(Giuseppe Di Maio) – Un paio di sere fa, Barbara Gallavotti, che incornicia la fluidità dell’eloquio pedagogico con la sua inquieta e inquietante bellezza, ha reso nota un’indagine americana che mostra la propensione a vaccinarsi degli elettori democratici e repubblicani; la stessa ricerca è stata eseguita tra la popolazione caucasica e in quella totale. Si è scoperto che sono propensi alla vaccinazione più i democratici che i repubblicani, e che si ammalano e muoiono di covid più nelle contee che hanno votato Trump che in quelle che hanno votato Biden. La differenza rilevata tra l’elettorato democratico e quello repubblicano è stata più marcata tra la popolazione caucasica che nel resto, che a sua volta ha tardato invece a vaccinarsi per motivi non legati all’orientamento politico.

Beh, noi lo sapevamo già che le teste di fagiolo erano i bianchi repubblicani. Lo abbiamo sempre saputo perché qui da noi abbiamo a che fare da sempre con i loro pari, i seguaci di Salvini o di Meloni. Ma la maestrina Gallavotti non chiarisce il vero perché della differenza. Si limita ad insufflare negli spettatori la sua spiegazione com’è nello stile della trasmissione, e in linea col compito dell’informazione televisiva. Poiché, dice, in un altro studio (questa volta inglese) salta fuori che i fascisti rispetto al resto dei cittadini si distinguono per una maggiore propensione ad accettare le bufale. Insomma, ha fatto di tutto per mettere assieme 2+2, e dire cioè che i fascisti sono fessi. Letta e i suoi amici condannano solo genericamente gli elettori di destra, loro preferiscono additare le bufale di Salvini e della Meloni come responsabili della difficoltà a governare la pandemia.

Eppure nessuno parla del vero problema sociale e politico, nessuno indica chiaramente la contraddizione. La democrazia è incapace di governare le guerre, questo è il punto. E questa contro il virus è in tutto e per tutto una guerra che avrebbe avuto bisogno di una legge marziale per essere combattuta. Per una democrazia che garantisce le libertà costituzionali e rispetta le opinioni come fondamento della volontà generale, è impossibile assicurare il bene comune contro un virus, che al contrario ha bisogno di provvedimenti certi, non facoltativi e non democratici. Il nostro sistema non prevede volontà unanimi, ma solo maggioritarie, che a loro volta sfornano governi che fluttuano tra le maggioranze parlamentari, le opinioni, e i sondaggi.

Insomma è proprio qui che si scopre il tallone d’Achille della democrazia, che poi è anche la sua missione sociale. Poiché un popolo unito contro un nemico è un popolo che non è in guerra contro se stesso. E purtroppo la politica e la democrazia, che proteggono la lotta di classe poiché ne rappresentano il palcoscenico, sono strutturalmente incapaci di concordia. Pertanto non ci si può lamentare delle bufale e di coloro che le caldeggiano dopo che quei concittadini sono stati esclusi dagli altri benefici della cittadinanza. Non ci si può lamentare dell’analfabetismo sanitario (ma questa è la peculiarità ipocrita dell’animo conservatore) solo ora che nuoce alla nostra salute. Poiché dobbiamo metterci in testa che il fascismo lo abbiamo creato noi nel momento in cui abbiamo lasciato prosperare l’ignoranza e la povertà per vincere facile la nostra guerra privata.