Non c’è stata una politica aggressiva della Nato nei confronti della Russia. E quando quindici repubbliche dell’ex Patto di Varsavia vi hanno aderito nessuna protesta si è levata a Mosca

(Paolo Mieli – corriere.it) – Al cospetto delle atrocità compiute dai russi in Ucraina, rimane, inespressa, una piccola domanda. Quando è accaduto che noi occidentali abbiamo indotto l’Ucraina a varcare il Rubicone provocando l’ira di Putin. E quando è stato che Zelensky ha incautamente lanciato il guanto di sfida all’autocrate di Mosca. Che giorno? Che mese? Che anno?
La storia alle nostre spalle racconta cose diverse da quelle che si dicono e si scrivono in questi giorni. Dopo il crollo dell’impero sovietico, ci fu, nel 1994, una proposta della Nato alla Russia di un «Partenariato per la pace». Subito dopo, la Russia è stata accolta nel Consiglio d’Europa e nel G7. Nel 2002 Mosca è entrata nel Consiglio Nato-Russia. Quattordici anni fa (2008), nel consiglio Nato di Bucarest, gli Alleati annunciarono che l’Ucraina sarebbe potuta entrare, in un futuro imprecisato, nell’Organizzazione atlantica. Appena eletto Presidente degli Stati Uniti, Obama, nel 2009, volle verificare con l’allora segretario della Nato, l’olandese Jaap de Hoop Scheffer, lo stato della «pratica Ucraina e Georgia» (25 marzo). E, pur senza citarle esplicitamente, disse che le cose sarebbero andate avanti stando attenti a non urtare la suscettibilità russa.
Nel luglio di quello stesso anno (2009) Obama si recò a Mosca, incontrò Putin e furono rose e fiori. Poi venne il 2014 con piazza Maidan, la «rivoluzione arancione» a cui si accompagnò l’annessione russa della Crimea. Le cose si complicarono. Da quel momento la questione Ucraina-Nato è rimasta lì, sospesa. Niente è accaduto che possa giustificare l’apertura di una crisi di queste proporzioni.
Se n’è accorto Enrico Letta che, in anticipo sulla fase più drammatica dell’invasione dell’Ucraina, ha voluto fare chiarezza in modo definitivo. Annalisa Cuzzocrea («La Stampa»), gli ha posto una domanda diretta echeggiando quel che sostengono tanti (forse tutti) gli ex comunisti e molti liberal conservatori: «La Nato si è allargata troppo a est provocando questa reazione?». Il segretario del Pd le ha risposto in maniera franca: «È l’opposto. Quello che è successo dimostra che la Nato doveva far entrare l’Ucraina prima». E dimostra altresì, ha sostenuto Letta, «che l’Alleanza atlantica serve perché la democrazia va difesa». Poi il segretario del Pd ha aggiunto: «Abbiamo integrato l’Europa centro-orientale, Budapest, Vilnius, Varsavia, non possiamo tornare indietro». Più chiaro di così?
Va notato che, nei giorni successivi all’intervista, nessun dirigente o semplice militante del Pd si è sentito in dovere di aggiungere una chiosa alle parole del segretario. Neanche esponenti della sinistra esterna al Pd. Nessuno. Segno che o sono tutti distratti (il che non è da escludere) oppure l’intera comunità progressista italiana — eccezion fatta per l’Associazione nazionale partigiani — ritiene che l’Ucraina avrebbe dovuto essere ammessa e integrata nella Nato già una ventina d’anni fa. E che i fatti di questi giorni dimostrano che la Nato è un presidio della democrazia in Europa.
Letta, con poche e misurate espressioni, ha fatto giustizia di una leggenda riproposta negli ultimi giorni da molti «analisti». Cioè che nel 1991 alcuni leader occidentali (chi con precisione?) avrebbero preso con Gorbaciov l’impegno a non far entrare nella Nato le ex repubbliche sovietiche. Accadde qualcosa di ben diverso. L’allora segretario dell’Alleanza atlantica, Manfred Wörner (già ministro della difesa tra il 1982 e il 1988 nella Germania di Helmut Kohl), si impegnò con Gorbaciov a che l’organizzazione da lui guidata, a fronte dello scioglimento del Patto di Varsavia, mai avrebbe attentato alla sicurezza della Russia. Nient’altro.
