Green pass obbligatorio in Italia per viaggi, ristoranti, sport e cinema: domani il nuovo decreto

(Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni – il Corriere della Sera) – L’obbligo di green pass per i luoghi a rischio assembramento ottiene il via libera dei presidenti di Regione. E domani il governo approverà il decreto che impone anche in zona bianca di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi, sport. Si tratta ancora sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente è di prevedere un pass «leggero» quindi rilasciato a chi ha effettuato soltanto una dose, oppure il tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

È la condizione indispensabile per cambiare i parametri che misurano le zone di rischio e lasciare tutta l’Italia in zona bianca durante l’estate. La variante Delta del virus continua a correre, i contagi aumentano ogni giorno, ieri ci sono stati 3.558 nuovi casi. Sale anche il numero di vaccinati, ma in maniera troppo lenta. La strada scelta dal governo per garantire alle attività di rimanere aperte anche con una risalita della curva epidemiologica è dunque consentire gli ingressi nei luoghi affollati soltanto a chi risulta immunizzato, oppure guarito, oppure ha effettuato un tampone.

Senza escludere che anche nei luoghi di lavoro si possa prevedere il trasferimento – o addirittura la sospensione – per chi rifiuta di vaccinarsi così come è già previsto per i sanitari. Il decreto sarà approvato domani per entrare in vigore il 26 luglio scongiurando così il rischio dei cambia di fascia. Secondo gli ultimi dati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, con gli attuali parametri alcune Regioni tornerebbero in zona gialla già da venerdì. Sono le aree dove l’incidenza dei nuovi contagiati – il Lazio è tra questi – supera i 50 casi settimanali su 100 mila abitanti.

Con il nuovo sistema questo indicatore non sarà più fondamentale. A contare sarà soprattutto il numero di ricoverati in area medica e in terapia intensiva. Il governo pensa a una percentuale del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti medici. Le Regioni chiedono di salire rispettivamente al 20 e al 30%. La cabina di regia convocata per oggi dovrà fissare il tetto. E mediare anche sulla lista dei luoghi dove si entra con il certificato. Nel documento approvato dai presidenti di Regione si ritiene «indispensabile che l’utilizzo delle certificazioni verdi sia esteso, a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento, alle seguenti attività: grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi».

È il via libera atteso dal governo che oggi inserirà nell’elenco anche i treni a lunga percorrenza, gli aerei e le navi. Servirà il certificato pure per i ristoranti al chiuso, ma è probabile che basterà soltanto la prima dose di vaccino. L’obbligo di green pass serve a tenere aperte le attività, ma anche a consentire una capienza maggiore nei luoghi al chiuso. Al cinema e al teatro bisognerà presentarlo all’ingresso, ma non sarà indispensabile occupare i posti alternati e le sale potranno essere riempite.

La norma che regola l’eventuale obbligo vaccinale per la scuola non sarà inserita nel prossimo decreto legge. La discussione interna al governo è ancora in corso, su questo argomento si attende il parere del Comitato tecnico scientifico.

Intanto i governatori hanno chiesto al governo di «raccomandare la vaccinazione per il personale scolastico e universitario, sia docente che tecnico-amministrativo», ma soprattutto di «prevedere che in caso di focolai a scuola possa seguire le lezioni in presenza soltanto chi ha il green pass». Fa discutere, anche se al momento non risulta tra i dossier aperti dal governo, la proposta – inviata via mail dal direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti ai direttori del settore industriale e svelata da Il Tempo – di «chiedere la presentazione del green pass ai dipendenti che, nel caso non lo abbiano, potrebbero essere spostati ad altra mansione o essere sospesi, con impatto anche sulla retribuzione».

