(Pietrangelo Buttafuoco) – E poi dice che uno si butta a sinistra: “Rivendico la svolta antifascista di Fiuggi, per questo mi chiamano il traditore”. Così dichiara Gianfranco Fini a La Stampa. E così, leggendolo, si trova la dimostrazione di un assunto. E cioè che l’antifascismo è la lavatrice suprema a disposizione dei furbi. Al signor Fini, insomma – giusto per la precisione – lo chiamano traditore per ben altro motivo, anzi, per un ben preciso immobile: la ca-sa di Mon-te-car-lo. Ecco, giusto per la precisione.