(Stefano Rossi) – Il renziano Ricolfi scrive libri per dimostrare l’incapacità e gli errori del Prof. Conte e del precedente governo per arginare la pandemia da Sars-coV-2.

Oggi, per esempio, sostiene che i lockdown “sono il fallimento della politica sanitaria” e “L’alternativa al disastro Conte non può essere moltiplicare le terapie intensive per accogliere tutti, ma è avere un sistema di sorveglianza attiva che fa scattare misure di contenimento (dure e brevissime) appena si superano soglie di casi e di morti piuttosto basse. La via di mezzo percorsa fin qui, basata sui colori, è disastrosa perché non protegge né la salute né l’economia”.

Tradotto, lui vorrebbe una chiusura totale di tutto per evitare che il danno si propaghi in futuro peggio di prima.

Vorrei che sostenesse queste tesi davanti gli industriali, i sindacati, i lavoratori, imprenditori, dipendenti privati.

Chissà se riuscirebbe a finire il discorso.

Con la minuzia di uno scrivano scolastico fa calcoli su come bisognava potenziare il trasporto pubblico, centuplicare le terapie intensive, fare tamponi di massa e poi la parolina che piace a tutti i politici inutili: andare a scuola in sicurezza. Però mica ti parla dei bilanci catastrofici delle regioni e comuni indebitati fino all’osso.

Dimenticavo l’altra fondamentale genialata: garantire sui mezzi pubblici il distanziamento in sicurezza. Un po’ come mettere “doc” sui vini imbevibili.

Che bello Ricolfi! Mi ricorda quando leggevo Topolino. Prima o poi saltava fuori una bacchetta magica e in un lampo la storia finiva sempre bene.

Egli va in giro mostrando un grafico in cui sono elencati i paesi per lo più europei con il tasso di mortalità. L’Italia è sempre tra i primi posti.

A lui questo serve per dimostrare gli errori del Prof. Conte.

Più morti, più errori.

Tra gli ultimi paesi troviamo, per esempio, la Danimarca e l’Irlanda ma anche gli Usa.

Ora, se vogliamo farci prendere in giro da Ricolfi dovremmo accettare la conclusione che l’Italia avrebbe fallito nelle politiche di contenimento della pandemia del covid perché ci sono più morti che in tanti altri paesi.

Se invece ragioniamo e teniamo conto che il dato statistico è solo un freddo e distaccato numero che poi va calato nella realtà, ecco che, all’improvviso, quello che ci dice questo signore è aria fritta che serve a ben poco.

I paesi che hanno pochi morti sono quelli che hanno una DENSITA’ DI POPOLAZIONE assai bassa; la densità di popolazione indica l’impatto ambientale della pressione antropica, quindi, il rapporto tra popolazione e spazio.

La Danimarca ha poco meno di 6 milioni di abitanti e la sua densità, per la verità è abbastanza alta, 136 ab/Km²; l’Irlanda conta poco meno di 5 milioni di abitanti con densità di 65 ab/Km²; gli Usa hanno molti abitanti, 329 milioni, ma una bassissima densità: 34 ab/Km²; il Canada conta circa 37 milioni di abitanti con densità di 3,79 ab/Km².

Vediamo l’Italia.

Solo la Lombardia ha circa 10 milioni di abitanti ed una densità pari a 418 ab/Km².

Guardate bene il confronto con  i paesi citati.

Dunque, l’Italia ha poco più di 59 milioni di abitanti con una densità di 196 ab/km².

A conferma di ciò, il Belgio, che appare nel grafico il primo per morti covid, ha una popolazione piuttosto bassa, 11 milioni, poco più della Lombardia, ma una densità di 372 ab/Km².

Ecco dove vanno a finire i suoi studi e le sue ricerche.

Lei vuole a tutti i costi criticare l’operato del Prof. Giuseppe Conte e ci viene a fornire dati del tutto scollegati dalla realtà.

Luca Ricolfi  insegna o ha insegnato statistica all’università di Torino, ecco, mi chiedo se è in buona fede un professore universitario che snocciola dati avulsi dalla realtà facendo  credere che le morti sono colpa dei Dpcm a firma Giuseppe Conte e nasconde il vero dato da analizzare: la densità della popolazione.

E’ facile capire questo dato: se ci mettiamo in una stanza di pochi metri quadrati in 10 ed uno è positivo al covid sarà facilissimo uscirne contagiati. I Dpcm possono fare ben poco.

Ma se ci mettiamo in una stanza di 100 metri quadrati sarà facilissimo uscirne indenni.

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Se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici.

Arthur Bloch, Legge di Williams e Holland, La legge di Murphy, 1977.