(Bartolomeo Prinzivalli) – Stamattina Scanzi posta la foto di una cicatrice per la campagna contro il vaiolo dicendo che ai tempi se lo siano fatto tutti senza rompere i coglioni.

Ok, bravissimo. Peccato che allora fosse obbligatorio con lo stato a prendersi ogni responsabilità mentre oggi non lo è, senza contare le sostanziali differenze fra i due virus, difficilmente paragonabili.

Io vorrei capire se il giornalista sia in grado di comprendere la differenza fra un ristorante al cui ingresso un cartello recita “È tutto buono, garantisco io” ed un altro in cui è scritto “Mangiate a vostro rischio e pericolo, altrimenti contemplate il digiuno”. Lui in quale entrerebbe?

Eppure non l’ho mai ritenuto uno stupido, sicuramente pieno di sé all’inverosimile ma non stupido. Con questo post invece dimostra di esserlo o, molto peggio, di ritenere tali tutti coloro che lo leggono.

Ed io sono uno che la prima dose l’ha fatta e sicuramente farà anche la seconda, così come la stragrande maggioranza di quelli con cui ho parlato che hanno completato il ciclo ritengono questo pass, così com’è stato concepito, una vigliaccata piena di falle e situazioni paradossali.

Poi questa mania di generalizzare su una categoria prendendo ad esempio casi di gente realmente disturbata mi irrita alquanto, poiché se dovessimo fare lo stesso con quella dei giornalisti, della quale lui fa parte, ne sarebbe felice?