Il Tar spiega che le linee guida del dicastero della Salute sul Covid di fatto hanno proibito terapie che avrebbero potuto salvare moltissime persone dalla morte. Se avesse dignità, il ministro dovrebbe dimettersi oggi stesso.

(Maurizio Belpietro – laverita.info) – Ci voleva il Tar per rimediare ai danni di Roberto Speranza e dei suoi compagni, il che dice tutto dello sfascio di questo Paese. Dopo due anni di proteste, ma soprattutto di ricerche scientifiche che documentavano quanto fosse sbagliata la cura anti Covid raccomandata dal ministero della Salute, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dal Comitato cure domiciliari, sospendendo la circolare che imponeva ai medici di dare alle persone contagiate dal coronavirus la Tachipirina, e di consigliare «la vigile attesa». Il buon senso avrebbe dovuto evitare di ricorrere a una simile terapia, perché il paracetamolo, più noto con il marchio Tachipirina, poteva al massimo fermare la febbre, ma non il virus, e la vigile attesa equivaleva ad aspettare che il Covid progredisse nell’organismo, provocando il peggio. Medici ed esperti avevano suggerito di ricorrere ad altre cure, ma Roberto Speranza e i suoi consiglieri si erano sempre inspiegabilmente opposti, bollando qualsiasi trattamento diverso da quello da loro indicato come stregoneria, sperimentazione pericolosa o, addirittura, dannosa. A chi parlava di trasfusioni di sangue iperimmune, di antibiotici o eparina, di monoclonali, il ministero ha testardamente risposto sempre negativamente, bloccando qualsiasi tentativo di trovare una terapia che potesse aiutare i malati. Il risultato è noto a tutti, perché prima che arrivassero i vaccini, la vigile attesa per molti pazienti è equivalsa all’anticamera della morte.
L’Istituto Mario Negri da tempo spiegava quanto fosse sbagliato tutto ciò. Giuseppe Remuzzi, che del centro di ricerca è direttore, a proposito del paracetamolo disse che consumava il glutatione, che è un antiossidante molto potente, e i pazienti di Covid guarda caso devono far fronte a uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare. Quindi, la Tachipirina faceva e fa più male che bene, ma nonostante gli studi Speranza e compagni hanno continuato a consigliarla. Non c’era solo l’Istituto Mario Negri a dire queste cose. C’erano ricerche estere importanti, analisi della Fondazione Hume sulle possibilità di cure alternative di cui si parlava nel mondo e anche uno studio dell’università di Pavia che sulla Verità pubblicammo nell’autunno scorso. Tutti parevano concordi nel dire che la vigile attesa non era una cura, sostenendo che di fronte al Covid bisognava aiutare l’organismo a reagire. Remuzzi ha spiegato che i farmaci antivirali impediscono al virus di replicarsi e quindi fermano la malattia prima che si sviluppi e andrebbero somministrati nei primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Lo stesso dicasi degli anticorpi monoclonali, che funzionano contro alcune varianti, ma solo se usati subito, quando cioè il paziente è risultato positivo. Perfino l’eparina dà risultati se data nelle fasi precoci. Ma al ministero, per due anni hanno sostenuto il contrario, rinchiudendo in casa i contagiati di Covid fino a che la situazione non richiedeva un ricovero in ospedale, a volte per somministrare la terapia che avrebbe dovuto essere somministrata subito, altre per finire in terapia intensiva.
Oggi il Tar dice che non è compito di Roberto Speranza e della sua combriccola decidere qual è la cura giusta per il paziente, ma spetta ai medici stabilire quale farmaco somministrare. Una cosa ovvia, in quanto non risulta che l’ex assessore all’urbanistica di Potenza abbia le competenze necessarie per decidere come curare le persone ed è quasi certo che non ce l’abbiano neppure i burocrati che lo circondano. Tuttavia, per due anni l’unica terapia ammessa contro il coronavirus sono state le pastiglie di paracetamolo per abbassare la febbre. Quante migliaia di persone hanno sperimentato sulla loro pelle ciò che Remuzzi e altri studiosi indicano come un errore? Quante persone, invece di essere trattate con gli antivirali e con i monoclonali (come è successo con Donald Trump, ma anche a un solone come Massimo Galli), hanno ricevuto la Tachipirina? E quante di queste hanno visto peggiorare le loro condizioni.
Non so se si arriverà mai a fare chiarezza su ciò che è successo in questi due anni, sugli errori, le sottovalutazioni, i ritardi commessi da chi aveva il compito di tutelare la salute degli italiani. Una sola cosa però mi pare certa e inevitabile ed è la lettera di dimissioni che se avesse un minimo di dignità Roberto Speranza dovrebbe consegnare oggi stesso nelle mani del presidente del Consiglio. Di fronte al numero di morti in aumento nonostante il green pass e il super green pass, davanti a provvedimenti che hanno inutilmente privato dei diritti costituzionali milioni di italiani e dinnanzi alla sconfessione della linea della vigile attesa, l’unico passo che il ministro della Salute dovrebbe fare è quello verso la porta. Ma anche nell’addio serve coraggio.
Per una volta condivido in linea di massima ciò che bel Pietro che proprio bello non è.
Comunque anche in Francia hanno adottato la ” vigile attesa” e nient’altro.
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Ha ragione Belpietro
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e meno male che dice di essere di sinistra… “libero e uguale”…!
si pensi a cosa sarebbe successo se si fosse dichiarato nazista…!!!
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No, purtroppo il problema non é stata la tachipirina, che va bene, così come vanno bene l’aspirina e l’ibuprofene consigliati dai medici di base nelle prime fasi di cura in casa. I problemi sono sorti con i consigli di maledetti ciarltani, che con l’aiuto di sgiornalisti come il malefico sopra, hanno creato ondate di confusione assurda che ha spinto le persone, o sempliciotte, o soggette ad ascoltare i maghi invece che la medicina ufficiale, ad assumere pericolosi preparati per la salute. Ma perché in Italia non c’è nessuno che la faccia pagare a questi fenomeni invece che accusare Speranza?
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Altra spargiletame in servizio permanente per instillare l’odio contro qualcuno.
Ma perché in Italia non c’é nessuno che ti denunci per istigazione all’odio, PaolettaNAZI?
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@sm
Mi chiedo perché non ti sbattano fuori dopo le tue continue richieste di denunce.
Visto che ti riempi facilmente la bocca con questa squallida e prepotente prosopopea, perché non ci vai tu a depositare una bella querela all’autorità giudiziaria?
Ci sarebbe da ridere perché ogni partecipante apparirebbe con i dati anagrafici reali e non nickname.
PERSONALMENTE NON HO PAURA DELLE TUE RIDICOLE MINACCE.
Dai, non essere il Don Abbondio vigliacchetto del blog.
Tiea fuori le palle e vai a denunciare.
Troppo comodo e INFANTILE chiedere che qualcun altro lo faccia per te.