Certamente potrà continuare il regime di smart working: è stata infatti decisa la proroga dello stato di emergenza in scadenza il 31 luglio. Inizialmente si era pensato a un rinvio di tre mesi, ma la risalita della curva epidemiologica sembra aver convinto il governo ad arrivare al 31 dicembre. E gestire con procedura d’urgenza la riapertura delle scuole, le elezioni amministrative e la campagna vaccinale che difficilmente potrà portare all’immunità di gregge a fine settembre, come era stato annunciato.

7 replies

  1. Non ho capito alcune cose del green pass e vorrei che qualcuno degli utenti del blog me le spiegasse dato che non ho sentito alcun giornalista nè politico parlarne.
    Chi deve controllare il green pass? Il barista/ristoratore/bigliettaio del cinema/autista del bus/…? La procedura richiede tempo, anche se ci fosse all’ ingresso del locale uno smartcode da dover essere inquadrato: il cellulare potrebbe benissimo non essere il mio, quindi un controllo dei documenti è d’ obbligo. Chi sarà autorizzato a farlo? Davvero devo mostrare nome, cognome, indirizzo, occupazione,… a chiunque? Stessa cosa col green pass cartaceo.
    Quanto diventerà lunga la coda per la colazione?

    Seconda domanda: chi controlla che il green pass sia stato controllato? Quante nuove assunzioni di controllori ( che dovranno effettuare le operazioni di controllo del controllo di cui sopra) sono previste?

    Terza domanda: se qualcuno volesse entrare non in regola ( la cosa ovviamente avverrebbe dopo gli obbligatori controlli di cui sopra), il barista/ristoratore/bigliettaio/… dovrà impegnarsi in una colluttazione? Dovrà chiamare le forze dell’ ordine mentre i clienti aspettano? Se facesse entrare un non vaccinato verrebbe multato, oltre a costituire un grave pericolo per gli altri avventori/passeggeri/spettatori… Chi si prenderà questa responsabilità? Il mio barista di fiducia, interpellato, dice che non ci pensa neppure: spera si possa mettere uno smartcode all’ ingresso e chi viene viene, se il cellulare non sarà il suo, pazienza.
    Ma così non sarà una toppa peggiore del buco? Tutti si sentiranno “in sicurezza” (ormai i vaccinati si sentono così, non c’è avvertimento che tenga) mentre magari hanno vicino un superspreader?

    Altre sarebbero le domande, ma per ora queste mi pare bastino… Se qualcuno può illuminarmi…

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  2. Leggo di furiose proteste in Francia contro il pass. Qui nulla. Noi siamo più pragmatici: ci stiamo “,aggiustando”. Che bisogno c’è di protestare,? Qualche inghippo, nessun controllo e via così; tutti contenti. Ogni tanto prenderà un non vaccinato da sbattere nei TG e “aggiusteranno”i numeri dei ricoveri ( morirai a casa). Finché il virus non passerà da solo. O ci abitueremo.

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  3. I virologi avvertono: la variante delta si diffonde anche attraverso le persone completamente vaccinate

    La variante delta è così contagiosa che anche le persone che sono già state completamente vaccinate possono trasmettere il virus. I virologi mettono in guardia contro questo nel Volkskrant . Questo può avere enormi implicazioni politiche. “Penso che abbiamo un motore silenzioso dell’epidemia qui”, afferma il microbiologo medico Heiman Wertheim, che lavora presso Radboud UMC.

    Ecco perché le persone che sono state vaccinate devono rispettare le stesse regole delle persone non vaccinate, affermano i virologi. Ciò significa che devono essere testati immediatamente anche in caso di reclami, test per i biglietti d’ingresso e al ritorno dalle vacanze, e mantenere una distanza extra dalle persone che non sono state ancora vaccinate.

    “L’idea che avevamo all’inizio, che non si trasmettesse più il virus dopo la vaccinazione, non sembra essere valida per la variante delta”, afferma il virologo clinico Matthijs Welkers (Amsterdam UMC). “Vediamo anche persone che hanno già avuto un’infezione, sono state vaccinate due volte e ora sono di nuovo positive”.

