L’ideona ferroviaria del Giorgetti: “Draghi potrebbe guidare il convoglio anche da fuori”. Da fuori come? “De facto”, precisa il leghista dal volto umano che ha fatto le superiori, il che non vuol dire una mazza se non realizzare un golpe in piena regola (per molto meno Licio Gelli finì carcerato)…

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – “Uffa che barba che noia, che noia che barba”, e Sandra Mondaini sbuffando si rigirava nel letto mentre sul cuscino accanto Raimondo Vianello, impassibile, non alzava lo sguardo dalla Gazzetta dello Sport. Che barba che noia, il dibattito sul Grande Centro, l’Araba fenice dei perdigiorno invecchiati male, visto che se ne parla inutilmente dalla scomparsa della Dc (ma è pure il luogo dove vengono concepiti gli editoriali più pallosi della Terra).E che dire della Casa dei moderati, concetto che ha con il Centro lo stesso rapporto che intercorre tra lo sbadiglio e la pennica (però sempre meglio della disputa su riformisti e riformatori oppure quella su liberali, liberisti e libertari)? Per non parlare del tema del semipresidenzialismo applicato alla figura del Migliore, ma impossibile da realizzare, a meno che non si picconi la Costituzione in un paio di mesi.

Infatti, ecco l’ideona ferroviaria del Giorgetti: “Draghi potrebbe guidare il convoglio anche da fuori”. Da fuori come? “De facto”, precisa il leghista dal volto umano che ha fatto le superiori, il che non vuol dire una mazza se non realizzare un golpe in piena regola (per molto meno Licio Gelli finì carcerato). Ma se vi dicono che si si tratta di frasi estrapolate dal cinquantesimo libro natalizio di Bruno Vespa, non vi viene voglia di riesumare il borsello e i pantaloni a zampa d’elefante? Mentre la palpebra implacabilmente cala che ci fa Paragone intabarrato in un triste sciarpone della nonna con la Berlinguer che lo cazzia? Sembra una scena cult di Renato Pozzetto, ma anche un revival di Marco Pannella quando (ma molto meno stoccafisso) s’imbavagliava in tv mezzo secolo fa. Eh sì, di nuovo c’è solo l’indagine sulla droga dello stupro a Roma. Tra i consumatori ci sarebbe anche er senatore. Speriamo solo che non sia un moderato di centro e semipresidenzialista.