
(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Sul caro bollette e le mosse annunciate ieri dal Governo c’è qualcosa che non torna. Di sicuro, stiamo pagando un botto per l’aumento di luce e gas, ma altrettanto certo è che le aziende fornitrici, a partire da quelle con i manager nominati dallo Stato, stanno facendo utili pazzeschi, e solo l’Eni ha appena annunciato 4,7 miliardi di profitti: il risultato più elevato dal 2012.
Ciò nonostante le tariffe corrono, e per metterci una pezza Draghi ha stanziato altri 6 miliardi, dopo tutti quelli già evaporati nei mesi scorsi. Ma da cosa dipende l’utile dell’Eni? Essenzialmente dal gas che produce, che sempre ieri il governo ha autorizzato ad estrarre in quantità maggiori, strafottendosene di tutti gli impegni sulla riduzione dell’inquinamento riducendo le fonti fossili.
Impegni di cui si riempiono tutti la bocca, a partire dal premier, che aveva promesso di spingere la sostenibilità energetica, per non parlare del Green Deal europeo, fino alla protezione dell’Ambiente inserita nella Costituzione. Dunque, ricapitolando: il gas costa troppo nonostante chi lo estrae fa affari d’oro e noi per ridurne il prezzo aumentiamo la produzione, cioè gli utili delle società energetiche che volano indipendentemente dalle nostre bollette.
Così la prima volta in cui l’Italia si è data una politica energetica, puntando sulle fonti rinnovabili, al contrario di quando si delegava tutto agli “amici” russi, libici e francesi, torniamo indietro sulle perforazioni a caccia del gas nazionale. In attesa che la spunti pure la lobby del nucleare. E poi ci si chiede com’è che il nuovo che avanza sa tanto di vecchio avanzato.
In questo caso tutto il mondo è paese. La transizione ecologica è purtoppo uno slogan in bocca ai politici mondiali e il caso Ucraina ne è la riprova. Del resto negli ultimi 30 anni cosa si è fatto ? Nonostante eolico e fotovoltaico i consumi energetici sono così aumentati da comportare l’aumento di consumo di idrocarburi, gas e carbone . Si cerca petrolio anche in Groellandia e al polo sud.
"Mi piace""Mi piace"
“ma altrettanto certo è che le aziende fornitrici … stanno facendo utili pazzeschi”
e quindi ci pagheranno sopra tasse ‘pazzesche’
che poi nn è detto, visto che gli utili sono quanto rimane ricavi e costi (sia operativi che per l’acquisto delle merci)
e visto che il gas non lo paghiamo direttamente a Gazprom, ci sono tanti intermediari quante le frontiere che passa
-c’era anche chi sospettava schemi ombra per mungere l’utente finale-
inoltre i prezzi sono legai alla borsa dei Paesi Bassi (credo si chiami ICE ma potrei sbagliare)
dove si determinano i prezzi dei futures, anche del gas.
quindi, se per ipotesi una azienda che vende gas, oggi ha acquistato a 1000 e rivende a 1010
non è che ha un utile molto differente da quando acquistava a 400 e rivendeva a 420
i numeri sono a casaccio ma per far notare che nel primo caso ci sta rimettendo,
anche se l’utente finale ha una bella mazzata
"Mi piace""Mi piace"
Intanto, però, ENI 4 mld di utile da ridistribuire agli azionisti.
Però sono in bolletta, pori cocchi.
"Mi piace""Mi piace"
Se volete posso sempre metterci una buona parola io. Quante bombolone vi servono?
"Mi piace""Mi piace"
Barbara Lezzi
3 h ·
Il problema non è Calenda che offende e rifiuta il Movimento 5 Stelle ma è Letta che, nonostante sia in alleanza strutturale con il M5S, lo applaude senza condizioni.
Il problema non è neanche Draghi che mente sui numeri di uno dei principali provvedimenti del M5S e definisce i suoi esponenti come promotori della più grande truffa della storia d’Italia. Il problema è il M5S che prosegue a sostenerlo e a riconscergli fiducia.
"Mi piace""Mi piace"