(Luca Serranò – repubblica.it) – La strategia per le politiche del 2018 in un documento inviato da Matteo Renzi all’amico Marco Carrai. Un documento ora agli atti dell’inchiesta Open, in mezzo a centinaia di verbali e intercettazioni usati dagli investigatori per dimostrare la natura di articolazione di partito della Fondazione.

Alle 6,39 del 31 dicembre 2017, l’ex premier scrive a Carrai (entrambi sono indagati per finanziamento illecito ai partiti) per “sciogliere insieme alcune questioni” per le politiche del 2018. La gestione dei media, la strategia per i social. Tutto per conquistare campo sul fronte degli indecisi, compreso l’elettorato femminile: “Mondo riviste – si legge nella mail – Capire che cosa fare sui femminili dove siamo più in difficoltà sulla base del mio scarso appeal sulle 25-44enni (verificare dati Swg). Coordinare uscite in tutti i femminili alla luce dei sondaggi su cui possiamo fare affidamento”.

Gli appuntamenti tv sono in primo piano: “Dobbiamo avere una presenza televisiva molto più organizzata e massiccia – scrive – Mondo LA7. Conoscere le scalette. Capire i format dei nostri avversari. Essere presenti sempre, anche nei format mattutini con i migliori. Pretendere di indirizzare alcuni contenuti (Grasso e super stipendio, fuga di Di Maio dalla società di Brescia sul JobsAct, marocchino che fa il volontario delle ambulanze e viene cacciato dal segretario della Lega di Vercelli, coperture delle proposte di Berlusconi)”.

Poi, ancora più nei dettagli: “Sguardo particolare su Gruber, Floris, Formigli, Giletti, Minoli. Chiedere di verificare istituti di sondaggi (fondamentale per creare clima: i sondaggi devono testare i singoli partiti, prima delle coalizioni, spiegando bene che due terzi dei sondaggi vanno sui singoli partiti): i sondaggi faranno molto clima che è la cosa che ci fa più male in questo momento”. Riguardo il “mondo Mediaset” nella bozza si raccomanda un “accordo con Brachino/Confalonieri” e di “monitorare costantemente Berlusconi e chiedere di fare altrettanto, sempre”. Per quello Rai, un accordo “Agnoletti/Orfeo”: “Vanno però verificate anche le virgole – precisa – Montare polemiche sempre, come nel caso della sovraesposizione di Grasso sulla Costituzione (…) Va fatto un tabellone con tanto di giorni che mancano alla fine e numero puntate. Per esempio noi avremo solo 9 puntate di Floris, 9 puntate di Berlinguer 10 puntate di Annunziata e Fazio, 27 puntate di Vespa. Il meglio delle trasmissioni TV va subito montato e fatto girare sui social”.

Dopo quello dedicato ai nodi politici (“collegi, alleanze, proporzionale”) c’è anche il capitolo agenda: “12-13 gennaio, amministratori, 14 gennaio, Milano con Gori Calenda e Sala 18 gennaio Caltagirone con Castagnetti”. In chiusura l’ex premier fissa la tabella di marcia: “Tutte le mattine dalle 8.30 alle 9.30 va fatta riunione su questi temi”.

Ieri, intanto, Renzi ha replicato a Giuseppe Conte sul caso della conferenza – emersa nei particolari dall’inchiesta della procura di Firenze – pagata da Benetton, e sulla accusa di conflitto di interessi riguardo la revoca delle concessioni autostradali (contro cui si era schierato il politico toscano). Durissimo l’attacco: “Lo squallido ex presidente del Consiglio Conte ha fatto un intervento circondato da risentimento e rancore, che meriterebbe migliore attenzione e cura da parte di persone più esperte di me – ha detto durante la presentazione del suo libro “Controcorrente”, a Bruxelles – La revoca delle concessioni è stata un’idiozia: un regalo dello Stato italiano ai Benetton, che hanno preso 8 miliardi di euro”. Poi, sull’inchiesta: “Non sto criticando la magistratura, sto chiedendo giustizia. Non ho commesso nulla di illegale”.