
(iltempo.it) – La speranza della pillola anti-Covid nella prossima ondata della pandemia, se ci sarà. Mentre al 3 febbraio risultano in totale 4.117 pazienti Covid avviati al trattamento a casa con il farmaco antivirale molnupiravir (Lagevrio) di Merck, oggi sono attese le prima forniture di Paxlovid di Pfizer. Il composto formato dall’antivirale Nirmatrelvir e dal farmaco potenziante Ritonavir è in uso a livello sperimentale e, notizia del 4 febbraio, ha permesso la guarigione di un uomo di 54 anni, con malattia cardiovascolare e Covid-19, all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Allora c’è speranza per tutti? Non proprio. Il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università statale di Milano, dà una stima dei tempi di approvvigionamento non proprio tempestivo. Venerdì 4 febbraio infatti arrivano i primi antivirali della Pfizer ma solo in 11.200 unità: “È simbolico. Dovremo aspettare qualche mese. Presumibilmente con la prossima ondata che ci sarà tra ottobre e dicembre prossimo, che non sarà una vera e propria ondata ma un colpo di coda, avremo a disposizione anche gli antivirali” dice il virologo all’AdnKronos.
Quello dei tempi non è l’unico ostacolo alle cure. “Molnupiravir e Paxlovid costano dai 500 ai 700 euro, non è un’aspirina la terapia, quindi sicuramente c’è una problematica di disponibilità che nel prossimo futuro” ammette Pregliasco. “Per ora ne potranno usufruire solo i soggetti più a rischio” dice il virologo che però spiega come si siano fatti passi avanti nella cura dei positivi sintomatici con cortisone modulato, eparina eccetera.
E glianticorpi monoclonali? Soluzione economica ed efficiente per molti casi, ma spesso non si trovano. “Anche a me sono state segnalate situazioni di persone con comorbidità che sarebbero state candidate alla terapia e si sono ritrovate senza”.
Peccato, chissà quante vite si sarebbero potute salvare.
Continua a mancare il coordinamento con i medici di base, che dovrebbero essere
formati in maniera più diretta sull’intervento rapido ai primi sintomi dell’infezione.
Gianni
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continua l’omicidio di massa, più precisamente.
Come con i 10.000 monoclonali rifiutati nel settembre 2020 dall’AIFA.
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non sta parlando dei no-vax che muoiono a gruppi famigliari alla volta, vero?
e daje con i monoclonali
dato che non può parlare di Ottobre 2020, nel quale i decessi sono stati 2.700, quindi 10.000
è una palla troppo fuori scala anche per un pallonaro pari lei, quindi probabilmente parla per prima ma,
a fine settembre 2020 si era a 35.894 decessi da inizio pandemia
le prime informazioni sui monoclonali sono di Maggio
i decessi 1 Maggio – 30 Settembre 2020 sono stati 7.658
quindi, secondo la sua preziosa informazione erano tutti salvabili da monoclonali, anzi potevano
essere salvati pure quelli di prima, già deceduti.
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Ma sai LEGGERE almeno, Marco Boh?
Io ho parlato dei 10.000 monoclonali offerti dalla Ed Lyli nel settembre 2020 e RIFIUTATI DALL’AIFA (e verbale secretato).
Quei monoclonali che avrebbero potuto salvare centinaia, se non migliaia di vite nei mesi successivi, mentre solo mesi più tardi venne autorizzato l’acquisto di 200.000 monoclonali, di cui dopo 9 mesi solo il 5% era stato somministrato.
Che minkia c’entrano i decessi di prima di quel mese? Qui si parla della 2a ondata (50.000 decessi in pochi mesi).
Idiota ottusangolo, almeno 2 righe dovresti riuscire a leggerle, ma nemmeno questo riesci a fare, ti parte in automatico proprio l’analfabetismo funzionale.
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I VIP si sono salvati tutti. Anche i più vecchi e malandati.
Chissà perchè.
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non capisco
veramente, ma forse
non vi è chiaro che sono farmaci da dare chi effettivamente rischia di andare
nella fossa e quindi si può prendere il rischio d’assumere questo farmaco?
non vi è chiaro che pure questo farmaco è sostanzialmente sperimentale e deve
essere fornito in modo ‘condizionato’, ovvero se prendi altri farmaci deve essere prima valutata
la possibilità della loro coesistenza e poi monitorato l’andamento dato che sono
farmaci molto ‘forti’ e quindi son possibili iterazioni non proprio positive con gli altri che si assumono
non preventivabili?
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Per chi fosse interessato a commento dell’articolo “Viaggio in Danimarca, dove mascherina e green pass sono già un ricordo” abbiamo postato un nostro studio e alcune riflessioni.
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Link:
Domani parleremo proprio di cure promettenti mai utilizzate.
O comunque non abbastanza pubblicizzate.
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