
(MAURO EVANGELISTI – il Messaggero) – La Omicron 2 in Danimarca sta crescendo a discapito della Omicron 1 (quella che è maggioritaria in Italia). Gli esperti sono sorpresi perché questo fa pensare a una velocità di trasmissione della variante sorella perfino superiore a quella già sbalorditiva della Omicron 1.
Aggiungono: è presto per fare valutazioni, al momento non ci sono elementi che possano fare pensare a una differente contagiosità, a una maggiore capacità di eludere i vaccini o a una maggiore o minore patogenicità (gravità della malattia causata). La 2 sta correndo in India e nelle Filippine; è stata trovata anche in Israele (20 casi), in Australia, in Canada, in Cina, a Singapore e nel Regno Unito (53 casi secondo il Daily Express).
SCENARIO
Partiamo dallo scenario conosciuto in Italia e definito dalla flash survey (la ricerca a campione) diffusa ieri dall’Istituto superiore di sanità su dati del 3 gennaio: la Omicron (senza una specifica distinzione tra 1 e 2) rappresenta l’80,75 per cento dei contagi in Italia, con punte più alte in Umbria, Basilicata, Molise e Puglia dove è già sopra al 90 per cento.
Una delle nazioni europee che meglio fa sequenziamento è la Danimarca che per prima in Europa ha documentato la rapida espansione della Omicron. Stiamo parlando della B.1.1.529, isolata per la prima volta in Botswana e in Sudafrica. A inizio dicembre nel Regno Unito si è cominciato a parlare di stealth variant, variante invisibile, perché si temeva fosse più difficile da identificare. Scrisse il 7 dicembre The Guardian: «La variante stealth ha molte mutazioni in comune con l’Omicron standard, ma manca di un particolare cambiamento genetico che consente di utilizzare i test PCR in laboratorio come mezzo approssimativo e pronto per segnalare casi probabili».
Il professor Francois Balloux, direttore dell’University College London Genetics Institute spiegò: «Ci sono due lignaggi all’interno di Omicron, BA.1 e BA.2, che sono geneticamente abbastanza differenziati. Possono comportarsi in modo diverso». Semplificando: la Omicron che oggi circola in Italia è la BA.1, quella che sta guadagnando terreno in Danimarca, ma anche in India e nelle Filippine, è la BA.2.
Non si comprende però perché la BA.2 non abbia avuta analoga diffusione in Sudafrica dove è rimasta minoritaria. Per quanto riguarda le mutazioni ci sono molti punti in comune, ma anche differenze, tra BA.1 e BA.2: in linea di massima, però, gli esperti si aspettano capacità di trasmissione e di eludere lo scudo del vaccino simili. ESPERTO Berlingske, quotidiano danese, ha intervistato un esperto, facendo una sintesi tutto sommato rassicurante:
«La sottovariante di Omicron sta guadagnando terreno, ma non preoccupa». Il professor Anders Fomsgaard, primario e professore dell’Ssi (Statens Serum Institut) spiega al quotidiano di Copenaghen: «La Danimarca è il paese al mondo con il maggior numero di casi di Omicron, è interessante il fatto che il numero di sottovarianti BA2 stia aumentando, quasi a scapito di BA1». In poco tempo la Omicron 2 è passata da una quota insignificante dei casi (2 per cento) a più di un quarto (28 per cento). Ma non si sa conosce la ragione di questa performance.
Il professor Fomsgaard: «Non vediamo ancora differenze significative tra le persone infettate da BA2 in termini di età, stato vaccinale, infezioni, malattia o diffusione geografica. Quindi a quanto pare non c’è ancora nulla che dica che una sottovariante dovrebbe comportarsi in modo diverso dall’altra. Stiamo cercando di capire se BA2 è più resistente ai vaccini rispetto al BA1. Ma non è qualcosa che attualmente possiamo vedere». In Danimarca ormai danno per appurato che la Omicron causi – tra i vaccinati e purtroppo con eccezioni – una malattia meno grave. Al momento anche la sottovariante non sembra cambiare questo scenario: a fronte di 23mila casi al giorno (sono moltissimi, visto che la Danimarca ha un numero di abitanti simile al Lazio) i pazienti Covid in terapia intensiva sono relativamente pochi (71, nel Lazio sono 204).