Non esistono NÉ SERVI NÉ PADRONI, difensore della Democrazia e dei Diritti a convenienza.
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Va bene, ma l’argomento non è l’opinione di Belpietro: c’è una sentenza del TAR Lazio.
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Belpietro crede ancora che il mondo termini con le colonne d’ercole. Ma cosa ha impedito agli statunitensi o ai giapponesi di curarsi con cure alternative al vaccino ? Li non c’era il nostro vituperato ministro della sanità, verso il quale non nutro particolare simpatia ,come del resto ,verso tutto il governo confindustriale amato di nascosto dalla burina Meloni. Con il pallino della propaganda che frulla nella testa si perde di lucidità,al punto di dimenticare he l’amico Salvini,almeno sulla carta, è alleato di Speranza. Ma verità decchè e quanto al chilo ?
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Perché, secondo te ci sono solo da noi le lobby che influenzano i politici?
Hai mai letto l’elenco delle corruzioni della sola Glaxo, per dare un’idea?
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Ah! https://www.butac.it/non-e-mai-stata-tachipirina-e-vigile-attesa/
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Perché non leggi le linee guida del ministero, invece di quel sito di fuffa?
Fino all’aggiornamento del mese scorso.
BUTAC aveva riportato le LINEE GUIDA dell’anno prima.
Qualsiasi medico serio ve lo può confermare, qualsiasi medico che abbia approfondito quali fossero i protocolli vi può mostrare i documenti con le linee guida di AIFA risalenti al 2020, e mostrarvi che riportavano:
E VEDIAMOLE, queste terapie:
vigile attesa;
• misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite pulsossimetria;
• trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo);
• appropriate idratazione e nutrizione;
• non modificare terapie croniche in atto per altre patologie (es. terapie antiipertensive,
ipolipemizzanti, anticoagulanti o antiaggreganti), in quanto si rischierebbe di provocare
aggravamenti di condizioni preesistenti;
• i soggetti in trattamento immunosoppressivo cronico in ragione di un precedente trapianto
di organo solido piuttosto che per malattie a patogenesi immunomediata, potranno
proseguire il trattamento farmacologico in corso a meno di diversa indicazione da parte
dello specialista curante;
• NON utilizzare routinariamente corticosteroidi;
• l’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti con malattia COVID-19 grave che
necessitano di supplementazione di ossigeno. L’impiego di tali farmaci a domicilio può
essere considerato solo in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, in
presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia;
• NON utilizzare eparina. L’uso di tale farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per
l’infezione in atto;
• NON utilizzare antibiotici. Il loro eventuale uso è da riservare solo in presenza di
sintomatologia febbrile persistente per oltre 72 ore o ogni qualvolta in cui il quadro clinico
ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica, o, infine, quando l’infezione
batterica è dimostrata da un esame microbiologico;
• NON utilizzare idrossiclorochina la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi
clinici controllati fino ad ora condotti;
• NON somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri conviventi per il
rischio di diffusione del virus nell’ambiente.
NON esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati)
di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi,raccomandato.
Quindi il tutto si riduce a:
-vigile attesa
-cibo e acqua
-mantenimento di terapie pregresse
-uso di paracetamolo (esempio,ma stranamente riportano solo quello)
-eparina sì, ma solo per soggetti immobilizzati a letto
-cortisonici, ma solo per i casi gravi e in ossigenazione.
In sostanza, per chi si è beccato il COVID a domicilio non c’era ALTRO se non aspettare O di peggiorare, O di migliorare. Se peggioravi, allora eparina e cortisone, sennò vigile attesa.
Risultato? Migliaia di persone maccabeizzate perché a casa sono peggiorate e in ospedale, quando ci sono arrivate, ci sono arrivate troppo tardi.
Dai Ennio, fagli l’applauso a questi GENI del Ministero.
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Perche; le citano, tu coniglio senza frigo! La storia detta sopra e’ una cazzata che non ammetterai mai.
PERCHE’ ‘STE LINEE GUIDA TU MANCO SAI ‘NDO STANNO.
Hai bisogno di me per avere il link o lo vai chiedere a Belpietro?
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Sei Morto, coniglio senza frigo, ascolta… “Linee guida” di oggi deveno essere un aggiornamento delle precedenti. Le precedenti, ovvero quelle promulgate a caldo, si arrangiano come possono e quelle odierne ritoccano qui e la’. MA… entrambi prepongono il magistero di medici degni e degne di questo nome. Senza quelli e quelle le linee guida tu manco devi toccarle. Leggerle si’, ma toccarle no altrimenti stanno poco bene. Fiova che tu abbia evidenziato i “non”, ed anche le ragioni. Fosse che hai imparato? Ad ogni modo, qui 2020″ https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=80056&parte=1%20&serie=null. Anzi, beccati il malloppo aggiornato: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=80056&parte=1%20&serie=null, cosi’ puoi fare il fico con la Balanzone.
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Quanto alle tue opinioni su BUTAC, a parole son bravi tutti. Trovami un errore, dai!
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1- io ho riportato le linee guida a cui faceva riferimento BU_pa_TAC, ovvero quelle del 2020.
E l’elenco non me lo sono scritto dopo avere fumato pesante, ma dopo averlo studiato sul file PDF ministeriale.
2- Bupatacca pretende di dire che l’eccesso di maccabei sotto i 45 è dovuto al fatto che c’é la pandemia. MA l’eccesso non esisteva fino alla settimana 15 del 2021. Poi è esploso e si è triplicato durante l’estate.
Il sito euromomo lo consoce anche bu-patacca, solo che non riesce ad interpretarlo nemmeno per sbaglio e questo malgrado ci sia chi glielo ha fatto notare.
Un’eccesso sotto i 65, ma un decremento sopra i 65, nella fascia più colpita, sono cose che fanno saltare dalla sedia qualsiasi statistico appena abbozzato.
Ma invece bu-patacca ha pensato di dare addosso a Porro perchè faceva notare un’anomalia grossa come una casa.
3- per il resto, caro Ennio, mi diverti, ma d’ora in poi smetto di rispondere anche a te. Tanto, se parlo al termosifone mi capisce di più.
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Bada che tu Sei Morto esattamente dopo aver negato il bisogno di prendere i numeri in relazione, anziche’ come valori assoluti. Come fai a proporre alcuna quantita’ quando sappiamo tutti che tu stai solo spingendo una correlazione del tutto impossibile. E che diamine…
Ma poi, benedetto ciurlante, quel dannato articlo su Porro e i suoi svarioni… ma se lo capisco pure io. E queste perche’ ci sono le figure!!! https://www.butac.it/porro-la-statistica-e-i-morti/
Le figureeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
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La nave affonda, i (veri) sorci scappano… ahahah…
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@noennio
Il sofisto è un noto bugiardo seriale, dichiaratamente fascista, che imperversa su Twitter.
