(Stefano Rossi) – Una mattina ti alzi e noti che una parte della stampa e tv si scatenano per un fatto del tutto innocuo. In pratica da una denunzia o esposto di una parlamentare di FdI il Tribunale dei Ministri deve valutare se sussiste il reato di peculato o abuso d’ufficio, commesso dal presidente Giuseppe Conte, per aver “salvato” la sua compagna da uno delle Iene che la voleva intervistare.

Alla vista di Filippo Roma o alle sue domande, questo ancora non s’è capito, la signora Olivia Paladino si sarebbe rifugiata dentro un supermercato in attesa che arrivassero quelli della scorta del suo compagno Conte.

Staremo a vedere. Quello che invece sarebbe utile conoscere è l’uso e l’abuso delle scorte che, i più raffinati, chiamano “tutele”, così, tanto per camuffare i danni economici che dissanguano le casse erariali. Negli anni novanta il potente Riccardo Misiani, DC, secondo la procura di Reggio Calabria si recava ad un appuntamento con un boss locale con l’auto blindata e la scorta. Quando si trattò di votare l’autorizzazione a procedere, tutte le forze politiche, escluso il Msi, votarono contro. Nel caso “Ciro Cirillo” emerse che più volte alcuni boss entrarono, ripeto, entrarono in carcere con le auto del Sisde per parlare con alcuni esponenti delle Br detenuti. Quando venne assassinato il Prof. Biagi, il governo Berlusconi, subissato dalle critiche per quello che il ministro dell’Interno disse di lui, istituì un carrozzone che si chiama Ucis, in pratica dove si decide chi deve avere la scorta. Don Pino Puglisi non aveva scorta. Eppure si scagliava contro la criminalità locale e riceveva minacce. Ma lui, uomo onesto, non ha mai fatto pervenire lettere minatorie contro se stesso.

Ecco, a volte basta una letterina fatta pervenire ad una redazione che magari aiuta ad avere auto, autista e un uomo come scorta armata. Se poi ci metti dentro pure un proiettile allora la scorta è assicurata. Mi viene in mente Pierluigi Bersani il quale un giorno twittava che lui andava in giro senza auto blu. Ecco lui ha la scorta dello Stato perché tanti anni fa, a Bari, giunse una lettera minatoria. Ci fu un periodo in cui poteva usufruire delle auto blu del partito ma lui preferiva quelle dello Stato. Potrei dire che è stato fotografato più volte dentro un pub vicino il ministero della Giustizia a sorseggiare la birra. Il pub risultava, allora non sapevamo del Covid, pieno di avventori. A che serve una scorta che costa milioni all’anno quando poi ti metti in condizione di diventare un facile bersaglio insieme a tutti gli altri presenti?

Ma noi ci stiamo, non diciamo nulla. Potremmo rievocare le fantastiche immagini della Finocchiaro, altro onorevole del Pd, che sceglieva le padelle con la scorta. Mi pare che in una foto addirittura uno della scorta avesse una padella in mano. Ecco, in questi casi, a che serve la scorta? Abuso d’ufficio? Peculato? Ma io ci aggiungo pure l’art. 341, del c.p.. Perché uno che  fa prendere le padelle in mano a chi dovrebbe fargli da tutela, si ravvisa l’offesa all’onore ed al prestigio del un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio.

Ma ci siamo stati, non è successo nulla. Quando giunse alla questura di Livorno la richiesta di quattro agenti di scorta  al presidente emerito Giorgio Napolitano (due per lui e due per la moglie) che soggiornava a Marina di Cecina per oltre un mese, a parte le critiche dei vari sindacati della P.S., non è successo nulla, ci siamo stati e tutti zitti. Allora ricordiamo pure l’imponente folla degli uomini che scortano Berlusconi e vigilano sulle innumerevoli ville di proprietà, che secondo il Fatto del 2012, erano di 40 uomini e due auto blindate. In questo caso si deve ricordare che la scorta privata di Berlusconi fu di fatto statalizzata con le prerogative degli appartenenti ai servizi di sicurezza dove, non si entra per concorso. Naturalmente tutti pagati dai contribuenti. Per un totale di due milioni e mezzo di euro l’anno (2012).

Anche in questo caso, tutti buoni, tutti zitti. Invece oggi, come ho già scritto tante volte, il Prof. Conte riceve un trattamento che nessuno ha mai ricevuto. Lui non appartiene alla “razza padrona”, lui non è un politico, lui non baratta sottobanco le notizie che devono essere pubblicate, lui proprio non tratta con i giornalisti, complici naturali di questa politica spregiudicata e malsana. Peggio, è pure professore universitario, quindi studia ed è competente. Tutto il contrario dei politici nostrani.

E questo è veramente troppo! Non potendo colpire lui ci provano con la compagna. In questi casi è una fortuna avere il figlio piccolo.