(Stefano Rossi) – In Italia da oltre vent’anni si sono formati tre partiti di notevole importanza dal nulla: Lega Nord, Forza Italia, Movimento 5 Stelle. Evidentemente siamo stufi della vecchia politica. Chi ha fondato questi tre partiti dovrebbe ricevere una medaglia al coraggio e alla riuscita per un compito che chiunque di noi avrebbe fallito. Ma una cosa è fondare un partito sulla scia della contestazione popolare, altra cosa è mantenere in vita a lungo questo partito.

I primi due ci sono riusciti, anche se il secondo non sta proprio bene. Il Movimento subisce gli umori del suo fondatore che sono sempre stonati con quelli della politica.

Ieri sera ho sentito il sociologo De Masi che lamentava il fatto che il Movimento si sarebbe trasformato in un partito. Ma va? Ma guarda un po’ a volte il caso. Nella storia dell’uomo, di questo Pianeta, in altre galassie non saprei, tutti, dico tutti e ripeto TUTTI i partiti nati dalla contestazione popolare si sono poi trasformati in partiti politici.

La chiamano stabilizzazione, normalizzazione; io la chiamo sopravvivenza. Non esiste la possibilità di stare in politica senza fare politica. E’ cretino chi pensa che un movimento di protesta possa stare al governo facendo protesta. Ma non si tratta di vendersi, di snaturare il proprio ideale o di subire il “fascino perverso” della politica come sostiene Di Battista. Al contrario, è l’unico modo per restare in politica e fare del bene se si persegue il proprio programma. Fare politica dal di dentro, nelle commissioni parlamentari, in quelle bicamerali, nelle Aule, scrivere gli emendamenti, le leggi, ideare una proposta che poi dovrà votare, scartare gli emendamenti altrui, organizzare l’agenda parlamentare sono solo alcuni dei compiti che portano al successo o all’insuccesso un partito politico. E alcuni parlamentari studiano da decenni per seminare difficoltà e far fallire le proposte degli avversari.

Ma questo, forse, è solo il 40%, forse il 50% dei compiti politici. Poi c’è la politica locale dove il Movimento fa fatica ancora oggi perché non è presente in modo organico come gli altri partiti tradizionali. Ora, senza entrare nella questione dello statuto che il Prof. Conte ha scritto, è certo che uno dei fattori cruciali è il limite dei due mandati che Grillo, ottusamente persegue, e il Professore e tanti di noi vorrebbero ampliare per un motivo semplicissimo. Non puoi combattere con avversari che hanno esperienza da vendere con gente che dopo due legislature cambia e butta via l’esperienza acquisita. È come pensare di giocare in serie A e obbligare i propri giocatori ad allenarsi solo due volte a settimana. La domenica, quelli che si allenano tutti i giorni, ti fanno un culo così! E tu con il fiatone non li vedi nemmeno per quanto corrono.

Ecco, la politica, è anche esperienza che si deve fare sul campo ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, ogni Legislatura. Beppe Grillo ha già detto più volte che il Movimento è biodegradabile, cioè, può sparire in ogni momento. Lui ha già ottenuto la sua vittoria personale. Ma noi? In tanti aspettano cambiamenti da questa politica corrotta che persegue solo interessi di pochi e se Grillo non si preoccupa che il Movimento scompaia tanti di noi invece lo vorrebbero in vita a lungo e più forte di prima.

Conte non ha visione politica? Il 19 marzo 2014, Grillo a “Porta a Porta” disse che avrebbe istituito i “tribunali del popolo” contro i politici corrotti. Vespa trasecolò. In Italia dal 1861, in politica vince sempre il partito moderato, di centro, che non si atteggia mai a facili estremismi, con l’eccezione del Fascismo e che, comunque, anche allora, il programma iniziale non era certo quello che poi stravolse le Istituzioni. Quella frase avrebbe stroncato qualsiasi altro partito. Il Movimento stravinse nonostante quella improvvida uscita, non solo infelice, ma del tutto estranea alla politica Occidentale.

Altro esempio è quello dell’immigrazione. Se riprendiamo i primi commenti di Grillo sono tutti contrari. Poi, una volta al governo, quando le decisioni le devi prendere in prima persona, allora le dichiarazioni sono state cambiate e non sempre sono state chiare e lineari. Sono solo esempi di come poi, una volta scesi sul terreno della politica, ci si scontra con la realtà non con la folla che ti applaude anche se non dici nulla.

Caro Beppe Grillo, quando scrive che il Prof. Conte non ha visione politica, Lei proprio non ha capito nulla di questi due anni passati. È l’Europa che ha copiato i provvedimenti contro il Covid di Conte e non il contrario. È grazie a Conte che abbiamo il Recovery, è grazie a Conte se il Movimento potrà rimanere forte in Parlamento. Ma come, è stato Lei a proporlo come leader del Movimento e ora non va più bene? Lei parla di idee, programmi, visioni. Giustissimo. Ma sembra vivere in una bolla fantastica. Qui, sulla Terra, il Movimento si deve scontrare con i Pennivendoli che fanno a pezzi ogni cosa del Movimento e nessuno sembri rendersene conto. Le idee svaniscono quando sui giornali ogni giorno distruggono l’immagine di politici e sindaci che fanno bene il proprio dovere. Una persona carismatica e competente è quello che ci vuole e il Prof. Conte è l’unico a ricoprire quel ruolo.

Lei ha fatto felici tutti. Tranne quelli del Movimento. Lei mi ricorda un bambino spaventato di rimanere  solo in spiaggia mentre gli altri se la spassano a giocare a pallone. CI FACCIA VOTARE TUTTI! POI VEDIAMO CHI HA O NON HA VISIONI POLITICHE.