In quel social sembra che abbiano in pugno l’Italia, quando in realtà son 4 sfessati ognuno con più nickname a fare ammuina.
Sono i colleghi poveri della Bestia leghista, oggi acefala, dopo che si è scoperto un Morisi Q.lattone e tossicodipendente.
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@noennio
Il somaro criminale Negazionista e MARCHETTARO con il so(r)cio
dm bugiardo seriale
Si trastullano postando copia&incolla presi da siti autorevoli,
Tipo quello dalla clacsonatrice Francesca Donato. Nota disturbata disturbatrice.
Non vale nemmeno la pena di stare a leggerli questi gaglioffi.
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Un mefisto sofisto?!? Dove? All’armi! Come lo chiamano? Quanti cavalieri possiede, quanti arcieri?
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I loro “medici che curano” sono gli assassini di Ippocrate.org, finiti al gabbio.
Eh, ma loro la sanno lunga.
Altri punti di riferimento sono Loretta Bolgan, quella che con uno spettrometro unico al mondo per capacità d’ingrandimento avrebbe trovato grafene, viagra e feti abortito nei vaccini.
La barabba Balanzoni, denunciata e allontanata per passare più tempo sui social che in reparto e altri insigni studiosi come Montesano, barillari, Saracunial, meluzzi, sgarbi e feccia assortita.
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E la crucca? Quella di Bolzano? L’hai vista? Come si chiama?
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“I loro “medici che curano” sono gli assassini di Ippocrate.org, finiti al gabbio.”:
FONTE?
“Non e’ dicibile se non appoggi documentazione tratta da fonti attendibili. Altrimenti io posso dire tutto, e tu niente…” (cit.)
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@somaro criminale negazionista e MARCHETTARO
Lo scorso 8 ottobre a Ferrara un uomo che aveva seguito i loro consigli era morto, stesso destino per un 68enne di Reggio Emilia: deceduto. Su questi casi di no vax positivi a Sars Cov 2, poi malati di Covid, che si curavano a casa sono stati aperti dei fascicoli dalle procure competenti sui medici, legati a questo centro di assistenza
Oggi quel servizio e la contestata rete di medici legata a un gruppo Facebook che forniva anche da remoto consigli su terapie domiciliari contro il Covid è stato chiuso. L’annuncio è arrivato sul canale YouTube.
Questo perché la maggior parte dei medici, quasi tutti, sono stati sospesi.
Non possono più esercitare neppure in telemedicina. Sospesi perché “non si sono vaccinati e perché – attacca il fondatore Mauro Rango (nella foto) – hanno curato più di 60mila persone a casa, lasciate sole, con Tachipirina e vigile attesa, che non avevano nessun altro a cui rivolgersi se non a uno dei nostri medici per telefono”.
Secondo questo gruppo che il Covid può essere “curato a domicilio e tutti possono guarire, se si segue fin dai primi giorni un protocollo che vede tra i suoi farmaci l’ivermectina,
l’idrossiclorochina,
il cortisone,
l’eparina”.
Come ormai noto, l’ivermectina al momento non è autorizzata da nessuna agenzia del farmaco come cura Covid ma solo come antiparassitario, anzi l’uso è sconsigliato. L’uso in grande quantità invece provoca effetti collaterali importanti.
Sull’idrossiclorochina il dibattito è stato lungo e controverso ma la conclusione è che dopo un po’ di studi la comunità scientifica sostiene il non utilizzo, sia come profilassi sia come terapia perché inefficace.
Quanto a cortisone ed eparina, il loro utilizzo non nasce dai consigli del signor Rango,
studioso di scienze sociali e diritti umani, come lui stesso si presenta:
ma è già utilizzato dai medici per i pazienti più gravi o con caratteristiche o patologie particolari. Ovviamente l’assunzione deve avvenire negli ambiti previsti dai protocolli e dalla procedure autorizzate da Aifa e/o in ambito ospedaliero.
Dal FQ
Vai a curarti da loro quando, a breve sarai positivo.
“Tantissima gente continua a cercarci, che ha bisogno di sostegno e aiuto perché il protocollo sostanzialmente rimane ancora quello di Tachipirina e vigile attesa, perché spesso si è soli a casa e si ha bisogno di un medico reperibile.
Non è assolutamente un addio, ma un arrivederci a prestissimo perché Ippocrateorg non molla e non mollerà”.
Affermazioni che sono false perché già dal 26 aprile scorso il ministero della Salute ha emesso una nuova circolare in cui sono presenti tutte le indicazioni del caso per la terapia domiciliare. Nella circolare per esempio si sconsiglia sia l’uso dell’eparina e dell’idrossiclorochina.
BUGIARDI VOI E BELPIETRO
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BUFFON33333333333333: voglio la fonte in cui si dice che sono al GABBIOOOO!!!!!!
TEST4 DI CAXXO: CR3P444444444444444444!!!!!
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Mettiamolo anche qua per il cogli0n3 blaterante il gabbio per chi cura a casa:
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@Gatò
L’accoppiata Radio Radio e odontoiatra Stramezzi è la perfetta sintesi della sua visione del mondo.
Grazie!
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E questa è quella di Empio LoGuasto: de gustibus (cit)!
https://youtu.be/O4Mnj1hCLVU
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Questo è quello che è successo BUFFONI:
«Sorpresa: ci sono ancora medici che curano.
Potrebbe sembrare modesto e improprio pubblicare il racconto di una dottoressa di base, in mezzo all’imperversare di luminari che dicono tutto e il contrario di tutto come banderuole al vento del mercato pandemico e vaccinale. Invece è la scelta migliore perché sono questi i medici più a contatto con i pazienti, più vicini all’esperienza concreta nonché gli ultimi nella catena degli “investimenti” umani di Big Pharma e in generale di una medicina orientata al profitto . Dunque non hanno conflitti di interesse o comunque non così grossi da chiudere la bocca. Perciò mi piace riportare l’esperienza di una dottoressa bolognese, Grazia Dondini, raccontata qualche tempo fa in un intervista e sulle pagine di Auret, Associazione autismo e terapie:
“Noi medici di medicina generale, tutti gli anni, generalmente da ottobre a marzo, vediamo polmoniti interstiziali, polmoniti atipiche. E tutti gli anni le trattiamo con antibiotico. Si tratta di sintomi simil-influenzali – tosse, febbre, poi compare “senso di affanno” – che non si esauriscono nell’arco di qualche giorno. La valutazione del paziente e l’evoluzione clinica depongono per forme batteriche; si dà loro un antibiotico macrolide (e nei casi più complicati del cortisone) e, nell’arco di qualche giorno, si riprendono egregiamente con completa risoluzione dei sintomi.
Quest’anno non è andata così.
Il 22 febbraio di quest’anno è stata comunicata la circolazione di un nuovo coronavirus.
Il Ministero della Salute ha mandato un’ordinanza a tutti noi medici del territorio, dicendoci sostanzialmente che eravamo di fronte a un nuovo virus, sconosciuto, per il quale non esisteva alcuna terapia.