Se qualcuno avesse fatto una promessa più impegnativa, non si capirebbe come sia potuto accadere che ben quindici di queste repubbliche siano poi entrate nell’Alleanza atlantica senza che Gorbaciov si sia sentito in obbligo di denunciare la violazione del presunto patto. Neanche Putin, al potere da più di vent’anni, ha mai protestato per il fatto che quindici repubbliche ex sovietiche sono state inserite nell’Alleanza atlantica «a dispetto» di quel fantomatico impegno del ‘91. Ernesto Galli della Loggia si è giustamente domandato giorni fa su queste pagine come mai Putin non si sia lamentato «per il fatto che la Polonia — membra anch’essa della Nato e confinante anch’essa con la russa Kaliningrad — potrebbe, se volesse sbriciolare in poche ore con un lancio di semplici missili da crociera la base della flotta russa del Baltico». Già, come mai?
Il fatto è che Enrico Letta, a differenza di alcuni suoi predecessori, non è particolarmente affascinato dall’antiamericanismo tuttora ben vivo dalle sue parti. E ha avuto l’audacia di dire qualcosa di non equivocabile. Qualcosa che renderà meno facile ai filorussi d’Italia — compresi quelli che adesso fanno atto di contrizione in pubblico — tornare alla carica quando tra qualche tempo sarà passata l’emozione per quel che di orribile è accaduto in questi giorni. Verrà il momento, ne siamo sicuri, in cui in molti torneranno a domandarsi pubblicamente se vale la pena fare dei sacrifici per gli ucraini i quali, a ben guardare, «se la sono cercata». Si dirà che Zelensky e i suoi sono responsabili dei torti subiti a causa della protervia con la quale, «sotto insegne naziste» (Putin), intendevano puntare dei missili contro Mosca e San Pietroburgo. Torneranno a sottolineare, quei molti, che l’impatto delle sanzioni è asimmetrico, nel senso che danneggia l’Italia più di quanto nuoccia agli Stati Uniti. E concluderanno che è giunta l’ora di prestar ascolto alle «ragioni dei russi». Cose già viste e sentite in passato, con altri dittatori, altre asimmetrie e altre «ragioni» dei prepotenti.
Quanto a Enrico Letta, se qualcuno tra un po’ lo metterà in croce per le dichiarazioni di cui si è detto, potrebbe proporsi come segretario generale della Nato (ne ha i titoli). Avrebbe il vantaggio di lasciarsi alle spalle le baruffe del «campo largo», con le quali pure ha dato prova di sapersi destreggiare in modo efficace. Ce ne sono altri mille che amano quel genere di cimento da «campieri», capaci, per giunta, di mordersi la lingua prima di pronunciar parole a favore della Nato. Lui, dati i tempi, non avrebbe difficoltà a far capire a una parte del mondo da cui proviene, che l’Alleanza atlantica è, forse, più importante.
Mi sa che mieli ha preso il vizietto di feltri. Un cognacchino tira l’altro e ha infilato una sequela di corbellerie epiche
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cazzaro, bufalaro, storico dei miei stivali,
ci sono numerosi documenti a riguardo
e lui è un gossiparo da novella2000
La grande storia su raitre era un programma esemplare
ora non la si può posso più vedere
è diventata un programma di propaganda grazie a lui
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Purtroppo tutto vero e lui è sempre stato soltanto un giornalista
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Sarebbe ora che Mieli lasciasse la conduzione di Rai storia a Barbero, sicuramente più preparato di lui e , cosa non da poco, storico vero.
Gianni
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Se ci fossero state veramente delle stragi tutti i media ci avrebbero inondato di immagini atroci. Se non lo fanno significa che le stragi non ci sono . “Quel pazzo” di Putin non ha usato le “bombe intelligenti” che abitualmente usano gli americani.
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E’ proprio vero mieli, in guerra la prima vittima è la verità.
la cosa che ritengo offensiva non è tanto la ricostruzione ad cazzum che fai della storia ma che nella tua arroganza pensi che siamo tutti con l’anello al naso
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perche’ mai dovremmo credere all’immenso statista coto-Letta . Uno che si e’ fatto fare le scarpe pure da Renzi ! Perche’ mai Mieli non va a chiedere lumi a Prodi . Dì Alema . o a Barbara Spinelli che hanno dette cose molto diverse . Misteri gaudiosi di certi giornalisti .
Come la vogliamo chiamare questa ricostruzione ? falsa ? fasulla ? farlocca ? C’ e’ l’imbarazzo della scelta .
