
(Francesco Erspamer) – Nella loro storia gli Stati Uniti hanno fatto innumerevoli guerre: in solo 39 dei 247 anni passati dalla dichiarazione di indipendenza non sono stati coinvolti in operazioni o occupazioni militari (dunque non tengo conto della Guerra fredda). Gli anni di pace consecutivi sono stati al massimo sei, significativamente durante la Grande Recessione e subito dopo la sconfitta in Vietnam. Neanche un anno intero di pace, invece, dopo il 1986, ossia da quando sono diventati l’unica superpotenza planetaria.
Ancora più impressionante è comunque il fatto che tutte le guerre americane siano state combattute al di fuori del loro territorio. Tutte. Inclusa quella di indipendenza e le tante contro gli indiani o il Messico, volte ad appropriarsi di terre altrui. Persino la guerra civile si svolse quasi interamente sul suolo degli stati secessionisti. Capite bene che è più facile fare guerre quando le distruzioni sono sempre e solo altrove.
Le loro scuse per intervenire militarmente sono state molto varie e a volte davvero creative: come in Cina, a inizio novecento, per obbligarla ad accettare l’importazione di oppio; o negli anni ottanta a Panama per impedirgli di esportare droghe. Ecco comunque una lista alfabetica dei principali paesi da loro attaccati, bombardati o occupati: Afghanistan, Cambogia, Cuba, Filippine, Haiti, Iran, Iraq, Laos, Libano, Libia, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Serbia, Siria, Somalia, Uganda, Vietnam, per non parlare dell’intera Europa Occidentale (e adesso buona parte di quella Orientale) nonché del Giappone e della Corea del Sud, sottoposte alla loro tutela per salvarle dal comunismo.
Delle due l’una: o gli americani tutte queste guerre le hanno fatte per imporre imperialisticamente i loro interessi, e allora concorderete che non dovrebbero essere degli interlocutori moralmente accettabili; oppure hanno agito per difendersi da presenti o future minacce. Da buon machiavellico sono convinto che per prevenire aggressioni e più gravi conseguenze a volte sia necessario (anche se a loro capita un po’ troppo spesso) portare preventivamente la guerra sul territorio altrui, a difendere gli alleati o a neutralizzare i nemici. Ma allora mi spiegate come mai date loro alcun credito quando condannano la Russia per aver fatto un’operazione preventiva esattamente analoga a quelle da loro praticate per due secoli, e per di più ai suoi confini e non a migliaia di chilometri di distanza?
Ancora! Non avrei mai creduto che in Italia ci fossero annidati tanti odiatori degli USA e dell’Occidente, e tanta gente disposta a giustificare un nuovo despota paranoico russo che sta massacrando un popolo e occupando e distruggendo a suon di bombe e missili uno stato libero. Quand’anche fosse tutto vero quello che questo Esparmer scrive degli USA ( e lo è solo in minima parte, perchè ogni caso citato è ben diverso nelle cause, nelle conseguenze e nelle responsabilità), questa invasione NON E’ GIUSTIFICABILE con eventuali colpe precedenti altrui. Come ogni omicidio non è giustificabile con i tanti omicidi commessi da altri in precedenza, e non fa da attenuante scrivere l’elenco dei colpevoli dai tempi delle crociate o della scoperta dell’America fino ad oggi. Comunque anche la Russia non è stata con le mani in mano a casa propria. Vedi: https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_13/guerre-russia-caduta-dell-urss-oggi-c546cb42-a2f5-11ec-9cf0-42c4e5b7cf94.shtml?fbclid=IwAR2e8djXW-9DqnwuVxUggXU5mZJ2Xgrk28COcYSDUlUNOFKzXcU8OEd0bYI
Le guerre della Russia, dalla caduta dell’Urss a oggi
di Francesco Battistini
Dalla Cecenia alla Georgia, gli interventi militari di Mosca dalla caduta dell’Unione sovietica all’invasione dell’Ucraina.
