
(Massimo Gramellini – corriere.it) – L’Articolo della Vittoria, apparso per errore sui siti statali russi con un anticipo financo eccessivo rispetto alla realtà, ha il merito di togliere la maschera a Putin e, si spera, le fette di salame dagli occhi di qualche relativista di casa nostra.
Vi si legge che l’Ucraina è tornata alla Grande Madre Russia perché America ed Europa non hanno avuto la forza di trattenerla nella loro sfera di influenza e che questa guerra sancisce la fine del dominio occidentale sul mondo.
Ma come? Qui qualcuno ci aveva spiegato che il conflitto era stato propiziato dall’arroganza miope dell’Occidente e che per evitarlo sarebbe bastato far arretrare la Nato, meglio ancora dissolverla in uno sbadiglio. Il fatto che fossero stati proprio i Paesi dell’ex Patto di Varsavia a volersi mettere sotto l’ombrello atlantico era evidentemente il frutto di un’ipnosi collettiva.
Da una simile ricostruzione Putin ne usciva come un attaccabrighe, certo. Ma un attaccabrighe che si era limitato a reagire a una provocazione.
Questo perenne tormentarsi dell’Occidente con i sensi di colpa va persino a suo onore. Però la ricerca ostinata delle cause ultime spetta agli storici. Esercitata dai contemporanei, assomiglia a un alibi per giustificare la resa alle ragioni del bullo di turno.
La banale realtà è quella illustrata dall’articolo uscito precocemente sui siti russi. Putin ha deciso di papparsi l’Ucraina, e non perché l’Occidente era troppo ostile, ma perché lui ha avuto l’impressione che non lo fosse abbastanza.
Gramellini, prenditi qualche giorno di ferie, ne abbiamo tutti bisogno.
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Quindi? Adesso dichiariamo guerra alla Russia? Per far vedere cosa? Le conseguenze della guerra Gramellini le ha messe in conto?
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Quindi adesso che facciamo?
Potremmo anche pensare; “che si fottano gli ucraini, del resto nella loro resistenza alla dittatura non li ho sentiti cantare Bella Ciao”.
Sti sinistrorsi che contano i peli del culo a Biden, quando guardano Putin diventano miopi e prestiti.
Chissà perché.
Il sospetto è che Putin si sia comprato non solo la
LEGA ma anche qualche “equo e sidale”…. coi cazzi di Putin.
Tra nazisti putiniani e antiamericani di sinistra che difendono (in chiave anti USA) le scelte di un dittatore criminale, trovo meno disinformazione in un gramellini che in tanti commenti.
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” Il fatto che fossero stati proprio i Paesi dell’ex Patto di Varsavia a volersi mettere sotto l’ombrello atlantico era evidentemente il frutto di un’ipnosi collettiva.”
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Ci hanno rotto per anni con la Centrale moscovita di fake news, senza prove. E se lo fosse anche questa notizia?
Il proverbio ammonisce:
“tempo di guerra, più balle che terra”
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Signor Paolo, ho trovato questo: “Winter on Fire”, del 2015. Su Netflix o, ad esempio, su di un sito russo: https://ok.ru/video/32710789768 con sottotitoli in inglese.
Che ne dice?
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