La resistenza del popolo ucraino trova origine nel dolore dello sterminio di massa inflitto da Stalin negli anni Trenta. Un dolore che gli ucraini non hanno dimenticato.

(di Giancristiano Desiderio – laragione.eu) – La verità è che non siamo usciti dal Novecento. Isaiah Berlin lo definì il peggior secolo dell’umanità. Non so se avesse conosciuto gli altri secoli, ma il XX secolo, con lager e gulag, gli faceva orrore. E se l’Ucraina resistesse proprio per questo motivo? Sì, proprio così. Perché ha conosciuto lo sterminio di massa. La Russia di Stalin massacrò negli anni Trenta – in particolare negli anni 1932-1933 – i contadini ucraini che erano un ostacolo alla realizzazione del collettivismo comunista. Il massacro avvenne con una carestia artificiale: Holodomor.
Ora la Russia di Putin invade l’Ucraina e il fantasma dell’Holodomor – la morte per fame – ricompare con i milioni di kulaky che vennero sterminati sull’altare del dio falso e bugiardo del comunismo. Sterminio di massa significa 7-10 milioni di morti. Ci si chiede ancora perché il popolo ucraino resista e si opponga all’invasore russo?
Il passato dimenticato produce il passato ripetuto. Una sorta di eterno ritorno dell’uguale che nelle steppe del popolo di Kyiv, lì dove l’Europa inizia a sconfinare con l’Asia, si vuole trasformare, giustamente, in eterno ritorno del diverso: in storia libera. Cosa sono i cosiddetti corridoi umanitari dove i profughi sono colpiti dai proiettili dei soldati russi se non una nuova versione dell’Holodomor? Che cos’è l’occupazione della Crimea, avvenuta già otto anni addietro, se non la ripetizione del nuovo esodo degli ucraini? Che cos’è la volontà di Vladimir Putin di annettersi l’Ucraina se non una nuova sottomissione che cancella la libertà scelta e voluta dall’Ucraina dopo settant’anni di regime totalitario?
Nella memoria del popolo ucraino è vivo il dolore della carestia organizzata dal collettivismo di Stalin. È qui l’origine della resistenza. Non nella persona del presidente Zelensky che, al contrario, trova la sua volontà di resistenza nella storia tragica dell’Ucraina. La vicenda di Zelensky appartiene alla storia dell’Ucraina e il suo merito è quello di essere stato all’altezza del dramma. Ecco perché questa guerra non è né una guerricciola né un banale tentativo di annessione dell’ex impero sovietico. È una guerra che potrà finire solo con la libertà degli ucraini oppure con la loro sottomissione. La logica del terzo escluso, che molto spesso fa a pugni con la realtà, qui è veritiera.
È una storia antica che per tanto tempo, praticamente per tutto il Novecento, è stata negata. Solo quando lo storico Robert Conquest, sulla scorta di documenti inoppugnabili, pubblicò nel 1986 “Raccolto di dolore” non si poté più ignorare. Oggi questa storia ritorna dal suo passato che, evidentemente, non è passato e ci interpella: la sottomissione o la libertà dell’Ucraina sono la nascita o la fine dell’Europa libera. Piaccia o non piaccia, è così.
Poveretto, e sono magnanimo
https://www.voltairenet.org/article216120.html
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L’Ucraina non fa parte dell’Europa. Piaccia o non piaccia è così
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E di cosa di grazia? Della istituenda Grande Russia dell’autocrate Putin o dell’Iperuranio?
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Per entrare nell’Ue ci dev’essere l’approvazione dei 27 membri attuali, di grazia. L’Unione europea doveva limitarsi agli stati originali, e non far entrare cani e porci, culturalmente molto diversi
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Il comunismo è morto da trent’anni ma questi giornalisti col paraocchi acstelle e strisce, per offrire servigi alla ditta, trovano sempre il sistema di riadattarlo alle situazioni attuali dove il capitalista Putin è in guerra con i capitalisti americani che lo stanno accerchiando fino ad arrivargli sotto il naso provando a piazzare missili in Ucraina, per ragioni (tutte interne al sistema capitalista) di concorrenza a suon di atomiche sui mercati mondiali.
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Ma dove è dimostrato che Putin ha attaccato l’Ucraina per annetterla? Con la miseria di 160.000 soldati? Mi sembra che questo signore sia preda di un wishful thinking. E per fortuna, nonostante le bombe di Putin la situazione dell’Ucraina è infinitamente migliore ora che negli anni 30 del secolo scorso , quando Stalin ne fece oggetto di un genocidio
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Ora quando? Dal 24 febbraio in poi?
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che poi, a leggere quello che scrivono gli storici, di parte, russi, il problema non fu
unicamente ucraino, ma anche altri stati della galassia socialista russa ne soffrirono
per cause climatiche e per causa di una maldestra interpretazione delle teorie
fordiste sulla massificazione delle produzioni al fine di aumentarne la redditività
tra l’altro nel testo sopra “Sterminio di massa significa 7-10 milioni di morti.”
c’è una falsità che viene propagandata dalle fonti ucraine emigrate negli usa ed in Canada
dopo la 2a guerra mondiale (chi per complicità con i nazisti chi per divergenze con il regime che si era instaurato
che differiva dal regime che volevano loro) da dove il termine “holodomor” ha iniziato ad essere utilizzato,
visto che l’Istituto di Storia dell’Ucraina con il supporto di numerosi storici dei centri di ricerca occidentali,
le perdite demografiche della carestia del 1932-1933 nella SSR ucraina potrebbero
(il dato è una stima non una rendicontazione)
a 3,9 milioni di persone a causa di supermortalità più le mancate nascite dovute alla malnutrizione, parlano di 1.5 milioni
tanto che
“Nel 1931, in cinque regioni dell’URSS – Siberia occidentale , Kazakistan , Urali , Medio e BassoVolga – si verificò
un fallimento del raccolto a causa della siccità, che ridusse significativamente le risorse di grano del paese.
La politica situazionale e incompetente in agricoltura (vedi inizio del commento) , l’aumento delle esportazioni di grano
raccolto del 1931 hanno reso la situazione critica.
Nel 1932 seguì un calo ancora maggiore della produzione alimentare, principalmente a causa delle principali regioni
produttrici di grano dell’URSS: le regioni cerealicole della SSR ucraina e del Kuban.
All’inizio dell’autunno del 1932 era diffusa la difficoltà a fornire cibo alla popolazione urbana.
All’inizio della primavera del 1933, la situazione alimentare nell’intero paese era difficile e c’era carenza di cibo
anche a Mosca e Leningrado
ma ora l’importante è trovare un colpevole malvagio a cui Putin possa assomigliare
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