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Magdabarbieri
“Pensionata, ex insegnante e giornalista pubblicista; studiosa di storia locale. ”
ex insegnante spero non di storia
interventi Usa negli ultimi 30anni
dal 1991 Kuwait, Haiti, Iraq, Indonesia, Serbia, Jugoslavia, Iraq, Iran, Territori palestinesi, Siria, Libia, Ucraina, Yemen, Venezuela
https://it.wikipedia.org/wiki/Ingerenze_degli_Stati_Uniti_in_politica_estera
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“Le ingerenze degli Stati Uniti in politica estera hanno compreso azioni sia esplicite sia segrete volte a modificare, sostituire o preservare governi stranieri. Gli Stati Uniti hanno eseguito almeno 81 interventi noti, tra espliciti o sotto copertura, in politica internazionale durante il periodo 1946-2000.[1][2] Successivamente alla seconda guerra mondiale, il governo degli Stati Uniti ha organizzato operazioni per favorire cambi di regime, nel contesto della guerra fredda, per contendersi l’influenza e la leadership a livello globale con l’Unione Sovietica.”
Cosa che sta facendo” sottobanco” (ma sta venendo fuori) anche oggi.
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Qui di paranoico c’é solo questa megera bacucca che continua a portare le mutande a stelle e strisce.
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Concordo ! É decisamente paranoica! Deve avere vissuto solo nel pleistocene e appena scongelata a causa del riscaldamento globale !
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“nuovo despota paranoico russo che sta massacrando un popolo e occupando e distruggendo a suon di bombe e missili uno stato libero.”:
finiamola con questa retorica da Alessandro Baricco de noantri.
Ma Stato libbbero de che? Come il nostro?
Falla finita…
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Mettiamo un po’ di pepe al culo ai sognatori di libbbertà, democrazia e autodeterminazione dei bobboli:
«Le radici del male: cosa si nasconde dietro il Wef?
Henry Kissinger e il suo ex allievo Klaus Schwab, (al centro) danno il benvenuto all’ex primo ministro britannico Ted Heath all’incontro annuale del WEF del 1980.
Date: 14 Marzo 2022Author: ilsimplicissimus 2 Comments
Spesso in questo blog ho osservato come il Wef, alias World economic Forum sia stato al centro della narrazione pandemica e del relativo piano di “reset” sociale che vi si accompagnava come un retro pensiero opiù che visibile, ma letture più recenti mi hanno suggerito che forse l’attenzione andrebbe piuttosto spostata sul Council on Foreign Relations (Cfr) , come autore principale del racconto. Questo cambia le cose perché sposta l’asse del ragionamento più sugli Usa e sulla sua elite come motore principale di tutto questo, insomma più su una dimensione mista tra impero e globalizzazione dentro una visione nella quale l’uno garantisce l’altra e viceversa. Innanzitutto cosa è questo Cfr? E’ un think tank americano specializzato nella politica estera e nelle relazioni internazionali degli Stati Uniti . Fondato nel 1921, conta attualmente oltre 5000 membri e ha fin dall’inizio incluso politici di vertice, segretari di stato, direttori della CIA , banchieri, intellettuali, personaggi di spicco dei media e loro proprietari, pubblica la rivista bimestrale Foreign Affairs dal 1922 e gestisce anche il David Rockefeller Studies Program. Ma soprattutto il Council è riuscito a creare un circuito informativo transatlantico ampiamente autonomo in cui quasi tutte le fonti e i punti di riferimento pertinenti sono controllati dai membri del Consiglio e dalle sue organizzazioni partner. In questo modo si è creata una matrice informativa storicamente unica, nettamente superiore alla classica propaganda governativa degli Stati autoritari e grazie a questo controlla la politica estera degli Stati Uniti e determina i presidenti e i politici chiave. Ci sono ramificazioni in tutto il mondo, come il Gruppo Bilderberg in Europa, mentre la Commissione Trilaterale è stata fondata anche per l’Asia orientale nel 1972 dall’allora presidente del Cfr David Rockefeller e dal suo direttore Zbigniew Brzezinski.
