Braccio di ferro in Consiglio dei ministri sul reddito di cittadinanza. A quanto apprende l’Adnkronos, i ministri Giancarlo Giorgetti (Lega), Renato Brunetta (Forza Italia) e Elena Bonetti (Italia Viva), avrebbero chiesto di modificare profondamente il testo, cavallo di battaglia del M5S

Il ministro grillino Stefano Patuanelli avrebbe difeso a spada tratta la misura, trovando l’appoggio del ministro dem Andrea Orlando ma anche del premier Mario Draghi. Alla fine, riferiscono fonti presenti al Cdm, l’impianto del reddito di cittadinanza non è stato modificato.

Le stesse fonti riferiscono che il presidente del Consiglio avrebbe chiarito che sarà il confronto sulla manovra -forse in Cdm già lunedì- il luogo di discussione, per mettere a punto eventuali correttivi sulle politiche attive sul lavoro.

Giorgetti, Brunetta e Bonetti avrebbero infatti lamentato la mancata spinta del reddito di cittadinanza sulle leve dell’occupazione, invitando il governo a indirizzare le risorse altrove. Netto il muro opposto dal M5S, sostenuto dal Pd. Ma il ‘secondo round’ si profila già all’orizzonte.

DECRETO FISCALE – Il dl fiscale, come rilevano fonti di governo, rifinanzia il reddito di cittadinanza togliendo risorse al reddito di emergenza (90 milioni), accesso anticipato al pensionamento per lavori faticosi e pesanti (30 milioni), accesso al pensionamento dei lavoratori precoci (40 milioni) e ai congedi parentali (30 milioni).

Reddito cittadinanza, Salvini: “Tutto da rivedere”

Il reddito di cittadinanza “è un tema su cui lavoreremo in Parlamento dal mese prossimo”. Matteo Salvini, leader della Lega, si esprime così a margine di un evento elettorale a Torino dopo le scintille in Consiglio dei ministri sul rifinanziamento del reddito.

“Una cosa su cui dovremmo intervenire l’anno prossimo è il tema reddito di cittadinanza. Garantirlo a chi non può lavorare è sacrosanto: disabili, invalidi, persone in difficoltà. Il problema è che gli abusi e i furti ormai sono quotidiani per cui regalare miliardi di euro a chi magari arriva dall’estero, fa un salto in Italia e torna a casa mantenuto a spese degli italiani non è possibile”, dice Salvini.

“Prima del Covid si parlava di avere tre offerte di lavoro congrue da poter accettare, se ti offrono un posto di lavoro e rinunci per quello che mi riguarda hai perso -aggiunge- per cui è tutto da rivedere anche  perché sono 8 mld di spesa e con otto miliardi alle imprese immaginate quante assunzioni verrebbero permesse. E’ un tema su cui lavoreremo in Parlamento dal mese prossimo”.

“Il nostro impegno, l’ho chiesto al presidente Draghi, è estendere la flat tax per partire Iva e autonomi fino al tetto di 100 mila euro e non tornare alla legge Fornero. Sono i due temi su cui ci impegneremo nelle prossime settimane”. Così Matteo Salvini, a margine di un incontro elettorale a Torino.