    Nelle ultime settimane, gli ospedali olandesi sono stati sorpresi da un forte aumento del numero di dipendenti completamente vaccinati che hanno mostrato risultati positivi, tra gli altri ad Amsterdam, Leiden e Nijmegen.
    “Ci sono buone probabilità che le persone vaccinate vadano in giro con una variante delta”

    Di norma, molte persone vaccinate che contraggono il virus hanno poche lamentele. Ciò aumenta la possibilità che un gruppo significativo di vaccinati con la variante delta sia in giro, afferma Wertheim, che è risultato positivo anche lui. “Probabilmente l’avrei fatto io stesso, se non mi fossi messo alla prova accidentalmente. Da qualche parte pensi: sono stato vaccinato, ora sto bene. Ma puoi ancora trasmettere il virus”.

    Chiunque venga infettato dalla variante delta produce fino a mille volte più particelle virali rispetto alla variante “originale”. Questo è evidente da un’analisi pubblicata di recente . Ciò significa che i tuoi anticorpi probabilmente non possono tenere il passo, dice Welkers. Inoltre, gli anticorpi dei vaccinati hanno un controllo da sei a otto volte inferiore sulle sporgenze della variante delta. Ciò è evidente dai test di laboratorio britannici recentemente pubblicati .
    “Anche le persone vaccinate dovrebbero essere testate”

    C’era da aspettarsi che alcune persone vaccinate si sarebbero infettate di nuovo, ha detto al giornale la virologa Marion Koopmans (Erasmus MC). I vaccini non proteggono completamente. “Ma con la variante delta, quella storia è ancora più nitida”. Ritiene inoltre che anche gli individui vaccinati dovrebbero essere testati il ​​più possibile in questa fase.

    I risultati di diversi studi sull’infettività pratica della variante delta sono attesi questa settimana. “Tutti stanno guardando questo con una certa preoccupazione”, sottolinea Wertheim. ‘Questo sarebbe probabilmente accaduto in misura minore con le varianti precedenti. La variante delta sa come farlo in modo molto intelligente.”20 juli 2021 — 14:47 https://wnl.tv/2021/07/20/virologen-waarschuwen-deltavariant-verspreidt-zich-ook-via-volledig-gevaccineerden/

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  4. Gli unici che hanno parlato di cessazione della trasmissione è una ricerca di un ospedale usa che, ovviamente riguardava il loro vaccino, ma che era in pre print e che, oltre alle solite limitazioni dei pre print, in fondo, recitava che era limitata per numero e poca disomogeneità dei soggetti coinvolti.

    Che i vaccinati possano essere ospiti del virus lo si sa da sempre dato che vaccini non agiscono su di esso, ma attivano la risposta immunitari corretta per contrastarlo, ma per succedere il virus deve essere entrato.
    Come entra tanto esce (uno studio italiano ha trovato nelle ghiandole salivari un suo possibile serbatoio) che una variante possa essere maggiormente facilitata è possibile-non perché lo scrivo io- ma perché è nelle cose che lo possa essere

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  5. Io facevo domande riguardanti la gestione del pass. Meramente a livello gestionale.
    Che non serva è ovvio e anche che non si riuscirà a gestirlo. Avevo scaricato l’app Immuni, non ho mai ricevuto alcun alert. Poi ho saputo che erano le Aziende Sanitarie che non aggiornavano i dati.
    Figurarsi ora col pass.
    Se la missione è quella di convincere i no vax, molto si otterrebbe nel fare finalmente scegliere il vaccino da inocularsi
    Right or wrong, penso sia questa la strada: una apparenza di autonomia.

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  6. Io direi che, vaccinati o non (ancora) vaccinati, mantenere attenzione e distanziamento sarebbe ancora una buona cosa. In attesa che si faccia qualcosa per i trasporti : solo terrorizzare i cittadini non mi pare una gran trovata. E neppure puntare tutto sui vaccini (J&J pare abbia bisogno di un richiamo a mRNA).

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