Il World Economic Forum non è stato semplicemente un’idea di Klaus Schwab, ma è nato da un programma di Harvard finanziato dalla CIA guidato da Henry Kissinger, da John Kenneth Galbraith e dal “vero” dottor Stranamore, ovvero Herman Kahn, l’adoratore della bomba e della guerra nucleare. La storia documentata del World Economic Forum è stata progettata per far sembrare che l’organizzazione e il suo piano di global leaders sia una creazione puramente europea, ma non è così. In effetti, Klaus Schwab aveva una squadra politica americana che lavorava in segreto, aiutandolo a fondare l’organizzazione globalista con sede in Europa. Chiunque abbia una certa familiarità con la storia di Schwab e io mi sono letto parecchio in proposito negli ultimi due anni, sa ha studiato ad Harvard negli anni ’60 e lì ha incontrato l’allora professor Henry Kissinger, con il quale Schwab ha stretto un’amicizia per la vita. Ma, come per la maggior parte delle informazioni dai libri sul World Economic Forum, ciò che viene raccontato non è l’intera storia. In effetti, Kissinger ha reclutato Schwab come parte del seminario internazionale di Harvard sponsorizzato dalla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti. Sebbene questo finanziamento sia stato scoperto l’anno in cui Klaus Schwab lasciò Harvard, la connessione è passata fino ad ora in gran parte inosservata. Insomma il Wef non è una creazione europea quanto piuttosto il frutto di un’operazione proveniente dalle amministrazioni di Kennedy, Johnson e Nixon i quali avevano tutti legami con il Council on Foreign Relations e il movimento associato della “Tavola rotonda”, nella quale la Cia giocava un ruolo di supporto.
Gli indizi, raccolti fra gli altri anche da Johnny Vedmore il quale presenta molti interessanti spunti suggeriscono che Klaus Schwab sia stato reclutato da Kissinger nella sua cerchia di imperialisti della Tavola Rotonda e che attraverso il seminario finanziato dall’agenzia spionistica egli abbia coltivato rapporti con i politici americani di massimo livello i quali lo avrebbero aiutato a fondare il più potente istituto di politica pubblica d’Europa, il World Economic Forum, nato per “dar forma” al continente come si proponeva Kissinger. Questa diversa prospettiva, fa meglio comprendere come sia stato possibile organizzare una narrativa pandemica, manipolando informazioni e dati e come si sia arrivati alle soglie di un conflitto nucleare che a suo tempo fu l’ossessione del Cfr.
Tanto per dire una e per comprendere la potenza di questo gruppo nella sua reale dimensione basta riferirsi a un’ email intercettata da Wikileaks nella quale si conferma che nel 2008 Michael Froman, Senior Fellow del CFR (e banchiere di Citigroup) aveva dato ad Obama l’organigramma dell’intero futuro gabinetto già un mese prima della sua elezione. Di conseguenza, i posti chiave nel gabinetto di Obama erano occupati quasi esclusivamente dai membri del CFR, come è avvenuto nella maggior parte dei gabinetti dalla seconda guerra mondiale. A dire il vero, anche l’avversario repubblicano di Obama nel 2008, il defunto John McCain, era un membro del CFR. Michael Froman ha successivamente negoziato gli accordi commerciali internazionali TPP e TTIP, prima di tornare al CFR come Distinguished Fellow. Questa spiega anche la campagna senza sosta contro Trump che aveva spezzato questa sorta di consuetudine e che aveva portato avanti una sieri di idee contrastanti con le visioni del Council e dunque di una notevole parte dell’elite americana. Non sorprende che la maggior parte dei media statunitensi , i cui proprietari ed editori sono essi stessi membri del CFR , non abbiano gradito il presidente Trump. Questo valeva anche per la maggior parte dei media europei, i cui proprietari ed editori sono membri di affiliate internazionali del CFR come il Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale. Inoltre, è stato il CFR che nel 1996 ha raccomandato una più stretta collaborazione tra la CIA e i media, ovvero un riavvio della famosa operazione Mockingbird da parte della Cia.
Insomma il Wef non è davvero il motore dell’approccio maltusiano alla limitazione della crescita che lo lanciò come think tank di livello mondiale quando nel 1973 fornì una tribuna importante ad Aurelio Peccei e nemmeno delle distopie che dobbiamo combattere mezzo secolo dopo, ne è solo la cinghia di trasmissione. Le radici del male sono altrove.».