La cosa paradossale è che fino a quel giorno avevamo gestito i medesimi pazienti con successo, senza affollare ospedali e terapie intensive; ma da quel momento si è deciso che tutto quello che avevamo fatto fino ad allora non poteva più funzionare. Non era più possibile un approccio clinico/terapeutico.
Noi, medici di Medicina generale, dovevamo da allora delegare al dipartimento di Sanità Pubblica, che non fa clinica, ma una sorveglianza di tipo epidemiologico; potevamo vedere i pazienti solamente se in possesso di mascherina FFP2, che io ho potuto ritirare all’ASL solo il 30 di marzo. Ma c’è una cosa più grave.
Nella circolare ministeriale, il Ministro della Sanità ci dava le seguenti indicazioni su come approcciarci ai malati: isolamento e riduzione dei contatti, uso dei vari DPI, disincentivazione delle iniziative di ricorso autonomo ai servizi sanitari, al pronto soccorso, al medico di medicina generale. Dunque, le persone che stavano male erano isolate; e, cosa ancora più grave, il numero di pubblica utilità previsto non rispondeva.
Tutti i pazienti lamentavano che non rispondeva nessuno; io stessa ho provato a chiamare il 1500 senza successo. Un ministro della salute che si accinge ad affrontare una emergenza sanitaria prevede che i numeri di pubblica utilità non rispondano?
Un disastro.
In sintesi: le polmoniti atipiche non sono state più trattate con antibiotico, i pazienti lasciati soli, abbandonati a se stessi a domicilio. Ovviamente dopo 7-10 giorni, con la cascata di citochine e l’amplificazione del processo infiammatorio, arrivavano in ospedale in fin di vita. Poi, la ventilazione meccanica ha fatto il resto. Io ho continuato a fare quello che ho sempre fatto, rischiando anche denunce per epidemia colposa e non ho avuto né un decesso, né un ricovero in terapia intensiva. Ho parlato con una collega di Bergamo e un altro collega di Bologna che hanno continuatoi a lavorare nel medesimo modo e nessuno di noi ha avuto decessi e ricoveri in terapia intensiva.
Anche l’OMS ha dato indicazioni problematiche: nelle prime fasi della malattia ha previsto solo l’isolamento domiciliare, nella seconda e terza fase, quindi condizioni di gravità moderata e severa, l’unico approccio terapeutico previsto doveva essere l’ossigenoterapia e la ventilazione meccanica. A mio modo di vedere c’è una responsabilità anche dell’OMS, perché non ha dato facoltà al medico di valutare clinicamente il paziente.
Poi c’è un altro problema. Si arrivava in ospedale, si faceva il tampone: tampone positivo, quindi veniva formulata la diagnosi di COVID-19. E si veniva trattati come tali. Punto. Qui a Bologna c’è stato anche altro: a pazienti con tampone negativo, venivano fatte una o più TAC toraciche e sulla base delle immagini di “ground glass” veniva formulata la diagnosi di COVID-19. Mi sono confrontata con una radiologa e mi ha confermato come queste immagini radiologiche non siano patognomoniche per COVID-19, poiché si evidenziano in molteplici altre patologie. E quindi si è finito per mascherare altri quadri clinici anche più gravi. Pertanto ritengo che innumerevoli condizioni cliniche non siano state trattate come avrebbero dovuto.
Il primo studio cinese del 24 gennaio afferma che, riguardo all’isolamento del SARS-COV-2, non sono stati rispettati i postulati di Henle-Koch, indispensabili per isolare effettivamente un virus o un batterio. A riguardo, sono andata in un laboratorio di ricerca, per chiedere informazioni, anche perché girava un documento da cui sembrava che si utilizzasse un primer per avviare questa amplificazione genica che avrebbe una sequenza complementare al cromosoma 8 umano (il che significherebbe 100% di falsi positivi). Mi è stato risposto che i postulati di Koch sono vecchi di oltre un secolo. Allora ho chiesto: scusate, voi lavorate con una sequenza genica; ma per allestire un vaccino avrete bisogno del virus intero. Mi è stato ribattuto che in questo caso, i postulati di Koch sarebbero necessari, perché per un vaccino avremmo bisogno dell’involucro virale. Mi sembra piuttosto contraddittorio. Bisognerebbe indagare bene su come vengano allestiti questi tamponi e ricordiamoci che lo stesso ideatore del test di amplificazione genica, il Dott. Mullis, ha sempre sostenuto che non dovesse essere utilizzato a fini diagnostici!
Noi riceviamo annualmente il report dell’influenza dell’autunno-inverno precedente. Ce lo consegnano nell’autunno successivo, in occasione dell’apertura della campagna vaccinale antinfluenzale. Quest’anno, stranamente, questo report è arrivato verso la fine di febbraio: questo significa che si era già deciso che tutte le forme influenzali/simil-influenzali dovevano essere battezzate come COVID-19. L’influenza è sparita, insieme a tanto altro. Io sono convinta che ci troviamo di fronte a numerose sovradiagnosi di COVID-19. Sui dati dei ricoveri e delle terapie intensive: non ci può essere chiarezza fino a quando non si specificherà chi sono queste persone e di cosa effettivamente soffrono. Dai dati comunicati non si capisce: non si fa questa necessaria operazione di definizione dei ricoveri. Si danno semplicemente dei numeri, come i numeri dei tamponi positivi in pazienti per la maggior parte asintomatici. E questo allontana dalla reale misura del problema, sempre che di COVID-19 si debba parlare. E’ evidente che si voglia ricercare solo quello.”
Mi verrebbe da dire che i coviddari non meritano medici così, ancora fedeli al giuramento di Ippocrate si dovrebbero curare solo presso i luminari della paura. Almeno diminuirebbero di numero.».
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Maria Grazia Dondini, medico di base NO – VAX….. SOSPESA….. ma quand’è che vi eliminerete da soli? Per fare un favore all’universo magari
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Se è per questo è stato sospeso anche il Nobel Montagnier: touché!
Ma voi chi vi ammazza?
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Il mio medico di base mi ha curato con antibiotico e cortisone + cardioaspirina.
1 settimana con 38,5/39 di febbre e saturazione 94/96
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@Gatò
Ah ah ah ah!
Ripeto: Maria Grazia Dondini BUFFONE!
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Nei protocolli incriminati la “tachipirina e vigile” compare come RACCOMANDAZIONE per chi ha sintomi lievi, non OBBLIGO di unica terapia in tutti i casi.
Se fosse stato un obbligo, di certo non avremmo avuto i gruppi “terapie precoci” che affermano di aver guarito tutti o quasi.
Già so che qualcuno sta per scrivere: SONO STATI SOSPESI!
In realtà sono stati sospesi, non tutti, perchè non vaccinati.