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berlingske.dk – 15 gennaio 2022
Solo un mese e mezzo fa è stato trovato in Danimarca il primo caso della variante corona omikron.
La variante è ora quella dominante nella società, ma è più mite della variante delta, che in passato rappresentava
la maggior parte dei casi di infezione.
Già ora, tuttavia, esiste una variante in crescita dell’omicron in Danimarca, che stupisce i ricercatori
dello Statens Serum Institut (SSI), lo spiega Anders Fomsgaard, primario e professore alla SSI.
La sottovariante è provvisoriamente indicata come BA2.
La variante dominante e ben nota di omicron – quella che ha preso il sopravvento sull’epidemia in Danimarca
e nel resto del mondo – è indicata come BA1.
“La Danimarca è il paese al mondo con il maggior numero di casi (di omikron, ndr), e vediamo
un po’ interessante il fatto che il numero di sottovarianti BA2 stia aumentando, quasi a scapito di BA1”,
afferma Anders Fomsgaard.
Nella settimana 50 (2021), BA2 rappresentava solo il due percento dei campioni analizzati per le varianti corona.
Quel numero è ora salito al 28 percento nella settimana 1.
Allo stesso tempo, la percentuale di casi di BA1 è scesa dal 72 al 68% il rimanente 4% è costituito dalla variante delta.
Anders Fomsgaard è sorpreso che la sottovariante di omikron stia iniziando a recuperare il ritardo
rispetto alla variante di omikron originale.
Dato che non sembra comportarsi diversamente, ad esempio essendo più contagioso o resistente ai vaccini,
quindi non desta nemmeno preoccupazione.
“Non vediamo ancora differenze significative tra le persone infettate da BA2 in termini di età, stato del vaccino,
infezioni rivoluzionarie, malattia o diffusione geografica.
Quindi a quanto pare non c’è ancora nulla che dica che uno dovrebbe comportarsi in modo diverso dall’altro”.
“Quindi ci manca una spiegazione”, dice.
Le due sottovarianti differiscono per avere “differenze significative” in quella che viene chiamata la proteina spike.
Di per sé, non sorprende che gli omicron mutino.
Tuttavia, quando si verifica la mutazione nella proteina spike, le spie possono lampeggiare.
“Quando vediamo dove si trovano le differenze nel spike, dato che è con quelli che si lega al recettore.
ed è dove spesso dove si legano anche gli anticorpi.
Quindi stiamo cercando in prove per vedere se il BA2 sia più, o meno, resistente (ai vaccini, ndr) rispetto al BA1.
Ma non è qualcosa che attualmente possiamo vedere nella società”, afferma Anders Fomsgaard.
I vaccini corona in Danimarca (e nel resto del mondo) funzionano grazie al sistema immunitario del corpo
che ha imparando a riconoscere la proteina spike.
Pertanto, un cambiamento di mutazione nella proteina spike può significare che la variante
potrebbe essere più contagiosa o resistente all’azione del sistema immunitario istruito dai vaccini.
SSI sta attualmente conducendo una valutazione del rischio di BA2. Ma Anders Fomsgaard
sottolinea che in questo momento ci sono relativamente poche cifre su cui basarsi,
poiché si tratta di una nuova osservazione.
Continua dicendo che la variante è stata vista anche in Svezia e Norvegia. Inoltre,
SSI ha attirato l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, su come BA2 differisce da BA1.
Giovedì il media israeliano Jerusalem Post ha scritto che circa 20 casi di BA2 sono stati trovati anche in Israele.
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Guardate qui:
“Quindi ci manca una spiegazione”
Eddai… e dillo!
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Da ieri è tornata a essere un’ influenzina, quindi tutto bene, basta non occuparsene.
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