PS: per i San Tommaso delle fonti, pregasi rivolgersi al link originale, sul quale si possono trovare i link di riferimento
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Spetta Crockett
Prima di sorbire il polpettone dicci se ci stanno dentro vaccini…
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Vai a giocare a bocce, coglion3!
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Solito permaloso.
Ci provo ma se trovo dentro un riferimento ai vaccini ti mando subito a ciapá i rat.😁
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Incredibile, ho dovuto fermarmi alle prime 4 righe 🤦♂️😄
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Cara Magda,
“questa invasione NON E’ GIUSTIFICABILE con eventuali colpe precedenti altrui”.
Tutto vero. Però una cosa non esclude l’altra.
Il giornalista che ha scritto l’articolo si pone una domanda e non credo che la risposta che hai dato sia quella esatta…..
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Forse perché non tutti gli italiani siamo idioti e aggiungo , visto che sembra questo l’argomento per farci tacere, non siamo nemmeno per questo pro Putin. Se poi vuoi farmi credere che Gesù è morto di sonno, posso dimenticare dallo sterminio dei nativi a Iroscima e Nagasachi e mille altre nefandezze, ma non riesco ad amarli.
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Cecenia è uno stato della Federazione e le guerre erano contro gli antenati dell’IS, o ISIS che scriver si voglia,
infatti da allora attentati, e tentativi di presa di potere da parte di islamisti fanatici (più fanatici),
sono cessati
in Georgia non è stata una guerra ma la risposta del contingente che già la stava per dividere
le due fazioni (che erano in rotta ben prima della CCCP) quando è stato attaccato di notte
e per ripristinare lo status quo di non belligeranza esistente e che Tbilisi, sperando nell’appoggio della NATO,
ha infranto, il presidente di allora in questo momento credo sia in galera, dopo aver fatto il governatore
di un oblat (regione) in Ucraina (tutto torna)
almeno le basi, non lette sui giornali schierati, sarebbe il caso di farsele.
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Una nazione che contiene armi numerose quasi quanto gli abitanti è composta da un popolo di malati di mente. Volete vedere sommosse e disordini in tutti gli usa? Basta una legge che limiti fortemente la vendita delle armi. Sono malati di mente, pericolosi. E vanno buttato fuori dall’Europa, solo così ci sarà pace e serenità.
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La Barbieri crede ancora che i cattivi erano i Pellerossa…
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E che gli americani sono intervenuti in Afghanistan per togliere il burqa alle donne
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Cari putiniani (si fa per dire) attaccatemi pure sul piano personale con le vostre battutacce sciocche fin che volete. Non offendete me , offendete voi stessi. La realtà che voi non volete vedere e riconoscere è questa, vi piaccia o no: Oggi c’è una nazione di oltre 40 milioni di abitanti in Europa, poco oltre i nostri confini, occupata militarmente senza nemmeno una dichiarazione di guerra, distrutta sistematicamente una città dopo l’altra, un popolo intero sotto le bombe o in fuga, una catastrofe umanitaria immensa, e questo per volontà di un uomo, Putin, un dittatore e i suoi gerarchi. Delle colpe degli USA, e dei meriti (che, udite, udite, pure ne hanno) abbiamo parlato a lungo in passato e parleremo in futuro (se l’avremo). Ora è il momento di parlare di Putin e di decidere cosa fare per difendere l’Ucraina e difenderci noi da lui.
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se ne esce solo con l’Ucrania neutrale
oppure guerra aperta contro la Russia di Putin
basta scegliere
fine della guerra ed ucraini e russi a casa
oppure
fine della Russia ma anche dell’Europa
in Italia le prime bombe tattiche atomiche cadrebbero ad Aviano, Brescia, Napoli, Roma, Vicenza, Sicilia
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in effetti se gli ucraini riescono a mandare un velivolo non guidato con dell’esplosivo sino in Croazia
è pure possibile che caschi un Veneto, ma ormai di quelli devono esserne rimasti pochi
e i Buck non hanno una tale gittata, quindi dorma sonni tranquilli, qui non dovrebbe arrivare nulla
sulla distruzione sistematica delle città, che rammenta tanto i bombardamenti di Dresda nell’ultima
guerra mondiale, lei s’affida alla narrazione che viene fatta sui giornali nazionali
ma se leggesse quelli della disinformazione russa scoprirebbe che, a Kyev ad esempio,
i due palazzi distrutti sarebbero uno per la caduta di un loro aereo vittima di fuoco amico,
e l’altro per un colpo si antiaerea mal calcolato
a chi credere?