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E meno male che era una raccomandazione per sintomi lievi, quindi giù di paracetamolo vigile finché non si peggiora; poi, sirene spiegate, la Lucarelli che documenta, morti, disastro, disastro, untori novax, la Parusia di Bersani e tutti vissero felici e contenti!
EVIDENTEMENTE (cit.) andrà tutto bene, coglionazzi!
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Vabbé basta, ci rinuncio.
Ce lo saremo sicuramente inventati noaltri novaxxe, che lattoferrina, quercitina, plasma, vitamine, ozono ecc ecc sono stati tutti cannati dal ministero e AIFA dopo avere ottenuto ottimi risultati nelle prove fatte persino al CNR (quercitina), noto covo di no-brain.
Ma a te che importa?
Avrai ragione tu.
Sicuramente tu.
Forse non essenzialmente tu.
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Non e’ dicibile se non appoggi documentazione tratta da fonti attendibili. Altrimenti io posso dire tutto, e tu niente…
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Il NULLA con dentro le CANNE… Figuriamoci…
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X Ennio.
Il sito del CNR è fonte affidabile secondo te oppure ti accontenti del bufalaro?
COMUNICATO STAMPA
La molecola di origine naturale che inibisce SARS-CoV-2
03/09/2020
Uno studio internazionale cui partecipa l’Istituto di nanotecnologia del Cnr ha scoperto che la quercetina funge da inibitore specifico per il virus responsabile del Covid-19, mostrando un effetto destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus. Lo studio è pubblicato sull’International journal of biological macromolecules
L’attenzione di tutto il mondo è in questo momento proiettata verso la ricerca di un rimedio farmacologico per combattere il coronavirus SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19. Lo sviluppo di un vaccino è certamente la soluzione più radicale per risolvere questo problema e i primi risultati in questo senso sono incoraggianti, ma ci sono anche altre armi a disposizione per combattere una pandemia virale. Il caso più famoso è dato dal virus HIV responsabile dell’AIDS, malattia per la quale la mortalità è attualmente azzerata per chi ha accesso alle cure mediche: un successo raggiunto nonostante non si sia mai ottenuto un vaccino, grazie allo sviluppo di potenti farmaci antivirali che bloccano la proteasi specifica dell’HIV, una proteina fondamentale per la replicazione virale. Alcuni di questi farmaci sono stati testati su SARS-CoV-2, ma non hanno sortito l’effetto sperato. Lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per il coronavirus è dunque un altro grosso filone di ricerca per risolvere la pandemia di Covid-19.
In questo contesto si inserisce la nuova scoperta che dimostra che la quercetina, una molecola di origine naturale, funziona da inibitore specifico per SARS-CoV-2. Questa molecola ha un effetto destabilizzante su 3CLpro, una delle principali proteine del virus, fondamentale per il suo sviluppo e il cui blocco dell’attività enzimatica risulta letale per SARS-CoV-2. Il risultato è frutto del lavoro di ricerca condotto da Bruno Rizzuti dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza con un gruppo di ricercatori di Zaragoza e Madrid ed è stato pubblicato sulla rivista International journal of biological macromolecules.
“Le simulazioni al calcolatore hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione”, afferma Rizzuti, autore della parte computazionale dello studio. “Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco. La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico: è presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall’uomo”.
Inoltre la quercetina può essere facilmente modificata per sviluppare una molecola di sintesi ancora più potente, grazie alle piccole dimensioni e ai particolari gruppi funzionali presenti nella sua struttura chimica. Poiché non può essere brevettata, chiunque può usarla come punto di partenza per nuove ricerche.
“Lo studio parte da una caratterizzazione sperimentale di 3CLpro, la proteasi principale di SARS-CoV-2”, precisa Olga Abian, dell’Università di Zaragoza e prima autrice della pubblicazione: “Questa proteina ha una struttura dimerica, formata da due sub-unità identiche, dotate ciascuna di un sito attivo fondamentale per la sua attività biologica. In una prima fase del lavoro è stata studiata, con varie tecniche sperimentali, la sensibilità a varie condizioni di temperatura e pH: un risultato importante perché molti gruppi stanno lavorando su 3CLpro come possibile bersaglio farmacologico, in virtù del fatto che è fortemente conservata in tutti i tipi di coronavirus. Per questa proteina sono già segnalate in letteratura molecole che fungono da inibitori, ma non utilizzabili come farmaci a causa dei loro effetti collaterali”.
“La parte più interessante di questo lavoro è lo screening sperimentale eseguito su 150 composti, grazie a cui la quercetinaè stata individuata come molecola attiva su 3CLpro”, conclude Adrian Velazquez-Campoy dell’Università di Zaragoza, che ha diretto il gruppo di ricerca e ha già lavorato alla ricerca di farmaci inibitori della proteina per il virus SARS originario che causò l’epidemia del 2003. “La quercetina riduce l’attività enzimatica di 3CLpro grazie al suo effetto destabilizzante sulla proteina. Ovviamente contiamo si trovi un vaccino, ma i farmaci saranno comunque necessari per le persone già infette e per chi non può essere sottoposto a vaccinazione. La ricerca di nuove molecole mira quindi a somministrare una combinazione di differenti composti, per minimizzare la resistenza ai farmaci e lo sviluppo di nuovi ceppi virali”. Lo studio è stato supportato dalla Fundación hna.
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ADESSO che hai da dire, Ennio?
Un bell’articolo del bufalaro che ‘smonta’ questo comunicato stampa del CNR?
Un articolo di OPEN?
Puente?
Come si può avere fiducia in istituzioni che dicono chiaramente che:
“Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco. La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico: è presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall’uomo”.
Chiaro no? Prima della 2a ondata del 2020… il CNR aveva detto a chiare lettere che la molecola naturale era EFFICACE, BEN TOLLERATA e capace di competere con i (costosi e non approvati) antivirali sintetici.
E poi che ne è stato della quercetina?
Nel cestino della spazzatura, ovviamente.
E te che non sei stato capace di googlare un minuto per trovarla, non provi un pò di vergogna nel continuare a fare lo gnorri, pretendere risposte e sbeffeggiare chi te le porta?
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A proposito:
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Cannati o non cannati, validi o non validi, resta il fatto che parliamo di raccomandazioni:
pag.16:
RACCOMANDAZIONI AIFA SUI FARMACI
per la gestione domiciliare di COVID-19
https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=80056&parte=1%20&serie=null
raccomandazione
/rac·co·man·da·zió·ne/
sostantivo femminile
1.
Esortazione o consiglio improntati a motivi affettivi ( le r. della mamma ), professionali ( ricordati delle r. del medico ) o di autorità, reale o presunta ( non so che farmene delle tue r. )
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EVIDENTEMENTE (cit.) @Guido è un perfetto IDI0TA!
idiota
/i·diò·ta/
aggettivo e sostantivo maschile e femminile
1.
aggettivo
Che rivela o denota una sconcertante stupidità: persona, fisionomia i.; una trovata i.; anche s.m. e f. (spec. come epiteto ingiurioso).
