Ogni settimana a Domenica in va in scena un imbarazzante teatrino sulla pandemia. Di cui si farebbe volentieri a meno

(di Beatrice Dondi – espresso.repubblica.it) – «Chi siete? Da dove venite? Cosa portate? Dove andate? Un fiorino!». Senza appello, facile facile. Succedeva nel 1400 quasi 1500 di Benigni e Troisi, si ripete implacabile nella tv del terzo millennio. Solo che anziché pagare pegno alla dogana si deve parlare di Covid-19. Per forza. Non c’è scampo. E pazienza se non si ha la più pallida idea di quel che sta uscendo dalle bocche degli ospiti, che il messaggio che dovrebbe portare frustuli di chiarezza si disperda con agio e che l’argomento venga trattato con la stessa austerità dei commenti sulle performance amorose di Al Bano.
Il virus e le parole sul virus ormai hanno la stessa terrificante prepotenza invasiva. Così accade che “Domenica in”, contenitore dominato da Mara Venier da tempo immemore, non voglia essere da meno. E arrotoli come un gomitolo varianti, booster, richiami, tutto a caso, con aria contrita ma al tempo stesso col sottile incalzare tipico di chi vuole togliersi l’accollo per passare ad altro quanto prima.
Innanzitutto la padrona di casa mette le mani avanti: «Abbiamo bisogno di capire qualcosa di più», «Un tema così delicato dobbiamo spiegarlo molto bene», «Se non parli in modo che capisca anche mia zia allora non va bene», e mentre la zia in questione resta lì con l’accusa di essere un’analfabeta funzionale si va via di questo passo, con qualche fugace deviazione sul successo del programma per cui «è molto importante che questo pubblico che ci segue e sono tantissimi e io li ringrazio quindi dobbiamo dare delle indicazioni precise». Chiaro no? E si passa la parola a Nino D’Angelo.
Ora, sfuggono una serie di passaggi chiarificatori, però nel placido studio tra una Orietta Berti e un Paolo Pretelli sbucano anche Sileri, o meglio Pierpaolo che siamo amici, Bassetti, anzi Matteo, caro Matteo noi siamo amici, Botteri in collegamento, cara Giovanna che noi siamo amiche e tu pensa la stranezza che ti sei ammalata in Francia e non in Cina. Appena ci si discosta un filo dai legami interpersonali la testa gira, che la zia fa fatica. Non dite vigile attesa che non si capisce, non parlate di tachipirina o aspirina, che l’argomento è spinoso. E poi spuntano delle fantomatiche cure a base di anticorpi «molecolari», si buttano lì un po’ di cifre e consigli, gli esperti si contraddicono ma Mara interviene prontamente per virare il virologo: «Le farmacie sono piene di bambini. Ma prima di passare ai bambini, tu Nino hai scritto una canzone meravigliosa».
Se Dio vuole lo strazio finisce quasi più in fretta delle elezioni al Colle. Per fortuna costa poco: solo un fiorino.
Ottimo e abbondante, Signora (cit.) Dondi.
Ah ah ah!
PS: per i vari pasdaran del blog, lo so, espresso.repubblica è del gruppo GEDI, ma a me frega unca, sia chiaro…
"Mi piace""Mi piace"
La vergognosa gestione della Raiik!
"Mi piace""Mi piace"
Ah ah ah!
Me la immagino questa come si risentirà, si sente una star… de noantri!
"Mi piace"Piace a 1 persona
C’ è un dato che ancora viene celato: molti dei morti per Corona sono immunodepressi causa HIV. Purtroppo è una malattia ancora “sconveniente” , per la quale non esiste vaccino ma si sopravvive grazie a continue e costosissime cure che fanno la gioia delle Case Farmaceutiche e grandi spese per il SSN. Ma si rimane “untori”.
I casi sono ancora tantissimi in tutto il mondo ma non se ne parla più.
https://www.epicentro.iss.it/aids/epidemiologia-mondo
"Mi piace""Mi piace"
molti… chissà quanti, non lo scrive però
se nel periodo 2012-2020 sono state segnalate 29.513 nuove diagnosi di infezione da HIV (fonte Notiziario ISS 11/2021)
o sono tutti deceduti o il suo molti è da bar del pescatore all’ora del rientro dal laghetto
“ma si sopravvive grazie a continue e costosissime cure che fanno la gioia delle Case Farmaceutiche”
comprendo che lei lavori gratis per amore dei, però non è che ce ne sono tanti a fare così
generalmente si viene retribuiti per il lavoro fatto
inoltre se non vuole quelle medicine perché fatte da un sistema brutto e cattivo,
nessuno l’obbliga a prenderle
e non parlo solo di quelle per l’AIDS ma pure quelle per il mal di denti o per l’osteoporosi
o per l’artrite, o per la cataratta o per le tromboflebiti o altri mali più o meno noti che ci possono affliggere.
ma, stranamente, a prenderli c’è sempre la coda e si ringrazia pure che ci sono.
quindi, se fossi in lei, mi preoccuperei di più per gli oltre 2M di over 60 non vaccinati di cui,
se la statistica non fa difetto, 40.000 rischiano il decesso.
(e sono stato cautelativo usando il 2% di letalità contro il 3.5% epoca pre vaccini che comprendeva però tutte le età,
ma il virus è differente ed i medici sanno meglio come affrontarlo da cui il valore percentuale più basso)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Video ‘o mare quant’è bello!
"Mi piace""Mi piace"
Si parlava con un medico, gentile Marco Bo.
Chi lavora in ospedale vede e sa.
Mi pare che in questo blog nessuno conosca alcuno. Nessun compagno di infanzia che lavora in un ospedale? Nessun compagno di liceo, amico del marito, conoscente che fa il medico? La vita solo attraverso i link?
Non ho affatto detto che le medicine sono “cattive”, anzi. Salvano la vita, ma nel caso dell’AIDS sono tante, costose ed hanno pesanti effetti collaterali. Gli ammalati sono immuno depressi ed il mio amico mi dice che sono una parte dei ricoverati più giovani assieme ad altri con varie patologie.
Posso consigliarle qualcosa, gentile Marco B Anziché abbuffarsi di numeri cerchi tra le amicizie qualcuno che lavora in ospedale e gli parli. Non sono solo “percezioni”, la vita non è solo nei link.
E magari non travisare le parole di altri, preso da sacro furore, non sarebbe male.
"Mi piace""Mi piace"
Ad esempio mi ha anche detto che a Milano, dove lavora, hanno avuto, in due giorni, 800 ricoveri per Covid. Non ho però alcun link da postare, quindi posso credergli solo sulla parola, e conoscendolo, gli credo. Chi non vue farlo, padronissimo. Da parte mia nessuna voglia di “convincere” alcuno.
Non è affatto finita, anche se se ne parla meno.
E Delta colpisce ancora.
"Mi piace""Mi piace"
Temo che il ritorno al lavoro in presenza non sarà ancora prossimo, per quanto mi riguarda. Speriamo a Marzo.
"Mi piace""Mi piace"