M5s, ad assemblea congiunta con Conte anche Grillo

(Clarissa Valia – tpi.it) – È il giorno del ritorno dell’ex premier Giuseppe Conte sulla scena politica. Durante l’assemblea M5s, trasmessa in diretta streaming su Facebook e alla quale partecipa anche Beppe Grillo, il leader in pectore spiega ai parlamentari pentastellati come intende ricostruire il Movimento.

Il reggente Vito Crimi apre l’assemblea e lascia la parola all’ex premier. “Il Movimento ha scritto pagine importanti della più recente storia politica italiana. Potete essere orgogliosi, mantenere lo sguardo fiero di chi ha mantenuto le aspettative suscitate”, dice Giuseppe Conte all’inizio del suo intervento all’assemblea congiunta M5s. Fra i meriti più grandi “quello di aver richiamato l’attenzione sull’etica pubblica“, ha detto il leader in pectore del Movimento.

Sono qui con voi perché ho accettato” dietro molte sollecitazioni “di cimentarmi in questa sfida“, “molto complessa ma affascinanterifondare il Movimento 5 stelle“, continua l’ex premier Conte.

“Io vedo un Movimento chiamato ad indicare una rotta” con cui le altre forze “dovranno misurarsi”, un Movimento chiamato “ad esprimere una forza irradiante” non solo sul piano italiano ma “europeo e internazionale”, dice l’ex premier all’assemblea M5s.

Rifondare il Movimento 5 stelle non è “un restylingnon è puntare a un marketing politico“, è avere l’obiettivo di una concreta opera di rigenerazione” senza rinnegare il passato, dice il nuovo leader.

“Troveremo il modo per favorire forum permanenti, piazze delle idee“, spiega Giuseppe Conte alla congiunta M5s. “Non chiederemo tessere, potranno partecipare anche singoli”.

“Parteciperemo con convinzione al percorso comune europeo” e mostreremo “la piena consapevolezza di chi paese fondatore ha le carte in regola” anche per indicare le manchevolezze della casa comune. Vogliamo essere protagonisti della scrittura di una nuova agenda europea“, dice Conte.

Conte ha svelato il suo piano di rilancio: si tratta però di un’agenda prevalentemente politica. Quella della transizione ecologica, con l’intento di trasformare il Movimento in una forza politica molto concentrata sull’ambientalismo. Quella dell’impegno sul territorio, del collegamento con la base, e quella del presidio, con il Pd, di un’area progressista e riformista, nettamente alternativa al centrodestra.

Con tutte le subordinate che questa scelta di campo comporta: dalle alleanze per le amministrative, il terreno su cui misurare la collaborazione con il partito democratico anche in vista delle politiche, alla collocazione marcatamente europeista e il possibile trasferimento nella casa dell’Alleanza dei socialisti e democratici europei.

Una scelta di collocamento ormai data per acquisita e che, nella sostanza, ha già determinato la fuoriuscita di quegli eletti che su questa discriminante hanno fatto altre valutazioni. Ma è nell’organizzazione del Movimento che l’arrivo di Conte lascia intatti i dubbi della truppa degli eletti, e in particolare dei parlamentari, ancora spiazzati dalla riconferma di Grillo del vincolo dei due mandati.