“è un perfetto i.”
2.
aggettivo e sostantivo maschile e femminile
In medicina, persona affetta da idiozia.
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All’idiota gliela tagliamo giù fina, fina, fina, finissima.
EVIDENTEMENTE (cit.) questo è quello che in punto di fatto significa RACCOMANDAZIONE:
https://www.byoblu.com/2022/01/16/adesso-devono-solo-dimettersi-tutti-avv-erich-grimaldi/
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X Ennio.
In attesa della moderazione…
Sul sito CNR c’é il comunicato stampa sulla Quercetina.
E’ del 3 settembre 2020. PRIMA della seconda ondata.
E già dicevano:
La molecola di origine naturale che inibisce SARS-CoV-2
03/09/2020
“Le simulazioni al calcolatore hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione”, afferma Rizzuti, autore della parte computazionale dello studio. “Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco. La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico: è presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall’uomo”.
”PARI AI MIGLIORI ANTIVIRALI’ a disposizione, non ancora approvati.
Che fine ha fatto questo studio?
Nel cestino.
E tu non hai fatto lo sforzo di 30 secondi per googlare la scoperta del CNR.
E poi chiedi le fonti autorevoli.
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Quanto alla tesi cospiratoria, perfettamente legittima visti i tempi e gli attori in gioco, la trovo poco credibile. Mo’ sto in fissa con le disfide tra miticisti ed apologisti sulla storicita’ del noto hippy e socialista ebreo di duemila anni fa, quindi – pur senza pronunciare l’avverbio “bayesianamente” – sono pareccho trinariciuto. Il complotto e’ che gli affari del vaccino so’ troppo boni per gettarli nel cesso per colpa della scienza no?
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Qui spiegano se sai leggere: https://www.wired.it/scienza/medicina/2021/09/30/covid-cure-domiciliari-farmaci/ In sunto, l’articolo che citi tu e’ del 2020; se dalla sperimentazione *in vitro* di due anni fa a oggi non e’ usdcito niente vuol dire o che stanno ancora alambiccando o che non funge o funge una volta si’ e una no, con tutte le variabili ancora da metter su carta. MA SE ANCHE FOSSE VERO CHE… esistesse una robba xyz che effettivamente “fa qualcosa” a ‘sto virus, tu non puoi metterti a pensare a xyz come al volume dello stereo, che regoli a manopola e poi alambicchi con le altre manopole. Tu non sai che esistono un fottio di livelli ed interazioni tra componenti dai nomi bizantini in ogni cellula, i cui maneggi sono per lo piu’ fotografati dalla scienza medica corrente. Non puoi andare da tizio e dargli xyz “perche’ fa bene al covid-19” ed aspettarti che vi sia una relazione lineare benefica. C’era cascato pure Pauling e non ha tirato fuori un ruco dal bagno…
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Quindi solo vaccinazioni e non altro. Il fatto e’ che l'”altro” consiste, dalla parte della scienza, in un mercato concorrenziale o complementare e quindi si muoverebbero altri attori, alcuni esssi stessi vaccinofori, e tutti ben noti. Dal lato degli smerciatori di bubbole per sentimentalisti (dai Fiori di Bach alle vitamine alla biodinamica all’omeopatia alle Fave di Cupra alla Dottoressa Tirone), ti assicutro che si tratta di un giro d’affari enorme, perfettamente monopolizzato da un cartello, come la coca, e quindi trovo difficile che non ne approfitterebbero. Chiedi a Carolino…
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Ah sì?
Il CNR studia una molecola potenzialmente efficace, al ministero NON GLIENE FREGA NIENTE di approfondire gli studi, e secondo te e quella mandria di quadrupedi di Wired il problema è che non funzionano, per questo nonostante le sollecitazioni non ci sono studi ulteriori?
Perché loro SANNO GIA’ che non possono funzionare.
Per esempio sulla lattoferrina:
”Questa molecola ha un’azione antimicrobica, tanto che ha un ruolo nel proteggere i neonati dalle infezioni gastrointestinali. L’interesse verso il coronavirus è nato in seguito a un articolo, pubblicato lo scorso luglio 2020 sulla rivista International Journal of Molecular Sciences da un team dell’università Tor Vergata. I ricercatori hanno poi avviato un trial clinico che mostra alcuni benefici della lattoferrina nel prevenire e contrastare il coronavirus. Ma qualche scienziato solleva dei dubbi e gli stessi autori ricordano che sono necessari ulteriori approfondimenti, visti alcuni limiti dello studio. La ricerca, non ancora peer reviewed, è disponibile in preprint su biorxiv.”
Il CONTE MASCETTI applicato alla Scienza, insomma.
Prima dicono che ha proprietà antimicrobiche, poi dicono che non c’é ancora abbastanza studio, poi dicono che servono approfondimenti, poi non se ne parla più.
Vitamina D:
”’Solo leggermente diversa la situazione per la vitamina D, per la quale si è creata una leggenda metropolitana scambiando la correlazione per un rapporto di causa-effetto. Succede infatti che Covid-19 provochi i problemi più gravi negli anziani, che sono anche la fascia d’età che più spesso soffre della carenza di questa vitamina. Tuttavia, non ci sono evidenze che leghino le due cose con un nesso di causalità: semplicemente si tratta di due questioni concomitanti ma slegate. Chi ha una quantità troppo bassa di vitamina D, a prescindere dal Covid-19, ha senso che su consiglio medico cerchi di riportarla su livelli ottimali.”’
Certo, ‘casualità’. Parola magica che giustifica il disinteresse per la vitamina D (e le altre)
Quercetina:
”Come sempre ci vuole cautela
La quercetina è uno dei più comuni flavonoidi, un composto presente in numerose specie vegetali, fra cui calendula, camomilla, e anche in vari alimenti, come la cipolla rossa, il radicchio e i capperi. Di questa molecola “naturale” si è già discusso in passato, in varie occasioni, per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. E anche durante la pandemia di Covid-19, si torna a parlare di questo composto, in qualche caso purtroppo promosso come di una cura risolutiva.
Bisogna invece ricordare che finora non ci sono dati o prove che dimostrino che la molecola arrivi al bersaglio e sia efficace. E nemmeno si può pensare che assumendo preparati o alimenti ricchi di quercetina si abbia una protezione contro il Sars-Cov-2.Tanto che la Food and drug administration (Fda), l’ente che regola alimenti e farmaci negli Stati Uniti, in una lettera aperta del 15 giugno scorso (oggetto: Prodotti non approvati e mal-etichettati collegati all’infezione da coronavirus Covid-19), ordina di cessare qualsiasi comunicazione che promuova la quercetina come terapia di prevenzione o trattamento contro il nuovo coronavirus.””’
Quindi aspettiamo la FDA per prendere decisioni se sperimentarla in grande oppure no.