non saprei, ma ieri ho visto un filmato della distruzione di un deposito di armi
per Grad ucraino (la vecchia Katiusha, quella che spara razzi a raffica) e, la distruzione, avveniva
dopo la fine di un lancio multiplo (credo siano 16) ecco, sulla precisone di quei colpi, non punterei
neppure una banconota da 3 euro e dubito che fossero sparati verso l’aperta campagna visto che,
in fondo, gli armati russi non hanno una densità tale da giustificare quel tipo di potenza di fuoco a casaccio
e dal deposito colpito sono partiti almeno tre razzi che erano evidentemente già innescati (altrimenti esplodevano)
direzione sconosciuta.
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magda che pochezza, su questa guerra gli usa hanno delle responsabilità enormi.
Non riconoscerlo vuol dire avere il cranio vuoto come un anfora.
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No no lei non ha il cranio vuoto come unanfora
Ce l’ha costipato di propaganda stile “Reader’s digest” degli anni 50/ 60.
La mando spesso a meditare dove le ortiche crescono belle alte ma non va e si offende pure😊
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Proprio ieri a Linea Diretta come gli Usa siano intervenuti per impedire Trieste di ampliare ammodernare e rendere il porto commerciale il piu’ importante d’ Europa integrando il porto stesso nel progetto euroasiatico della Via della Seta ..Alla fine Trieste ha dovuto cedere e il porto e’ finito a maggioranza nelle mani dei tedeschi di Amburgo .Come volete che l’ Italia si possa sviluppare se abbiamo sempre il fiato sul collo americano ? Non solo intervengono militarmente ma tagliano le gambe anche a chi pensa altre soluzioni al proprio legittimo sviluppo . Si puo’ dire che siamo liberi in questo paese ?
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a Linea diretta si parlava
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Paese libero? Discorso difficile, complicato e contraddittorio, ci sarebbe da dibattere sul significato profondo di libertà. ….ultimo atto di libertà e sovranità dell’ Italia è Sigonella 1985, una foto, e due battaglioni di carabinieri che circondano gli americani. …….poi tutto scivola via perché il terreno preparatorio alle azioni, è l’ acquisizione di mentalità e ” cultura” importata americana…..un processo lungo di omologazione: semplice schematismo di buoni e cattivi, i buoni non aggrediscono, non fanno guerre, ma esportano libertà e democrazia, tanto che passa e sedimenta la contraffazione semantica, da guerra a missione umanitaria con imposizione, bellica ed armata, violenta, del proprio concetto di democrazia e della propria cultura, ritenuta, superiore, una contraddizione in termini e sostanza…..ci saremmo potuti opporre solo attraverso modelli cognitivi diversi, riferibili all’ europeismo che è stato la culla della civiltà, della filosofia, della cultura , della ragione che è tale quando analizza questioni storiche e sociali complesse, sfidando le sue contraddizioni, senza scadere nella semplificazione/manipolazione mediatica e spettacolare dove ogni volta i cattivi selvaggi sono gli indiani pellerossa ed i coloni americani i volenterosi carnefici del progresso. …..si è ripetuto le stesso cliché territoriale ed extraterritoriale con un susseguirsi di guerre…….fino a quando sono arrivate a scontrarsi le due facce della stessa violenza, e , dopo decenni di lavaggio mentale, non abbiamo più uno straccio di ragione per condannarli entrambi ed imporre una soluzione , per non rischiare una catastrofe umanitaria dove, come recita l’ Apocalisse ” i vivi invidieranno i morti”……..ci hanno talmente ridotto a protagonisti di fiction o video gioco che neppure di fronte alla nostra morte siamo in grado di far sentire la nostra voce di dissenso nell’ affermare l’ unica parola utile : pace!
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