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I tromboni suonano sempre quando c’è da dar fiato alle trombe
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Mieli parla di Wörner come se avesse fatto una promessa al bar. Eh no…
Nato.int/docu/speech/1990/s900517a_e.htm
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Fino a ” Niente è accaduto che possa giustificare l’apertura di una crisi di queste proporzioni.” credevo che Mieli stesse facendo una finta. Poi, quando ha elogiato* Letta…
* Non vomitandogli addosso per iscritto
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Ora come con la Serbia i guerrafondai sono “sinistri”. Ieri D’Alema oggi Letta.
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ve lo ricordate con la padella in testa?
e ora fa il pacifista
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a me me pare u generale Buttiglione
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Il segretario del Pd le ha risposto in maniera franca: «È l’opposto. Quello che è successo dimostra che la Nato doveva far entrare l’Ucraina prima». E dimostra altresì, ha sostenuto Letta, «che l’Alleanza atlantica serve perché la democrazia va difesa». Poi il segretario del Pd ha aggiunto: «Abbiamo integrato l’Europa centro-orientale, Budapest, Vilnius, Varsavia, non possiamo tornare indietro». Più chiaro di così?
PIU’ CHIARO DI COSI’.
Nel senso che Mieli non potrebbe essere meno VISCIDO e ipocrita. Usare Bar-zel-Letta come esempio che dice che l’Ucraina doveva entrare prima nella NATO, di fatto significa avallare la guerra in atto.
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Poveri noi, siamo proprio messi male. Inutile spiegare la storia vera ai galoppini di Putin che hanno già occupato tutti i forum dei social e ripetono come pappagalli le battute con le balle e gli insulti che scoraggiano qualsiasi dialogo serio tra i lettori. Ma vi piace tanto fare i cavalli di Troia per dar fiato alle trombe di guerra e far vincere questo nuovo Duce russo megalomane senza scrupoli e capace di tutto, che si è messo in testa di ricostruire l’Impero sovietico nonostante i suoi popoli l’abbiano rinnegato?
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“fare i cavalli di Troia per dar fiato alle trombe di guerra e far vincere questo nuovo Duce russo”
ma sei seria?
fare i cavalli ecc… in un blog?
perchè qualcuno dice che Putin, quel brutto sporco e cattivo, è stato provocato fino a strascinarlo in guerra?
e nessuno che aveva la possibilità l’ha impedito?
L’Ucraina esempio di paese democratico?
Con una guerra civile che dura da 8 anni, gli viene data la patente di democratica, quando un pezzo di paese non può votare?
sei sicura di averci riflettuto?
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@magdabarbieri
Provi lei signora ad argomentare e a spiegare con parole sue e fatti documentati quella che lei chiama “la storia vera.”.
Gianni
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BBC
Crisi in Ucraina: trascrizione della chiamata Nuland-Pyatt trapelata
Pubblicato7 febbraio 2014
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Victoria Nuland e Geoffrey Pyatt, Kiev, 10 dicembre
Jonathan Marcus
Victoria Nuland e Geoffrey Pyatt insieme hanno visitato il campo dell’opposizione a Kiev a dicembre
Una conversazione telefonica apparentemente disturbata in cui un alto diplomatico statunitense denigra l’UE per la crisi ucraina è stata pubblicata online. La presunta conversazione tra l’Assistente Segretario di Stato Victoria Nuland e l’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Geoffrey Pyatt, è apparsa giovedì su YouTube. Non è chiaramente quando è avvenuta la presunta conversazione.
Ecco una trascrizione, con l’analisi del corrispondente diplomatico della BBC Jonathan Marcus:
Avvertimento: questa trascrizione contiene giuramento.
Voce ritenuta di Nuland: cosa ne pensi?
Jonathan Marcus : All’inizio dovrebbe essere chiaro che questo è un frammento di quella che potrebbe essere una conversazione telefonica più ampia. Ma gli Stati Uniti non hanno negato la loro veridicità e si sono affrettati a puntare il dito contro le autorità russe per essere dietro la sua intercettazione e fuga di notizie.
