Bruxelles non può bloccare i sistemi di pagamento dell’energia. Vladimir Putin non resterà senza fondi, mentre noi dovremo fronteggiare taglio delle forniture e rincari.

(Maurizio Belpietro – laverita.info) – L’informazione ha messo l’elmetto. Risultato, nella guerra scoppiata tra Russia e Ucraina si fatica a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Perfino gli inviati esperti, forgiati da anni trascorsi sui fronti più infuocati, oggi non sono in grado di orientarsi nella disinformatia, un tempo prerogativa di Mosca, ma ormai patrimonio anche della parte avversa. Con il risultato che degli sviluppi del conflitto si capisce poco e perfino le modelle, armate di fucili finti, vengono usate a dimostrazione della rivolta popolare contro l’invasione. Non molto diverso è l’approccio quando si parla di conseguenze della guerra. Prendete per esempio il tema del gas, cioè la questione che ci riguarda più da vicino in quanto pesa sui nostri portafogli. A leggere le cronache che accompagnano i provvedimenti del governo, il problema sembra risolto con il riavvio delle centrali a carbone e il cambio di fornitore: invece di Mosca, Algeri o Doha. Tutto bene, insomma, perché chiudendo un rubinetto e aprendone un altro, la nostra economia non sarebbe più attaccata alla canna del gas di Putin. In realtà, le cose non stanno proprio come le raccontano e la difesa del diritto di Kiev di sottrarsi all’abbraccio dell’orso russo rischia di costarci parecchio di più di quanto ci venga raccontato. I conti sono presto fatti: noi importiamo da Mosca quasi la metà del gas che consumiamo. Per l’esattezza, si tratta del 46 per cento, pari a 33,4 miliardi di metri cubi. L’idea che si possa agevolmente passare dalla Russia ad Algeri o al Qatar è una sciocchezza, e non soltanto perché i maggiori esperti di gas spiegano che sostituire rapidamente 33 miliardi di metri cubi di gas è praticamente impossibile, ma anche perché mancano le infrastrutture, cioè il tubo a cui attaccarsi o il rigassificatore in cui immagazzinare il gas liquido. Il tanto contestato Tap, ovvero il gasdotto trans adriatico che approda a Melendugno, oggi eroga otto miliardi di metri cubi e aprendo il rubinetto può arrivare nei prossimi mesi a 10, ma per raddoppiare ci vorrà del tempo. Quanto alla Libia, di cui ha parlato lo stesso presidente del Consiglio, la situazione politica non fa prevedere che si possa contare su una fornitura diversa da quella attuale, senza contare che il controllo del Paese è diviso tra turchi e russi. Ammesso e non concesso che si possa ricorrere al gas liquido, comprandolo dagli Stati Uniti o dal Giappone, c’è il problema di dove metterlo, perché a differenza di Paesi come la Spagna che ne ha sette, noi possiamo contare solo su tre rigassificatori, uno dei quali neppure pienamente in funzione. Insomma, al momento non si capisce come potremmo rinunciare al gas russo, se non, come fa notare un esperto, imponendo «misure volontarie o obbligate di risparmio energetico per ridurre i consumi». Tradotto, l’ipotesi è di introdurre dei blackout programmati. Potenzialmente anche a carico delle famiglie, cioè gli utenti residenziali: programmare delle sospensioni di energia nelle aziende, pur possibile, equivarrebbe a fermare la produzione, con conseguenti ricadute sul Pil e sull’economia reale, e con il risultato di dire addio alla ripresa.
Gli italiani a cui toglieranno la luce potranno tuttavia consolarsi con l’idea di contribuire a una battaglia di libertà e a fermare l’invasione ordinata da Putin. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Da giorni i principali quotidiani insistono sulle sanzioni come arma efficace per fermare l’avanzata dell’esercito russo. L’esclusione di Mosca dal circuito delle transazioni finanziarie internazionali sarebbe in grado di mettere in ginocchio il Paese e di indurre lo zar del Cremlino o chi per lui alla resa. Peccato che America ed Europa abbiano adottato una versione selettiva delle sanzioni, mettendo nel mirino gli oligarchi e alcune banche, ma lasciando libere le transazioni che si riferiscono ai pagamenti per le forniture energetiche. Escludere totalmente la Russia dal circuito Swift avrebbe reso infatti impossibile comprare da Mosca il metano che serve a tenere accesa mezza Europa e, come abbiamo cercato di spiegare, sarebbe stato un danno per Putin, ma anche per l’intera Ue.
