(Giuseppe Di Maio) – Se a circolare nei banchi della destra sono i nomi di Berlusconi, Moratti e Casellati, è ovvio che da quella parte non hanno da proporre persone decenti. Se può essere un’azione elettoralmente fruttuosa pompare con giornali e giornaletti al seguito il nome di un incapace o di un impresentabile, tentare di convincere l’altra parte che uno di costoro possa rappresentare tutti gli italiani, è assolutamente ridicolo. I tentativi di Salvini di proporre la sua come parte egualmente degna, sono fesserie; accusare gli altri di dire sempre no, è un giochetto che non dà più frutti. Quella strategia dei “no”, che fu il miglior argomento per buttar giù il Conte I, dimostra solo una cosa: che la destra non ha niente da proporre: né idee, né strategie, né uomini. La destra è un’accozzaglia di nullità immorali che usano la democrazia per derubare i contribuenti.

Non che la sinistra sia molto di più. Solo che dalla sua parte, seppur spariti da un pezzo i limiti etici, forse ce ne sono ancora di estetici. Una sagoma ignorante (sceglietene voi una), che ad ogni dichiarazione imbarazzante dovesse costringere la stampa nazionale a reinterpretare all’infinito teatrini inopportuni e gaffe istituzionali, non può passare per egualmente dignitosa. E’ per questo che finora la destra si è dovuta accontentare di votare notabili moderati e di centro, perché di personaggi decenti suoi non ne ha. E, in un momento in cui la sinistra col suo pensiero furono egemoni in Parlamento e nel paese, fu persino eletto Sandro Pertini, forse il Presidente più amato, uomo con idee teneramente rivoluzionarie e di altri tempi.

Ora l’egemonia appartiene all’universo reazionario. Le creature che affollano questa parte politica sono buone per le campagne elettorali. Urlatori che affascinano un popolo squalificato, imbonitori che prospettano vantaggi a concittadini affamati di tornaconti privati, gente ormai ostile al bene comune. Ma questo circo Barnum misero di idee, che ha scippato il nome Italia per metterlo abusivamente nei suoi simboli, si dovrà limitare a vincere le elezioni, non può anche pretendere di rappresentare tutto il paese e la sua democrazia.