Voce ritenuta di Pyatt: Penso che siamo in gioco. Il pezzo su Klitschko [Vitaly Klitschko, uno dei tre principali leader dell’opposizione] è ovviamente l’elettrone complicato qui. Soprattutto l’annuncio di lui come vice primo ministro e hai visto alcuni dei miei appunti sui problemi del matrimonio in questo momento, quindi stiamo cercando di capire molto velocemente dove si trova su questa roba. Ma penso che la tua argomentazione con lui, che dovrai fare, penso che sia la prossima telefonata che vuoi organizzare, sia esattamente quella che hai fatto a Yats [Arseniy Yatseniuk, un altro leader dell’opposizione]. E sono felice che tu l’abbia messo sul punto dove si inserisce in questo scenario. E sono molto contento che abbia detto quello che ha detto in risposta.
Jonathan Marcus : Gli Stati Uniti affermano che stanno lavorando con tutte le parti coinvolte nella crisi per raggiungere una soluzione pacifica, osservando che “alla fine spetta al popolo ucraino decidere il proprio futuro”. Tuttavia, questa trascrizione suggerisce che gli Stati Uniti hanno le idee molto chiare su quale dovrebbe essere il risultato e si stanno impegnando per raggiungere questi obiettivi. I portavoce russi hanno insistito sul fatto che gli Stati Uniti si intromettono negli affari dell’Ucraina – non più di Mosca, potrebbe dire il cinico – ma Washington ha chiaramente il suo piano di gioco. Il chiaro scopo nel far trapelare questa conversazione è mettere in imbarazzo Washington e per il pubblico suscettibile al messaggio di Mosca di ritrarre gli Stati Uniti come un’interferenza negli affari interni dell’Ucraina.
Nuland: Bene. Non credo che Klitsch dovrebbe entrare nel governo. Non credo sia necessario, non credo sia una buona idea.
Pyatt: Sì. Immagino… in termini di non entrare nel governo, lasciarlo semplicemente fuori e fare i compiti politici e cose del genere. Sto solo pensando in termini di una sorta di processo che va avanti, vogliamo tenere uniti i democratici moderati. Il problema sarà Tyahnybok [Oleh Tyahnybok, l’altro leader dell’opposizione] e i suoi ragazzi e sono sicuro che fa parte di ciò che [il presidente Viktor] Yanukovich sta calcolando su tutto questo.
Nuland: [Interrompe] Penso che Yats sia il ragazzo che ha l’esperienza economica, l’esperienza di governo. Lui è… quello di cui ha bisogno è Klitsch e Tyahnybok all’esterno. Ha bisogno di parlare con loro quattro volte a settimana, lo sai. Penso solo che Klitsch entrerà… sarà a quel livello lavorando per Yatseniuk, semplicemente non funzionerà.
Pyatt: Sì, no, penso che sia giusto. OK. Buona. Vuoi che fissiamo una chiamata con lui come passaggio successivo?
Nuland: La mia comprensione da quella chiamata – ma mi dici – era che i tre grandi stavano andando alla loro riunione e che Yats avrebbe offerto in quel contesto una… conversazione tre più uno o tre più due con te. Non è così che l’hai capito?
Pyatt: No. Penso… Voglio dire, è quello che ha proposto ma penso, solo conoscendo la dinamica che è stata con loro in cui Klitschko è stato il miglior cane, ci vorrà un po’ per presentarsi a qualsiasi incontro abbiano ottenuto e probabilmente sta parlando con i suoi ragazzi a questo punto, quindi penso che contattarlo direttamente aiuti con la gestione della personalità tra i tre e ti dia anche la possibilità di muoverti velocemente su tutte queste cose e metterci dietro prima che loro tutti si siedono e lui spiega perché non gli piace.
Nuland: OK, bene. Sono felice. Perché non lo contatti e vedi se vuole parlare prima o dopo.
Pyatt: OK, lo farà. Grazie.
Nuland: OK… un’altra ruga per te Geoff. [Si sente un clic] Non ricordo se te l’ho detto, o se l’ho solo detto a Washington, che quando ho parlato con Jeff Feltman [Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Politici] questa mattina, aveva un nuovo nome per il tizio delle Nazioni Unite Robert Serry te l’ho scritto stamattina?
Jonathan Marcus : Una visione intrigante del processo di politica estera con il lavoro in corso a diversi livelli: vari funzionari che tentano di schierare l’opposizione ucraina; sforzi per convincere le Nazioni Unite a svolgere un ruolo attivo nel rafforzare un accordo; e (come puoi vedere di seguito) i pezzi grossi che aspettano dietro le quinte: il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden è chiaramente in fila per dare parole private di incoraggiamento al momento opportuno.
Pyatt: Sì, l’ho visto.