Dunque, le misure economiche varate contro l’invasione dell’Ucraina hanno una falla non di poco conto, perché il gas
rappresenta la metà delle esportazioni russe e vale circa il 30 per cento del Pil di Mosca. Non solo, da quando i venti di guerra hanno preso a spirare, il prezzo al metro cubo è praticamente raddoppiato, passando da 0,50 euro di fine anno a 0,91 euro di fine febbraio. Per capire meglio quanto siano efficaci le sanzioni, bisogna però tornare al 2020, quando un metro cubo di gas quotava appena 11 centesimi. Che cosa vogliamo dire? Che in poco più di un anno il prezzo del gas è aumentato di nove volte e, grazie al gas, Putin finanzia la sua guerra. America ed Europa minacciano altri provvedimenti e armano l’Ucraina, ma un flusso di denaro che non può essere arrestato continua a sostenere lo zar della nuova e aggressiva Russia e questo purtroppo spiega tante cose.
ASPIRANDO ALLA LIBERTÀ- VIVIANA VIVARELLI
Aspirando alla libertà
davanti alla morte del mio paese
alla fine degli uomini e degli dei
dei valori e degli ideali
nel pianto di una generazione perduta
nelle secche dell’inganno
e in un incubo di potere,
io oggi te commemoro
Patria mia negletta,
Patria uccisa ogni notte
nelle trame dei potenti
e nelle falsità dei deboli,
deboli di cuore, di mente,
di prospettive, di sogni…
di speranza, di ideali,
di valori, di progetti
deboli di umanità
incapaci di vedere e di sentire
popolo che non è più un popolo
fatto di uomini franti
divisi dentro
popolo che non è più niente
nello spezzettamento degli interessi
negli egoismi condivisi
nelle bestialità perpetrate
negli odi lancinanti
popolo perso, ingannato, che si inganna
nella palude dell’egoismo
rinserrato in case fortezze
in palazzi prigioni
in comuni lager
popolo che ha perso
la sembiante umanitaria
popolo che ha perso dentro
il valore della sua anima
perché quando l’uomo
rompe i legami
che ha con gli altri e con Dio
qualcosa si spezza dentro
e lo aliena a se stesso
non si rompe solo un paese
si spacca l’essere umano
e allora brancola nel buio
come un vampiro senza pace.
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Viviana, brava!
Gianni
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Neanche di fronte ai morti certa gente la smette con la solita litania destrorsa, meglio continuare a sputtanarsi piuttosto che ammettere di aver detto sciocchezze per una vita
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Ma quale boomerang?
Ai russi hanno bloccato 500 Miliardi, tra euro e dollari, in riserve valutare straniere, oltre che 135 miliardi di euro in lingotti d’oro.
Le banche non possono effettuare alcuna transazione, tante loro filiali europee sono in bancarotta.
La borsa di Mosca preferiscono tenerla chiusa per i continui crolli.
Il rublo è precipitato ad un cambio di 1 centesimo verso Dollaro. E miravano ad un cambio alla pari.
L’Europa che era lacerata da tensioni si è ricompattata e stanno aumentando i finanziamenti in armamenti.
Strategicamente questa invasione è stata un gigantesco azzardo.
La NATO sta ammassando truppe e armi sui confini orientali, temendo sconfinamenti.
E allora sarà Terza guerra mondiale.
L’Italia schierera’ belpietro in prima linea a combattere con i boomerang.
In realtà il falsario puntatore di dito non sa che posizione assumere e come giustificare il suo imbarazzo.
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Peggio di come hanno fatto al Governo dei Taliban in Afghanistan?
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Peggio.
Quelli sono tagliagole invasati.
Qui un bombarolo nucleare invasato.
Noti qualche differenza?
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Sono un governo nazionale. Come i Viet Cong. Se sei il padrone del Benevento e perdi in casa che fai, chiudi l’acqua alle docce degli ospiti? Ma allora perche’ nessuno lo fa con (momento denso di riflessione, cercando l’esempio piu’ inequivoco) l’Arabia Saudita in Yemen? O la Russia in Afghanistan? O Israele, o … [continua]
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Perchè vuoi fare il benaltrista pure quando veniamo toccati direttamente?
