Mozione del presidente della Commissione speciale aree interne: “Campania sia in prima linea in questa battaglia”

“La Campania si ponga alla testa della battaglia per mettere fine alle condizioni drammatiche a cui spesso sono sottoposti gli animali all’interno degli allevamenti intensivi, chiusi in gabbia o stipati in recinti sovraffollati, costretti a vivere nella melma e tra i loro stessi escrementi. Le conseguenze, oltre che per la salute degli stessi animali, possono anche ripercuotersi sull’uomo, a seguito della diffusione di virus e batteri. Una situazione già denunciata da “End the Cage Age”, che ha consegnato alla Commissione Europea 1,4 milioni di firme, incontrando la massiccia adesione di europarlamentari di tutti gli schieramenti. Un recente rapporto dell’Istituto per le politiche ambientali europee, inoltre, ha sottolineato che la fine dell’uso delle gabbie renderebbe l’agricoltura più sostenibile, migliorando le condizioni di lavoro nelle zone rurali”. Lo denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione speciale Aree Interne, che ha presentato una mozione alla giunta regionale nella quale chiede che la Regione metta in campo iniziative “a supporto della transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale”.
“La zootecnia svolge un ruolo fondamentale nella filiera agroalimentare della Campania – scrive Cammarano nella sua mozione – con evidenti ricadute economiche e sociali sull’intero comparto. Migliorare le condizioni di vita nei nostri allevamenti, equivale anche migliorare la genuinità dei nostri prodotti, oltre che a salvaguardare la salute degli animali. La Campania può fare da modello e da sprone per mettere fine, una volta per tutte, all’era delle gabbie”.
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Ufficio Stampa
Nicola Arpaia
E, insieme, convincere la gente ad addentare qualche chilo di carne in meno a cranio, no?
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Finché nel mondo di continuerà a crescere a miliardate la vedo difficile.
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a proposito di animali in gabbia o meno.
la BBC riporta che in usa, le autorità sanitarie, hanno invitato
gli americani a non baciare i polli e a lavarsi le mani dopo averli toccati.
inoltre hanno sconsigliato di lasciare che i bambini gli si approccino liberamente
e questo dopo che 163 persone sono state infettate, un terzo dei casi sono bambini sotto i cinque anni,
34 persone sono state ricoverate, nessun decesso registrato
chi non bacia un pollo, vivo, almeno una volta alla settimana.
forse prendevano in giro Wuhan.
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Questo problema non si riscontra solo in Campania, ma un pò in tutto il mondo. Il mito delle proteine
animali, per ottenere le quali si infliggono sofferenze indicibili agli animali, riempiti di mangimi tossici
e antibiotici che trasmettono anche a noi, facendoci ammalare e inquinare all’inverosimile il pianeta.
Non è più sostenibile tutto questo, perchè già da anni lo ha spiegato bene un insieme di ricerche
scientifiche pubblicate in un libro chiamato The China Study (tradotto in italiano), dove si evidenzia che
all’origine dell’aggressività e le patologie che ci colpiscono, c’è proprio il consumo esagerato di carne.
Basterebbe riequilibrarsi come facevano i nostri nonni, per tornare ad essere più sani, prendendo in
considerazione il miglioramento delle condizioni di vita dei poveri animali, liberandoli dai recinti delle
gabbie e facendogli vedere la luce naturale. In ogni caso si vive benissimo anche senza ammazzarli.
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Il più letale degli animali è sempre meno feroce e cattivo dell’uomo, ed è così per
naturale sopravvivenza. L’uomo invece diventa feroce per accumulo di stress da
competitività e inquinamento. Ci siamo dimenticati che da ragazzini sapevamo che
“Buoni si nasce, cattivi si diventa” stampato persino sulle t-shirt di moda in quegli anni.
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