Nuland: OK. Ora ha convinto sia Serry che il [Segretario generale delle Nazioni Unite] Ban Ki-moon ad essere d’accordo sul fatto che Serry potrebbe venire lunedì o martedì.
Quindi sarebbe fantastico, penso, aiutare a incollare questa cosa e avere l’aiuto delle Nazioni Unite per incollarla e, sai, fanculo l’UE.
Jonathan Marcus : Non per la prima volta in una crisi internazionale, gli Stati Uniti esprimono frustrazione per gli sforzi dell’UE. Washington e Bruxelles non sono state completamente al passo durante la crisi ucraina. L’UE è divisa e in una certa misura esita a combattere con Mosca. Certamente non può vincere una battaglia a breve termine per l’affetto dell’Ucraina con Mosca – semplicemente non ha gli incentivi in denaro disponibili. L’UE ha cercato di giocare un gioco più lungo; puntando sulla sua attrazione nel tempo. Ma gli Stati Uniti sono chiaramente determinati ad assumere un ruolo molto più attivista.
Piatt:Non esattamente. E penso che dobbiamo fare qualcosa per farlo stare insieme perché puoi essere abbastanza sicuro che se inizia a guadagnare quota, i russi lavoreranno dietro le quinte per cercare di silurarlo. E ancora il fatto che questo sia là fuori in questo momento, sto ancora cercando di capire nella mia mente perché Yanukovich (confuso) quello. Nel frattempo c’è una riunione di fazione del Partito delle Regioni in corso in questo momento e sono sicuro che ci sia una vivace discussione in corso in quel gruppo a questo punto. Ma comunque potremmo atterrare con la gelatina rivolta verso l’alto se ci muoviamo velocemente. Quindi lasciami lavorare su Klitschko e se puoi continuare… vogliamo cercare di convincere qualcuno con una personalità internazionale a venire qui e aiutare a fare l’ostetrica in questa cosa.
Nuland: Quindi su quel pezzo Geoff, quando ho scritto la nota [il consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente degli Stati Uniti Jake], Sullivan è tornato da me VFR [diretto a me], dicendo che hai bisogno del [vicepresidente degli Stati Uniti Joe] Biden e io abbiamo detto probabilmente domani per un atta-boy e per ottenere i dettagli [dettagli] da attaccare. Quindi Biden è disposto.
Piatt: Va bene. Grande. Grazie.
Jonathan Marco: Nel complesso questo è un episodio dannoso tra Washington e Mosca. Nessuno emerge davvero con alcun merito. Gli Stati Uniti sono chiaramente molto più coinvolti nel tentativo di mediare un accordo in Ucraina di quanto non dicano pubblicamente. C’è anche un certo imbarazzo per gli americani data la facilità con cui le loro comunicazioni sono state violate. Ma l’intercettazione e la fuga di comunicazioni è davvero il modo in cui la Russia vuole condurre la sua politica estera? Bontà – dopo Wikileaks, Edward Snowden e simili, il governo russo potrebbe unirsi agli apostoli radicali del governo aperto? Ne dubito. Nonostante alcuni dei commenti del consigliere di Vladimir Putin sull’Ucraina Sergei Glazyev – per esempio la sua intervista al quotidiano Kommersant-Ucraina l’altro giorno – non è necessario che la propria stazione di ascolto sia chiara sulle intenzioni della Russia.
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Sono serissima e trovo ridicolo sostenere che il buon Putin, poverino, “è stato provocato fino a trascinarlo in guerra”!! Ma sta scherzando? mi pare una argomentazione simile a quella di chi di fronte all’uccisione di una donna si affretta a dire che sì l’assassino è colpevole, ma stato provocato perchè portava la donna portava la minigonna ( o era una prostituta, o troppo petulante, ecc.). E chi aveva la possibilità di impedire, e come, una invasione negata fino all’ultimo giorno ma preparata da mesi, se non da anni , mentre si fingeva di trattare prendendo in giro fior di capi di Stato occidentali? E lei che informazioni ha per affermare che l’Ucraina non è un paese democratico? Si informi sulle elezioni e le vicende dell’ultimo decennio e vedrà che è molto più democratico di Putin che si è fatto una costituzione ad personam per restare Zar a vita (come il suo amico cinese). Sulle responsabilità nella guerra civile nelle cosiddette “repubbliche autoproclamate” si può discutere a lungo , vanno attribuite forse ad entrambi i contendenti, e concludere che se tutte le regioni di confine che hanno popolazioni di diversa etnia o lingua diversa dal resto dello Stato in cui si trovano,,pretendessero di staccarsi dal resto del Paese, saremmo in guerra permanente in mezzo mondo, tanto più se un vicino potente ne vuol approfittare per annettersele. Pensi se l’Alto Adige avesse proclamato la repubblica tirolese (ci ha provato certo..) e l’Austria avesse occupato militarmente ‘non solo l’Alto Adige ma tutta l’Italia…… Per fortuna che dopo una fase dura anche di terrorismo, il buon senso e la volontà di trattare ha prevalso per accordarsi su autonmia con statuto speciale compresa in territorio italiano. Putin non ha giustificazioni serie e fondate. Punto.
