di UN paese ben circoscritto che potrebbe risentirsi (i cittadini o le elite) ma in generale
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“La mia rimane che un giorno a Mosca un omologo del professore possa dire in un talk show che i russi fanno schifo come gli occidentali. Significherebbe che anche lì è arrivata la libertà.”
Ma voliamo anche più basso!
Pure solo che Gramellini una volta nella vita dica una cosa contraria al mainstream sarebbe una botta di libertà mica da ridere.
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Condivido l’articolo di gramellini.
Con Orsini Travaglio ha dimostrato i suoi limiti da direttore, ha ingaggiato uno che la pensa come lui, che lo assecondi nell’errore.
Tra narcisi ci si intenderà.
Io non trovo le tesi di Orsini complesse, mi sembrano di una banalità sconfortante, fanno a cazzotti con la logica.
Ma lui gestisce la complessità, solo quella a buon mercato sia chiaro, le banalità finto intellettuali che seducio gli idioti che devono opporsi all’ovvio pur di sembrare fichi e alternativi.
Non è una questione geopolitica, è una banale questione di stronzaggine collettiva.
Li riconosci facilmente, gli utili pacifisti di Putin, nei loro discorsi geopolitici manca sempre il popolo ucraino e le sofferenze che patisce per conservare democrazia e libertà.
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E chi poteva condividere l’articolo di Gramelot?
Il DeficienteTM di Infosannio.
Vai, bucamuri, vai a tirare pannelli ai russi, non vedo l’ora. Già Ennio e Jerry sono al fronte, parti con Loquasto e portati anche PaolaBlatta.
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Supplemento Merda, stai calmo.
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Il METODO degli IMBECILLI narcisi
“Tra narcisi ci si intenderà.Io non trovo le tesi di Orsini complesse, mi sembrano di una banalità sconfortante, fanno a cazzotti con la logica” (IL FAMOSO METODO).
“Ma lui gestisce la complessità, solo quella a buon mercato sia chiaro, le banalità finto intellettuali che seducono gli idioti (sic) che devono opporsi all’ovvio pur di sembrare fichi e alternativi” (parli di te e per te???).
“Non è una questione geopolitica (no, è una questione di METODO per annaaffanculo), è una banale questione di stronzaggine collettiva (cioè il FAMOSO METODO del Falsario).
“Li riconosci facilmente (OHOHOHOHOHOH OHOHOHOHOHOH OHOHOHOHOHOH), gli utili pacifisti di Putin (vedesi alla voce gli UTILI GUERRAFONDAI alla Zelensky), nei loro discorsi geopolitici (ma non avevi detto sopra che la geopolitica non c’entrava una sega???) manca sempre il popolo ucraino (infatti Zelensky lo sta rimpiazzando con i cadaveri tranne il suo, al riparo, al calduccio e in tutte le tv a FARE IL FIGO) e le sofferenze che patisce per conservare democrazia e libertà.”
Il Supercazzolaro, su rai 1, stasera, alle 21. Non perdetevelo, rincoglioniti!
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Gramellini??? Perbenista e critico a…. perdere… è una corrente giornalistica priva di autocritica e peggio ancora “ignorante”…. Dalla pandemia che ha sfornato virologi dell’ultima ora…ci ritroviamo catapultati in una guerra…che i sapientoni dell’informazione…ci descrivono come improvvisa e inattesa!!! Ma nel recente passato a che lavoro vi dedicavate?? L’uncinetto? Il ricamo? A gramellini consiglieri…meno spocchia e più conoscenza…meno finto perbenismo e più curiosità nel raccontare la storia dei fatti tragici…meno libro cuore… c’è chi muore ammazzato in una guerra che non ha mai desiderato…
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Egregio Direttore del Corriere della Sera,
Sono un professore universitario, questo non piacerà affatto al Suo Co-Direttore Gramellini, che, horribile dictu, si occupa da anni proprio di teoria di sistemi complessi.
Le scrivo precisamente in merito alla rubrica Il Caffè di Massimo Gramellini, apparsa sulla vostra testata.
Sono a dir poco allibito dal carattere, dal tenore e dallo stile utilizzato per un attacco così virulento e scurrile, attacco ad uno studioso che non fa altro che esporre le sue analisi, competenti, frutto di un sapere sedimentato negli anni attraverso il lavoro.
Ora, venendo al testo, in relazione a quanto detto da Gramellini nella prima colonna, non si tratta che di falsità meschinamente orchestrate: il Prof. Orsini non ha mai detto o spiegato «che tra l’Occidente e Putin non c’è differenza», che «bisogna sbarazzarsi di Zelenski che ostacola il lieto fine con la sua insopportabile ossessione per la libertà». Non sono interpretazioni, sono falsità! Volgari menzogne.
Per quanto concerne la seconda colonna della rubrica, si tratta dell’attribuzione a Orsini di idee, posture mentali («satrapo slavo») e addirittura psicologiche («timor panico») che non fanno affatto onore alla sua testata né al giornalismo di livello di cui la vostra testata si fa veicolo.
Ora, capirà benissimo che non si tratta di dare ragione a Orsini o Gramellini, semplicemente in virtù del fatto che da un lato ci sono analisi (fondate concettualmente e metodologicamente sebbene non necessariamente condivisibili) e dall’altro c’è una truce invettiva. Non si tratta neppure, ovviamente, di prendere parte per Putin o per l’Occidente, ma di chiedersi, all’interno dell’Occidente democratico, quali siano le soglie da non attraversare – almeno nel giornalismo di livello – tra analisi e invettiva personale. Gramellini, esprimendosi di volta in volta su tutto lo scibile umano, ovviamente non solo disprezza coloro che hanno frameworks epistemici (cioè competenza) ma li espone anche a derisione (si veda il post sul complesso della settimana scorsa!)
Ponendo, come è de facto, che le analisi di Orsini sono le stesse fatte da un Mearsheimer, da un Chomsky o dallo stesso Bernie Sanders (nell’audizione della settimana scorsa al Senato) negli Stati Uniti, e anzi, secondo alcuni aspetti, molto più neutrali, potrebbe immaginare Lei una simile invettiva presso il Washington Post, il NYTimes o, per rientrare in Europa, la FAZ o Le Monde o Le Figaro. Leggendo quasi quotidianamente questi giornali non è mai successo di trovarsi di fronte ad un episodio così volgare.
Una volta finita questa sciagura, speriamo presto, bisognerebbe iniziare a parlare seriamente, nel dibattito pubblico, di «ultracrepidarianismo» (dal detto latino «sutor ne ultra crepidam»), cioè iniziare a discutere – se si vuole in modo del tutto utilitaristico – quanto possa giovare ad una società che si reputa «avanzata» il fatto che persone SENZ’ALCUNA COMPETENZA possano parlare di tutto, inveire, inquisire, incitare al bando, moralizzare, senza avere nessuna formazione specifica né competenze logico-sintattiche di organizzazione del discorso ad un livello sufficiente di pertinenza.
Bisognerebbe anche chiedersi, dal punto di vista strettamente «estetico» cioè del «contegno» di un giornalismo che si vuole promotore di vero dibattito, quanto giovi dare adito a simili volgarità ed amplificare un simil plaidoyer per l’ignoranza nella società.
Cordiali saluti
Prof. Dr. Fausto Fraisopi
Ausserplanmäßiger Professor
Albert-Ludwigs-Universität Freiburg
Philosophisches Seminar
Kollegiengebäude I, Raum 1067
Platz der Universität 3, 79098 Freiburg
P.S. Sono stato autorizzato a pubblicare questo testo.
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