
(Dott. Paolo Caruso) – Trenta anni fa in un clima politico instabile, in seguito a un vasto scandalo finanziario ebbe inizio un’indagine giudiziaria contro la corruzione del mondo politico italiano nota come “Mani pulite”, o comunemente come Tangentopoli. Gli esiti di tali inchieste giudiziarie portarono come conseguenza all’uscita di scena dei maggiori leader politici e la scomparsa degli stessi partiti contribuendo alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. Tutto iniziò in quel lontano 17 febbraio del 1992, quando il Pubblico Ministero di Milano, Antonio Di Pietro, in seguito alla denuncia dell’imprenditore Luca Magni, ottenne dal GIP l’autorizzazione alla cattura di Mario Chiesa, figura di spicco del partito socialista milanese legato al mondo craxiano, presidente del Pio Albergo Trivulzio, che al momento dell’arresto aveva appena intascato una bustarella di sette milioni come prima tranche. Si tratta del primo arresto di “Mani Pulite”. Mario Chiesa viene subito espulso dal PSI e definito dal segretario Bettino Craxi “un Mariuolo Isolato”. L’arresto è il punto di partenza di Tangentopoli e le confessioni durante l’interrogatorio confermeranno il sistema di corruttele che coinvolgeva in maniera collusa la politica e l’imprenditoria italiana. Politici e imprenditori di primissimo piano furono inquisiti e travolti da una pioggia di avvisi di garanzia mentre le indagini facevano emergere l’esistenza di conti personali anche all’estero dove venivano dirottati i soldi delle tangenti offrendo così un panorama di corruzione diffusa dal quale nessun settore della politica nazionale e locale appariva immune. A questo punto ha inizio “Tangentopoli”. Lo stesso segretario del PSI, Bettino Craxi, viene travolto da tangentopoli e sfuggirà alle maglie della giustizia fuggendo ad Hammamet. Il cannoneggiamento mediatico, di quella che fu in parte una Stampa Libera, e il clima di sdegno dell’opinione pubblica furono tali da decretare il collasso della cosiddetta “Prima Repubblica” e l’inizio della “Seconda Repubblica”. I partiti storici della Repubblica Italiana come la D.C. e il PSI seguiti da quelli minori si sciolsero come neve al sole venendo sostituiti in Parlamento nelle successive elezioni da partiti di nuova formazione privi di ideologie somiglianti più a scatole colme di semplici interessi personali. L’apparente trionfo della magistratura si dimostrò alquanto effimero e di breve durata, fino a quando, sprofondata la Prima Repubblica, una parte della borghesia e dell’imprenditoria guidata da Silvio Berlusconi riuscirono a riappropriarsi del potere sostenuti dai giornali, da una editoria compiacente, dalle lobby economico finanziarie e come si scoprirà in seguito anche da ambienti legati alla mafia. Con l’avvento in seguito di Forza Italia con a capo del governo Silvio Berlusconi, un imprenditore tangentista vicino ad ambienti mafiosi (Marcello Dell’Utri, Mangano) ci si avvia inesorabilmente verso la “Normalizzazione”; infatti le carceri vengono svuotate dai corrotti e dai corruttori e si da fondo allo stravolgimento delle leggi e del sistema giudiziario. Così oggi la corruzione e l’evasione, mali oscuri della società, rappresentano le due facce sporche della stessa “Moneta”. Soldi rubati alla collettività e con un prezzo esoso da pagare in termini di servizi più efficienti, in qualità ma anche in quantità, e inoltre alla mancata riduzione delle tasse a favore di tutti quei cittadini onesti che non si sottraggono alle richieste dell’erario. Lo stesso premier Berlusconi condannato per frode fiscale la dice lunga sulla sua moralità e sullo stato di salute della giustizia italiana che lo ha avviato alla rieducazione sociale piuttosto che al regime carcerario. Basterebbe che la Politica, invece di strombazzare a destra e a manca terapie miracolose per la lotta all’evasione fiscale e antidoti al gravissimo e diffusissimo fenomeno corruttivo, attuasse finalmente riforme davvero efficaci in grado di contrastare concretamente i due volti della stessa medaglia, Corruzione ed Evasione fiscale, che si potrebbe porre fine a questo sistema perverso che piace tanto ai partiti e che incoraggia e continua a privilegiare furbi e malavitosi.
30 ANNI fa’ c’era traccia di giornalismo, ma ad oggi non e’ cambiato nulla riguardo le tangenti, date sotto varie forme, la PROPAGANDA H24 dei media tv e cartacei invece e’ scambiata per “INFORMAZIONE”…dalla maggioranza del popoluccio…
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