MA POI, al di là dell’approfondimento (che serve a me e non certo a te):
Non chiamarmi più, né Coso né altro.
Uno che pretende di utilizzare WIRED per smentire il CNR.
Roba da pazzi.
Questa è per te.
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Falso. Io utilizzo fonti notoriamente piu’ affidabili e lo faccio contestualmente. Tu muori che il tuo narcisismo ti mette le traveggole davanti. tu NON PUOI dimostrare che successivi sviluppi della ricerca sulla sostanza xyz abbiano provato alcunche’ poiche’ NON VE NE E’ TRACCIA.
O provi quel che dici oppure, sega…
Ha perso, anzi: hai cosato.
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ahahahaahahahahaahahahahaaha
Usi normalmente BUTAC!
Ma vai a cag… vai 😀 :D: D: D 😀 😀
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Durante la manifestazione di Milano del partito di Gianluigi Paragone, ItalExit, è intervenuto il Premio Nobel Luc Montagnier per parlare di Covid-19 e di vaccini. Secondo quanto dichiarato dal professore francese, che da anni abbraccia numerose tesi antiscientifiche contestate dai suoi stessi colleghi, gli antibiotici avrebbero un ruolo fondamentale nella lotta contro la Covid-19. In merito ai vaccini inizialmente afferma, non sono l’unico rimedio contro il virus, per poi sostenere che «non proteggono assolutamente» e che potrebbero creare danni a livello neurologico, alimentando le teorie No vax.
Per chi ha fretta:
Luc Montagnier sostiene che vi sia un recente studio italiano che dimostrerebbe un legame tra i virus e dei batteri intestinali, una teoria che lo porta ad affermare la presunta utilità degli antibiotici contro la malattia.
Luc Montagnier aveva citato lo stesso studio già nell’agosto del 2021, come da lui stesso raccontato in un’intervista dell’epoca.
Lo studio italiano sostiene che il virus potrebbe essere batteriofago, ma senza dimostrarlo.
La teoria del virus batteriofago risale al 2020, già smentita dagli esperti.
luc montagnier alla manifestazione no vax organizzata da paragone a milano
LUC MONTAGNIER ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX ORGANIZZATA DA PARAGONE A MILANO
Luc Montagnier fa riferimento a un presunto collegamento tra i vaccini e le malattie neurodegenerative, una teoria priva di fondamento già trattata in passato da Open Fact-checking.
Analisi
A Open Fact-checking abbiamo trattato diverse affermazioni del prof. Luc Montagnier fin da prima della Pandemia. Il Nobel ha affermato che l’acqua avesse memoria, sostenendo la validità dell’omeopatia, ovvero una pseudo-scienza conclamata. Con l’emergere del nuovo Coronavirus ha subito sostenuto la tesi del virus creato in laboratorio con innesti di Hiv, basandosi su un’analisi priva di fondamento scientifico. Non solo, per Montagnier le varianti Covid – compresa Omicron -, si originerebbero a causa delle vaccinazioni.
Secondo quanto spiegato da Montagnier a Milano, gli antibiotici non servirebbero propriamente contro il virus, ma contro dei batteri intestinali che sarebbero «pieni di virus», pertanto il problema andrebbe risolto «anche con un’alimentazione corretta e l’igiene». La presunta scoperta sarebbe stata fatta da una «equipe italiana», secondo Montagnier, attraverso dei «lavori recenti che non sono ancora stati pubblicati». Cita il nome di uno degli autori della ricerca che, come abbiamo appreso, diffonde queste teorie da inizio 2021.
Il tema degli antibiotici nella Covid-19
La Covid-19 è dovuta a concomitanza con una infezione batterica? Del pericolo che in certi casi la malattia si aggravasse a causa dell’azione parallela di batteri si era parlato fin dalle origini della Pandemia. E in quel caso avrebbe senso somministrare anche degli antibiotici. Il discorso di Montagnier invece sembra generalizzare questa fattispecie a tutti i casi Covid. Lo fa citando il lavoro di Didier Raoult, definito «pescatore di microbi», noto proprio per il suo trattamento infondato a base di idrossiclorochina e azitromicina.
Ricordiamo brevemente, come spiegato in precedenti articoli, che questo genere di protocolli non solo non risultano efficaci, ma comportano anche notevoli rischi, tanto che meta-analisi apparsa su Nature mostra rivela l’associazione di questo genere di trattamenti con una mortalità più alta. Con buona pace di chi – anche sul palco -, ha parlato a più riprese di «sieri sperimentali» i cui danni nel lungo periodo dovrebbero essere studiati da Montagnier in persona, così almeno ha affermato il Nobel intervistato da Paragone.
Oggi l’antibiotico azitromicina non è reperibile nelle farmacie, proprio per l’abuso ingiustificato che ne è stato fatto anche grazie alle cosiddette «cure domiciliari» proposte da alcuni gruppi di medici, venendo a mancare a chi ne ha veramente bisogno. Secondo quanto affermato da Paragone, un «ricercatore» come Montagnier «non cambia mai idea», una definizione di «buon ricercatore» che inverte la regola base del metodo scientifico, dove le idee possono cambiare continuamente, perché chi fa ricerca deve riconoscere i dati accertati, specialmente se vanno contro le proprie convinzioni.
SARS-CoV-2 si moltiplica nel microbiota intestinale?
Oltre al collega francese Didier Raoult, Montagnier cita a sostegno della “tesi batterica” dei «lavori recenti che non sono stati ancora pubblicati» ad opera di una «equipe italiana». Cita il nome di uno degli autori, il dott. Carlo Brogna, che risulta essere co-autore di un paper apparso su F1000Res nel maggio 2021 (tradotto in italiano qui), basato su un unico caso di studio, come riportato nel paragrafo «Discussione», che suggerisce una ipotesi alquanto insolita, ovvero che SARS-CoV-2 si moltiplichi nel microbiota intestinale:
Le prove scientifiche del coinvolgimento dei microbioti umani nello sviluppo della malattia COVID-19 sono state riportate di recente. Abbiamo elaborato ulteriormente questi risultati e raccolto dati sulla relazione tra i batteri fecali, isolati dalle feci dei pazienti affetti da COVID-19, e la SARS-CoV-2. I risultati preliminari suggeriscono che la SARS-CoV-2 si replica in un terreno di crescita batterica inoculato con un campione di feci di un paziente infetto e che la replicazione segue la crescita batterica.
Il tutto è stato svolto in vitro, senza accenno a campioni di controllo. Inoltre, non vi è traccia di un fenomeno del genere nel resto della letteratura scientifica. Lo riconoscono gli stessi ricercatori:
Non è chiaro se il genoma della SARSCoV-2 possa essere replicato solo dalla sua RNA polimerasi – concludono gli autori -, o se si verifichi la produzione di veri e propri virus della SARS-CoV-2 all’interno dei batteri […] potrebbe essere possibile anche l’interazione tra la SARS-CoV-2 e altre cellule eucariotiche presenti nei campioni di feci, in cellule umane primis. È stata considerata la possibilità che i nostri risultati siano in realtà dovuti alla replicazione della SARS-CoV-2 nelle cellule umane presenti nei campioni fecali originali.
