È tutta una questione di modello. C’è quello tedesco – a noi i tedeschi ci mettono sempre un po’ in soggezione – detto anche 2 G (che non c’entra niente con la telefonia mobile) perché prevede la possibilità di accedere ai luoghi pubblici solo per chi è vaccinato (geimpft) o guarito (genesen) dal Covid. E si differenzia dal modello 3 G, il nostro, che include anche i testati (getestet).

(di Silvia Truzzi – Il Fatto Quotidiano) – È tutta una questione di modello. C’è quello tedesco – a noi i tedeschi ci mettono sempre un po’ in soggezione – detto anche 2 G (che non c’entra niente con la telefonia mobile) perché prevede la possibilità di accedere ai luoghi pubblici solo per chi è vaccinato (geimpft) o guarito (genesen) dal Covid. E si differenzia dal modello 3 G, il nostro, che include anche i testati (getestet). Tutta questa “foresteria”, come diceva nostra nonna, nel dibattito pubblico fa piuttosto ridere soprattutto se si considera che il Green pass, ci avevano detto, l’abbiamo inventato noi. Però non è il modello tedesco ad andare per la maggiore. I mejo governatori (!) delle nostre Regioni vogliono adottare il modello austriaco, che è sostanzialmente un lockdown per i non vaccinati: da qualche giorno, due milioni di austriaci possono uscire di casa soltanto per comprovate ragioni di lavoro, per andare a fare la spesa o per sgranchirsi le gambe vicino a casa. Il giornalista Michael Ziesmann ha raccontato all’Huffington post che le limitazioni sono molto superiori a quelle annunciate: “Nei supermercati le persone non vaccinate sono autorizzate a comprare solo cibo, non altri beni necessari come vestiti o scarpe, o i regali di Natale. La polizia controlla tutti e se non si collabora mostrando il Green pass gli agenti possono arrestarti”. Il ministro dell’Interno Nehammer, annunciando la quarantena per i non immunizzati, aveva parlato di un impiego “senza precedenti” di agenti: “Potrà succedere in ogni momento. Non importa dove o quando. Ogni cittadino austriaco deve aspettarsi di essere controllato dalla polizia”. Le sanzioni? Fino a 1.400 euro.

L’altro modello di cui si è parlato è quello mutuato da Singapore, dove dall’8 dicembre le persone che non sono vaccinate per scelta e si ammalano di Covid dovranno pagarsi le spese mediche. Notare che se l’Austria è uno dei fanalini di coda nella campagna vaccinale in Europa con solo il 65% dei cittadini ad aver ricevuto due dosi, Singapore ha uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo che tocca l’85% della popolazione. Come dicevamo i presidenti delle Regioni governate dal centrodestra, reclamano a gran voce il modello austriaco (per fortuna nei giorni scorsi fonti vicine al governo hanno smentito l’intenzione di andare in una simile direzione). Modello che assomiglia tantissimo a uno Stato di polizia, così come quello di Singapore allo Stato etico, dove chi si “comporta bene” viene assistito e chi si comporta male sono cazzi suoi. L’idea che l’assistenza sanitaria sia legata alla probità dei comportamenti dei singoli è più agghiacciante dell’interdizione ai beni voluttuari nei supermercati. Le ragioni sono lampanti, eppure (ed è questa la circostanza più allarmante) una parte – non minoritaria – dell’opinione pubblica è favorevole a misure sempre più draconiane. Su queste colonne abbiamo cercato di sottrarci, dall’inizio di questo impazzimento, alla logica delle tribù. No-vax contro pro-vax, una nuova forma di guerra civile, in cui non c’è spazio per la discussione. Si va per le vie spicce: o di qua o di là. Ma uno Stato non può agire assecondando l’emotività di un popolo esasperato: le libertà fondamentali – basta vedere l’ultima circolare del Viminale sui cortei dei no-pass – sono state sottoposte al massimo dello stress possibile. Più in là non si può andare. L’abbiamo scritto tante volte: per privare i cittadini dei loro diritti, governo e Parlamento, se credono, devono assumersi la responsabilità politica di rendere obbligatorio il vaccino. Sarebbe un insperato atto di maturità della classe dirigente che in questo momento ha il dovere di dimenticare gli interessi di bottega e promuovere una pacificazione di cui c’è assoluta necessità. Il modello italiano dovrebbe essere disegnato nel solco della solidarietà: le persone che non si sono ancora vaccinate possono essere convinte solo con la ragione.