(Stefano Rossi) – Il Vaticano boccia il Ddl Zan: violazione dei Patti Lateranensi.
Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ha consegnato all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede una lettera con la quale, il Vaticano, ritiene che “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa…riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.
In breve, il Ddl Zan limiterebbe la libertà di pensiero dei cattolici.
Tra le eccezioni sollevate ci sarebbe anche la questione delle scuole cattoliche che dovrebbero, in futuro, organizzare giornate contro l’omofobia, e questo e altri punti del decreto lederebbe la libertà del cattolico.
Lascio ad altri i commenti sul Ddl che al momento non mi interessa.
Quello che invece merita attenzione è la ripercussione che si dovrebbe avere a sinistra dopo questa decisione del Vaticano.
Per decenni la politica di sinistra non è stata mai a favore delle posizioni del Papa e del Vaticano, poi abbiamo visto una lenta ma inesorabile virata verso la questione immigrazione, al punto, che il Pd si è fatto promotore e difensore di Papa Francesco.
Il merito è anche di Salvini, il quale, quando si presenta alla folla armato di rosario, si mette pure a pregare. Il Vaticano non gradisce salvo qualche rarissima eccezione.
Ma è il tema “immigrazione” il vero spartiacque politico.
Salvini e tutto il centro destra sono contrari e sono seguiti da ben oltre la metà degli italiani (questa è la mia modesta opinione).
Poi c’è Papa Francesco che invece vorrebbe autostrade per gli immigrati africani ed è seguito da tutto il popolo piddino. Tra questi Gad Lerner, il quale, senza alcun dubbio, ritiene che si debba addirittura procedere con voli aerei per farli venire in Italia. Così nasce lo ius soli che, secondo Bersani, era (o è?) la soluzione n.1, per l’Italia.
Ecco cosa dicevano i massimi esponenti della sinistra quando la Lega ha provato a ritardare i lavori parlamentari per questo decreto.
In molti gridavano: “Niente ricatti!” – Enrico Letta: “Ecco  lo spirito europeo della Lega”, scritto su Twitter. Il deputato Bordo: “Continuano a ripetersi aggressioni legate all’orientamento sessuale di nostri concittadini ed è assurdo che l’Italia, al pari di altri Paesi europei, non si doti di strumenti legislativi per combattere questi odiosi crimini di stampo omofobico”.
In una lettera che doveva servire ad accelerare i lavori parlamentari, M5S, Leu, Pd scrivevano “Sui diritti non si arretra di un millimetro”.
Da più parti si accusavano i leghisti con questi aggettivi: “omofobi”, “razzisti”, “fascisti”.
Ecco, ora mi chiedo, quando è il Vaticano e non la Lega a sollevare dubbi applicativi sul Ddl Zan, cosa dirà la sinistra?
Provo io a dare una risposta.
Nulla, non dirà nulla.
Enrico Letta è quello che per le primarie a Roma si è congratulato nonostante il numero dei votanti sia drasticamente diminuito. E’ quello che si è recato a Tor Bella Monaca, periferia romana, con Gualtieri e si è trovato circondato da giornalisti e poliziotti; di cittadini ce ne stavano davvero pochi.
Sorrideva e allungava le braccia come a stringere mani ma era solo per le foto da pubblicare.
Uno così, ma che cosa deve dire?
Il Papa è sempre il più valido sostenitore per il mantra “immigrazione” che pare sia l’obiettivo principale della sinistra, quindi, non lo si può attaccare come avevano fatto in passato per l’aborto, divorzio, pillola del giorno dopo, preservativi, fine vita ed eutanasia.
Tantissimi temi dove la sinistra e il Vaticano si trovano agli antipodi, eppure c’è sempre l’immigrazione dietro l’angolo che rende vivo ancora un’alleanza mai dichiarata ma molto evidente.
Il Movimento mediti bene le sue scelte per non ripetere gli errori, tal volta vergognosi, di questa sinistra allo sbaraglio.