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Mi sa che è un po’ confusa signora Magda, e sopratutto continua a non argomentare con fatti documentati.
Gianni
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ma lei lo sa che anche il pres. che c’era prima di Maidan era stato eletto democraticamente ? Chi l’ ha fatto il golpe sua nonna ?
Sara’ mica la modlie di Verdone , Magda Magda
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Qualcuno potrebbe spiegare a quest’imbecil… della Magda che l’Ucraina non girava in minigonna per ‘provocare’ ma bombardava e discriminava i russi del Donbass?
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Magdaaaaaaaa legga s’informi prima di dire cose che non conosce .
http://www.vita.it/it/article/2014/03/18/cosa-e-successo-a-piazza-maidan-la-vera-storia-della-rivolta-ucraina/126393/
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nessuno che io ricordi ha mai detto che PUTIN è democratico, anzi esattamente il contrario.
Ma sostenere che l’Ucraina è una, invece ce ne sono almeno 3, che è democratica? e con quale criterio? perchè ci sono state delle elezioni?
Anche in Russia ci sono state le elezioni, ma non si può certo sostenere che siano state democratiche.
Putin nella realtà è stato provocato a lungo. Dagli USA e dall’nsipienza dei leader EU
Nel momento in cui hanno inserito nella costituzione ucraina l’adesione alla NATO, hanno causato la sua reazione finchè non ha preso la disgraziata decisione di invadere.
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Nessuno lo nega, ma:
– finche’ c’e’ guerra si troveranno fascisti intorno
– senza guerra la societa’ civile ucraina ha tutto l’interesse e i mezzi per dare una smazzata alle carte insudiciate
– ma a chi si rivolgerebbe la societa’ civile ucraina, ai filorussi?
– i Paesi baltici, non ti chiedi come mai abbiano aderito a razzo alla Nato?
– senza ‘sta robba chiamata Europa e’ chiaro che “i vecchi sistemi” continuano a funzionare
– ma se pure qua c’e’ bisogno di una rivoluzione, perche’ commiserare che le fa anche con la CIA tra i piedi?
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noennio
perchè la CIA è merda che puzza di merda che ti lascia nella merda
guardacaso al momento da Washington nessuno parla e lasciano fare agli emotivi e fuori di melone dei leader europei
al momento il congresso è spaccato su quale strada intraprendere, prima hanno sfrucugliato con l’ucraina e ora ci stanno lasciando nella merda, ANCORA!
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E a me lo vuoi dire? Questo intendevo quando scrissi che avevo fatto gli scioperi scolastici negli anni ’90: dove mette le mani l’USA lo so e so pue come ce le mette. La differenza e’ una questione di stile, siamo d’accordo? Tra come fanno ammazzare “loro” e come ammazzano “loro”. Non pensi che io insista sulle “regole uguali per tutti” per una ragione?
Lo rimetto: https://theintercept.com/2022/02/26/ukraine-war-russia-foreign-policy-norms/
La Russia di Putin fa ancora “piu”” schifo, ma se levi di mezzo quei metodi allora levi di mezzo anche gli altri. Ma non posso fermarmi al cortile di casa, come per la guerra nei Balcani. Infatti, eccoli qua, i pretesti fiustificati per l’ingiustificabile. Putin e’ una manna per la Nato, cosi’ come Bush lo fu per Al-Queda.
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Magda, mi dicono di spiegarle che la Ucraina non è una gentil signora in mini-mini-skirt
in nappa nera dalla lunga zip anteriore,
calze a rete, décolleté tacco 18 in estate, stivali pesca in vernice red/ black
nelle stagioni fredde,
flap bag vernice pendant roteante nella mano portante,
top spallina stretta in raso di seta,
boa in Volpe artica color Pink,
grandi cerchi ai lobi, rossetto fuoco simil Azzolina con al fianco un totem prezzario
con dicitura: “Sold sop o bancon e cazz ind’o piccion”.