Hai bisogno dell’acqua per la doccia? Paga Vigorito, Statt’ senza pensieri.
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Ohibo’, benaltrismo a me? False equivalenze? Qual e’ la giustificazione per sottrarre risorse di Stato a chi lo Stato lo rappresenta (senza parlare degli effetti leggermente sgradevoli per la popolazione)?
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Nel settore elettrico, il 37% dei consumi italiani nel 2020 è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 116 TWh, grazie anche a nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza (dei quali circa 750 di fotovoltaico) e all’incremento della produzione fotovoltaica, dovuta al maggior irraggiamento solare.
L’AD di ENEL Starace ha affermato che punta a raggiungere il 50% nei prossimi due anni.
IL gas russo pesa, in termini assoluti, 1/5 del nostro fabbisogno energetico, perché il metano incide per il 45% sul totale, ma lo compriamo pure dall’Algeria, Libia, Azerbaigian, lo produciamo in patria.
Più che la Russia il nemico è interno e si chiama ENI. Che sta facendo utili mostruosi con il rialzo delle quotazioni, circa 4 miliardi di euro a trimestre, dirottandone una quota parte all’azionista Stato.
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La produzione è consumo di energia da fonti rinnovabili sorpassera’, a breve, quella da fonti fossili.
E saremo contenti di non dirottare più ricchezze verso i terroristi beduini o i dittatori folli.
Capito figli di Pooteeen?
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“Abbiamo capito, da un pezzo!”, disse la mafia dell’eolico itaiana.
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La mafia dell’eolico italiana è al gabbio, non vorrei interrompere il tuo orgasmo.
Il prestanome di Matteo Messina Denaro in Sicilia, Nicastri, prestanome di Provenzano fu condannato a 9 anni di galera.
Oggi la produzione è in mano a grandi imprese come ENEL Green Power, FALCK Renewables, ERG Renewables, la IVPC del mio Presidente Vigorito, E per i controlli su tutta la filiera c’è un occhio di riguardo da parte delle Guardia di Finanza.
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Ma va’, ci sono riusciti? Come mai? Si sono messi paura o per caso i referenti istituzionali non hanno trovato posti? Anzi, quanti hanno trovato posto a sedere in cella?
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jerimbambito, il migliore dei migliori (draghi) ha già comunicato che si torna al carbone e che l’energia sarà razionata.
Lo Zar ci tiene per le palle
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Somaro criminale e negazionista è lei?
NON PUOI TORNARE AL CARBONE, perchè parliamo di centrali GIA’ ESISTENTI, pezzo di somaro elettrico.
Costruirne di nuove richiede qualche anno.
Impiantare pale eoliche e parchi fotovoltaici è immediato, ma sono iniziative bloccate da varie sopraintendenze e piccoli cacicchi locali che sperano di specularci qualcosa.
Le rinnovabili, grazie a continuo progresso tecnologico, producono utili anche senza aiuti pubblici.
In compenso sulle bollette paghiamo AIUTI DI STATO per quelle a Gas Metano e Petrolio.
HAi inteso Figlio di Pootteen?
Sarai tu a farti tenere per le palle perchè ti piace.
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ma quanto sarai malato, Jerry?
Un pagliaccione che è per principio contro tutto quel che è o è stato a favore Salvini.
Ecco spiegato il signor scolapasta d’oro.
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… ma guarda un pò se qualcuno privilegia il fotovoltaico SU OGNI TETTO, per produrre l’energia laddove si consuma e per azzerare le perdite per il trasporto. Si dice, ma c’è già il 50% in dieci anni! Si, ma perché anziché fare il più grande regalo alle mafie, di tutte le latitudini, col 110%, gli incapaci che abbiamo mandato in pappamento non hanno privilegiato il fotovoltaico con l’80% IN CINQUE ANNI, su semplice presentazione della fattura dei costi e della manodopera, facendo intervenire successivamente l’ENEA per la certificazione sul posto dei lavori eseguiti e delle spese sostenute. Per azzerare i brogli. Ma era troppo semplice! Ma basta con la porcherizzazione e il consumo di suolo per i campi solari, che andrebbero semplicemente smantellati. Si all’eolico off shore e ovunque, che non offende il territorio!
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