(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Che differenza passa tra la rissa del Pincio e la rissa intorno al Mes? Nel primo caso le bande di ragazzetti idioti che si menano giocano con le loro vite. Nel secondo, la politica protagonista dell’inverecondo spettacolo scherza con le esistenze di noi tutti. Non è un paragone così azzardato visto che siamo una nazione sull’orlo di un crollo nervoso, come dimostrato tra l’altro dall’impennata di ansiolitici e antidepressivi venduti nelle farmacie con la seconda ondata Covid. Prendete un italiano qualunque che da quasi un anno si sbatte con la sua famiglia, tra contagi e lockdown. Stretto nella tenaglia di mascherine, tamponi e regioni variamente colorate. Massacrato dalla crisi economica. Stressato dal presente. Angosciato dal futuro prossimo (e forse remoto), con un orizzonte di terze, e forse quarte ondate pandemiche. Assillato dal lavoro che non c’è, dai soldi che non ci sono più. Nei primi mesi dell’incubo (da marzo fino a primavera inoltrata) si sopravviveva con un paio di punti di riferimento. Lo spirito collettivo che trasmetteva sentimenti forse confusi, ma positivi. Nell’incitarsi a tenere duro, nella coesione nazionale del ce la faremo, del tricolore sui balconi. E poi c’era un governo che sembrava comunque un punto di riferimento, guidato da un premier che non avendo la fama di un Churchill o di un De Gaulle era pronto a farsi carico di decisioni senza precedenti, a tutela della salute pubblica. Nel consueto sottofondo, le proteste dell’opposizione e i rumori molesti dei negazionisti (spesso un tutt’uno) non mutavano granché la percezione della vasta maggioranza del Paese sulla direzione di marcia da seguire.

Ma oggi basta aprire un giornale, o guardare un tg, o consultare un sito per essere investiti da un frastuono iracondo, da una oscena cacofonia di minacce, ricatti e ripicche. Solo che questa volta a strillare, a mulinare le braccia, a strattonare non sono tanto i soliti sovranisti, o i picchiatelli del no Covid, ma i partiti della maggioranza di governo. A cominciare dai cosiddetti “irriducibili” 5stelle (almeno 25, leggiamo, tra Camera e Senato) pronti a fare cadere il governo votando contro la posizione italiana su Mes e Recovery Fund che sarà illustrata da Giuseppe Conte in Parlamento. Così, giusto per dimostrare la loro esistenza in vita a parenti e amici. Poi ci sono pidini di casino e di governo, ciascuno con un misterioso conto personale da saldare (o da reclamare). Infine, come sempre quando c’è qualcuno o qualcosa da bullizzare, ecco puntuale Matteo Renzi con la sue interviste a piè di lista: “Conte si fermi, no a inutili task force” (in genere segue la ministra Bellanova con le istruzioni del caso). Non sappiamo come andrà a finire, e se questi personaggi da Pincio tenderanno la corda fino a spezzarla. In tal caso consigliamo loro di entrare senza indugio in clandestinità. Per non rischiare d’incrociare gli italiani di cui sopra.