Natale con il virus. Mai così tanti contagi. Anche per il caffè al banco i tamponi non basteranno più. Mascherina all’aperto, Ffp2 sui trasporti pubblici. È il record assoluto dei contagi rilevati dall’inizio della pandemia in Italia con 44.595 nuovi casi, superati i 40.902 del 13 novembre 2020, ma col record di tamponi: quasi un milione […]

(DI GIAMPIERO CALAPÀ – ilfattoquotidiano.it) – È il record assoluto dei contagi rilevati dall’inizio della pandemia in Italia con 44.595 nuovi casi, superati i 40.902 del 13 novembre 2020, ma col record di tamponi: quasi un milione. E i numeri dei morti continuano a salire: ieri 168. La variante Omicron è già al 28%, un caso su tre con raddoppio in due giorni, ma con dati che arrivano dall’estero molto rassicuranti su malattia grave, ospedalizzazioni e decessi. Inoltre, lo scorso anno, senza vaccini, dal 1° novembre al 22 dicembre l’Italia di zone rosse e coprifuoco aveva registrato 30.176 morti, nello stesso periodo nel 2021 ce ne sono stati 3.957 con una riduzione dell’87%.

Questi dati hanno monopolizzato la giornata politica di ieri tra cabina di regia e Consiglio dei ministri. E in serata, come nei giorni più brutti della pandemia, si sono presentati in diretta televisiva, seppur non il premier Mario Draghi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente del Consiglio superiore di sanità, Silvio Brusaferro, e il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli. Il “decreto festività” introduce l’estensione della necessità di Super green pass (quello che si ottiene solo con almeno due dosi di vaccino o guarigione) anche per accedere a musei, parchi tematici e di divertimento, centri sociali e ricreativi, sale bingo e ristorazione al chiuso anche al banco. Insomma anche per un caffè al banco non basterà più il tampone negativo, instaurando una sorta di quasi-lockdown per non vaccinati.

L’ulteriore novità è quella delle mascherine che, come già anticipato ad esempio nel Lazio, saranno obbligatorie anche all’aperto e saranno obbligatorie le ffp2 nel trasporto locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri e negli stadi. Nei luoghi al chiuso, come cinema e teatri, non sarà possibile mangiare o sorseggiare bevande durante lo spettacolo.

È ulteriormente ridotta, dal 1° febbraio, la validità temporale del Green pass da nove a sei mesi e, ha spiegato il ministro Speranza, “le autorità sanitarie, l’Aifa, sono al lavoro per ridurre il tempo in cui è possibile farsi somministrare il booster dopo le due dosi da cinque a quattro mesi”.

Nelle Rsa si potranno andare a trovare gli anziani solo con booster già somministrato o con tampone positivo oltre alle due dosi. Promesse: saranno aumentati i controlli nelle aree di frontiera e soprattutto negli aeroporti e sarà rafforzato lo screening nelle scuole per evitare focolai e garantire lo svolgimento delle lezioni in presenza. Fino al 31 gennaio sarà in vigore un divieto nazionale di feste ed eventi in piazza, “misura concordata con le Regioni, ci sembrava giusto uniformare a livello nazionale decisioni prese in autonomia da diversi governatori”, ha spiegato Speranza. Eppure al di là di un’apparente concordia dietro all’unanimità sul decreto nel Consiglio dei ministri c’è stata “una accesissima discussione”, rivelano più fonti, sulla completa chiusura di discoteche e sale da ballo fino al 31 gennaio, misura osteggiata dalla Lega ma fortemente voluta da Speranza. Il ministro ha dovuto cedere però sull’obbligo vaccinale per i lavoratori della pubblica amministrazione: niente da fare, almeno per ora, nonostante il ministro Renato Brunetta fosse schierato col titolare della Salute. Una frattura con la Lega anche su questo sarebbe stata troppo e, quindi, si è deciso di rimandare ogni decisione in merito all’anno nuovo sulla base dell’ulteriore evolversi della pandemia.

Tra le vittime del Covid di ieri c’è anche il senatore Bartolomeo Pepe, 59 anni, di Napoli, eletto con i 5stelle e poi passato al gruppo Grandi autonomie e libertà: ricoverato da alcuni giorni in terapia intensiva al Cotugno, era un convinto no-vax. Non a caso il professor Locatelli ha insistito: “I vaccini rappresentano lo strumento più efficiente per prevenire lo sviluppo di malattia grave. Anche il ragionamento su Omicron, che sarebbe connotata da minore capacità di indurre patologia grave, è a mio parere attribuibile a quella protezione conferita dai vaccini”.