In conclusione facciamo alcune osservazioni sulla rivista in cui è apparsa la ricerca, F1000Res, la quale ha ospitato diversi articoli controversi per metodo e qualità della peer-review. Uno in particolare sul vaccino Priorix Tetra, sostenuto dall’associazione Corvelva, nota per contestare le vaccinazioni.
La rivista ha ospitato anche i lavori di altri ricercatori molto apprezzati negli ambienti No vax, come Paolo Bellavite e Alberto Donzelli (ne parliamo qui). Diversi casi di disinformazione trattati nel progetto Open Fact-checking si basavano del tutto o in parte su paper della stessa rivista (potete approfondire qui e qui)
Il Premio Nobel afferma che a scoprire il presunto legame tra Sars-CoV-2 e i batteri sarebbe un lavoro recente di una equipe italiana. In realtà, lo stesso Montagnier aveva citato quel lavoro in un precedente intervento a Firenze dell’agosto 2020:
Un altro gruppo di studio italiano ha dimostrato che nell’origine del virus c’è anche un co-fattore batteriale, e proprio per tale motivo, questo tipo di procedura stimola delle reazioni che impediscono la trasmissione del virus. Per lo stesso motivo ci sono anche degli degli antibiotici come l’azitromicina che, se somministrati all’inizio dell’infezione, possono portare alla guarigione dal covid.
Il Sars-CoV-2 come virus batteriofago?
In un’intervista pubblicata da Affaritaliani il 1 febbraio 2021, il dott. Carlo Brogna afferma che il Sars-CoV-2 «è anche un virus batteriofago». Nel paper leggiamo quanto segue:
I dati qui riportati suggeriscono un possibile comportamento “batteriofago” della SARS-CoV-2, che a nostra conoscenza non è mai stato osservato o descritto prima.
Le teorie sui batteri e il Sars-CoV-2 non sono nuove, se ne erano occupati i colleghi francesi di CheckNews in un articolo del 22 aprile 2020 dal titolo «Covid-19: è vero che il batterio Prevotella ha un ruolo nel contagio?». Rémy Burcelin, responsabile dell’Inserm presso l’Istituto di Malattie Metaboliche e Cardiovascolari di Tolosa, in un articolo de Le Monde del 24 aprile 2020 afferma che la teoria del virus batteriofago sia del tutto inesatta, sostenendo il seguente paragone:
«Sostenere che il virus Sars-CoV-2 si comporterebbe come un batteriofago, sarebbe come dire che una gallina comincerebbe ad allattare un capretto». Non solo, spiega anche il perché dell’infondatezza: «Il batteriofago è un virus che ha un capside estremamente piccolo, fatto di proteine che non hanno nulla a che fare con il coronavirus. Il batteriofago è più potente e riconosce un sottotipo di batteri estremamente preciso e minoritario. Non riesce a riconoscere un’intera famiglia come la “Prevotella”».
Luc Montagnier e gli antibiotici
Quella degli antibiotici contro il Sars-CoV-2 non è l’unica teoria di Luc Montagnier. In passato, infatti, era arrivato a sostenere che questi fossero utili persino contro l’autismo. Anche all’epoca, una teoria priva di fondamento scientifico. Ecco quanto riportato da Queryonline.it in un articolo del 2020:
Non soddisfatto di simili incursioni parascientifiche, nel 2012 Montagnier ha dato ancora libero sfogo alla sua fantasia. Invitato alla Camera del Parlamento italiano per presentare un suo libro, Montagnier ha pronunciato dichiarazioni per lo meno imbarazzanti. [15] Ha infatti affermato che l’autismo potrebbe avere un’origine infettiva (se batterica o virale non è dato sapere) e che il trattamento dei bambini con antibiotici potrebbe dare risultati positivi (osserviamo che, nel caso di infezioni virali gli antibiotici sono comunque inefficaci).
L’infezione, secondo il premio Nobel, produrrebbe stress ossidativo che sarebbe la vera causa dell’insorgenza dell’autismo nei bambini e delle malattie neurodegenerative (Parkinson e Alzheimer) negli adulti. Da qui la necessità di assumere dosi massicce di antiossidanti, come quelli contenuti nei suoi estratti di papaya. Lo stress ossidativo, infine, sarebbe favorito dall’uso dei telefoni cellulari.
Vaccini e malattie neurodegenerative
Come avevamo spiegato in un articolo precedente, per il Nobel i vaccini a mRNA porterebbero alla produzione di una Spike tossica, legata a patologie neurodegenerative, che i vaccinati dovrebbero sviluppare nel lungo periodo. Montagnier sposa anche l’idea che i vaccini modifichino il nostro DNA; una tesi molto popolare negli ambienti No Vax. Ne abbiamo parlato spesso (qui, qui e qui):
Luc Montagnier sostiene che «L’RNA è una totale incognita». Non risulta corretto, in quanto la tecnologia utilizzata non è affatto nuova e trova riscontro in numerosi studi avviati molto prima della pandemia Covid-19. Come riportato dal Prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, gli scienziati che hanno messo a punto i vaccini Moderna e Pfizer «lavoravano da 20 anni sulla terapia genica e sui vaccini a RNA messaggero (mRNA) ma con altri obiettivi: trovare una cura per i tumori».
Non solo, il merito della scoperta di tale tecnologia va attribuito alla biochimica ungherese Katalin Kariko che dal 2014 ricopre la carica di vicepresidente della BioNTech RNA Pharmaceuticals. Fino a oggi, nessuno degli studi condotti sulla tecnologia a mRNA ha rivelato problemi come quelli paventati da Luc Montagnier.
Conclusioni
Luc Montagnier, durante il suo intervento dal palco milanese, non riporta alcuna novità in merito alle teorie già precedentemente diffuse e smentite sul Sars-CoV-2 e i vaccini.
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X chi ha fretta.
Open di Mentana e soci è una montagna di EMME.
Non c’é nemmeno bisogno di stare lì a commentare quel che scrivono.
Basti dire che 2 anni fa prendevano in giro la gente che aveva paura del virus cinese, perché le mascherine comprate nei negozi erano quasi tutte Made in China.
E di porcherie del genere ne ha scritte tante altre.
Sono riusciti persino a far cancellare da FB un video in cui si enunciava il fatto -documentato dal VAERS- che certi lotti di vaccini hanno un numero enorme di effetti collaterali gravissimi.
E Mentana che parla e sparla di Montagner, è veramente l’epitaffio dell’intelligenza.
E si badi bene, non difendo Montagner (aveva detto che il virus poteva sparire in 70 giorni, se artificiale, ma non è successo, piuttosto è mutato di continuo).
ma Mentana proprio no. Un servo del Sistema come pochi.
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