“Altresì” è uno stato con la smania del bombardino nei confronti delle minoranze,
per così dire, linguistiche.
Spero di aver Espresso!
p.s. ci vediamo come al solito alla sagra di Ariccia, i suoi maritozzi porchetta, crauti e mostarda sono Unici
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Buon esempio/
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estremamente confusa, magda cerca sul web “brigata azov”,cerca sul web “accordo di minsk”.
qua non si tratta di una provocazione si tratta dell’ennesima guerra per procura usa-urss
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Insomma, alla fine per Mieli l’unico essere umano degno di qualsiasi merito è Enrico Letta. Perfino meglio di Draghi. E ora come farà a continuare la merd*sissima nenia con cui ci stanno asfissiando da un annetto buono, per cui Draghi è (e sempre sarà) “Il Migliore”?
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A proposito di Lettini , Mielismi e libera informazione in Italia:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/28/guerra-russia-ucraina-il-pd-contro-la-rai-filo-putin-il-corrispondente-da-mosca-sotto-attacco-per-aver-ricordato-lallargamento-nato/6510526/.
Gianni
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Sarebbe quasi divertente, se non fosse tragico, constatare il livello di povertà dialettica, rozzezza, mancanza di conoscenza e di capacità razionale di valutazione delle complesse situazioni internazionali che si può desumere da certi commenti. Non riesco quasi a credere che ci siano persone che perdono il loro tempo, anzi si dilettano, in questo misero gioco , o sfogo, o non so come chiamarlo, per difendere una causa sbagliata e una guerra sbagliata, e sostanzialmente autolesionista per gli interessi e la vita di ogni cittadino responsabile che abiti in Occidente o in Oriente.. Contenti voi, continuate pure nel vostro triste “passatempo”; ma se qualcuno pensa che offendendomi come persona io possa cambiare idea o tacere, non ha capito niente. della sottoscritta.
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stai leggendo una storia diversa
nessuno, a mio ricordo, qui giustifica la guerra
ma si interpreta diversamente le motivazioni di questa guerra
non ci sono fazioni come credi di leggere tu
ma ci sono chi cerca di “leggere” le vicende al di là della retorica e della propaganda
chi più chi meno
tu per esempio hai stabilito che
la responsabilità è tutta dell’assassino Putin contro la “democratica” Ucraina
qui non ci sono buoni o cattivi
ci sono interessi divergenti di due governi uno più disinteressato dei propri cittadini dell’altro
gli unici buoni sono quelli che sono mandati a morire
e quelli che muoiono solo perchè hanno la sfortuna di essere lì.
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Le guerre sono sempre sbagliate signora Magda.
Spero che per lei lo fossero anche quelle degli americani che ora desiderano tanto “aiutare” l’Ucraina piazzando armi nucleari da puntare verso Mosca.
Ah ma forse lei non ci crede a questa prospettiva.
Eppure non si è ancora sentito una voce che è una, dire a chiare lettere che che queste basi NATO non saranno mai dislocate in Ucraina.
Ci spieghi lei il perché di questi silenzi.
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MISCUSIHOSBAGLIATOLUOGO!
Magda, mi dicono di spiegarle che la Ucraina non è una gentil signora in mini-mini-skirt
in nappa nera dalla lunga zip anteriore,
calze a rete, décolleté tacco 18 in estate, stivali pesca in vernice red/ black
nelle stagioni fredde,
flap bag vernice pendant roteante nella mano portante,
top spallina stretta in raso seta,
boa in Volpe artica color Pink,
grandi cerchi ai lobi, rossetto fuoco simil Azzolina con al fianco un totem prezzario
con dicitura: “Sold sop o bancon e cazz ind’o piccion”.
“Altresì” è uno stato con la smania del bombardino nei confronti delle minoranze,
per così dire, linguistiche.
Spero di aver Espresso!
p.s. ci vediamo come al solito alla sagra di Ariccia, i suoi maritozzi porchetta, crauti e mostarda sono Unici
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Mieli è sempre quello del manifesto contro Calabresi…
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No, non più, adesso con Calabresi figlio è tutto pappa e ciccia.
Si convertono tutti quando conviene
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