(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Chissà perché, ma siamo convinti che quando Sergio Mattarella e Mario Draghi hanno preso in considerazione la presenza di Matteo Salvini nella maggioranza di governo si siano ispirati a un celebre aforisma di un presidente americano (che non era esattamente Lord Brummell), cioè Lyndon Johnson. Che a proposito del diabolico direttore dell’Fbi, Herbert Hoover (i due si odiavano) disse: “È meglio che stia dentro la tenda e pisci fuori, piuttosto che lasciarlo fuori a pisciare dentro la tenda”. Fu così che potendo contare sul cedimento del Pd (e malgrado la contrarietà di Beppe Grillo) il capo leghista fu fatto accomodare. Con tanto di fanfara e perepè del cretino collettivo a mezzo stampa inneggianti all’unità nazionale e celebranti i busti di Einaudi e De Nicola “che si scambiavamo sorrisi d’intesa”, insomma quella roba là. Cosicché, quando Matteo Salvini insiste con la raccolta di firme per cancellare del tutto il coprifuoco, fa esattamente Matteo Salvini. E allo stesso modo, quando Enrico Letta tuona contro l’alleato verde (ebbene sì, Lega e Pd sono alleati): “Se non vuole stare al governo non ci stia”, fa esattamente Enrico Letta. Comprensione massima, quindi, per i giornali che nella fiacchezza domenicale sparacchiano sulla “tensione che sale” o sulla “dura polemica”. Forse dimenticando che la volpe Matteo e il gatto Enrico s’incontrarono non più tardi di venti giorni fa nella tana del gatto (l’Arel). E non soltanto, riteniamo, per una chiacchiera sul Milan di cui sono entrambi tifosi. Proprio perché collocati su fronti opposti, che attingono a elettorati divergenti su tutto, i due sono fatti per intendersi. Ovvero: io ti attacco sullo Ius soli e tu mi attacchi sulla ruspa contro i migranti, e così ci diamo una mano, tu a raccattare voti sulla sinistra e io a riacciuffare i voti che ti ha sottratto la Meloni. Analisi troppo grezze? Politologia da strapazzo? Può darsi, anche se c’è sempre l’imprevisto a guastare le più raffinate strategie. Per esempio, smentendo alla grande Lyndon Johnson, poiché Salvini la pipì si è messo a farla sia fuori che dentro la tenda. Tensione? Avvisaglie di crisi? Problemi per il governo Draghi? Ma no, tranquilli, tanto poi c’è sempre qualcuno che pulisce.