(Roberta Labonia) – De Luca (regione Campania): “Siamo ad un passo dalla tragedia”. Fontana (regione Lombardia) : “la situazione è drammatica”. Sarebbe però interessante chiedere ad entrambi che cosa hanno fatto, da maggio scorso ad oggi, riguardo a loro precisi adempimenti: vedi l’aumento dei posti di terapia intensiva, della rete sanitaria territoriale e del tracciamento dei contagi. Entrambi stanno in ritardo su tutta la linea. Comunque sembra ormai chiaro che, arrivati a questo punto, il lockdown (almeno per queste 2 regioni), sia dietro l’angolo, anzi De Luca lo vorrebbe subito per tutta Italia di almeno 30/40 giorni e in queste ore, anche il governo nazionale, che sta realisticamente valutando la situazione emergente, non è escluso che si stia orientando in questa direzione.

Lo sto ascoltando lo “sceriffo” della Campania ed è lampante che dietro i suoi toni drammatici e accusatori, degni di un navigato attore di teatro, sta cercando di nascondere le grosse inefficienze del suo sistema regionale. E stendo un velo pietoso sulla inefficienza cronica di cui ancora una volta sta dando prova Fontana. E se Lombardia e Campania piangono, in queste ore anche Piemonte, Veneto, Lazio e Toscana non ridono. È mio personale convincimento che nella gestione di questa emergenza sanitaria, per la seconda volta montante, le regioni stiano mostrando impietosamente i loro limiti. Cartabellotta (responsabile della Fondazione Gimbe, Fondazione scientifica indipendente), sta spiegando chiaramente che la situazione di oggi è quella scaturita dai contagi avvenuti 15 giorni fa’. Anche le misure dell’ultimo DPCM di pochi giorni fa’(sempre se rispettate dalla popolazione) e già peraltro superate dalla inarrestabile progressione dei contagi di queste ore, cominceranno a produrre i loro effetti non prima di 10/15 giorni. Quindi aspettiamoci per i prossimi 15 giorni un aumento costante di contagi e vittime la cui miccia autunnale, non lo dimentichiamo, è stata alimentata da dall’indiscriminata apertura delle discoteche questa estate in tutto lo stivale. (ahhh, potenza delle associazioni di categoria, Briatore in testa…). Le scuole, ormai è limpido, in queste ore, sono le prime vittime ad essere penalizzate dall’inefficienza con cui si sta affrontando questa seconda emergenza: poco alla volta i Presidenti regionali le stanno chiudendo o alternando la presenza alla didattica a distanza. Fontana, provocatorio, ha messo per iscritto alla ministra Azzolina la sua decisione: le scrive in sintesi che le sta chiudendo per evitare affollamenti nei trasporti e chiude scrivendole: “impugnala se vuoi”.

Insomma le scuole vengono chiuse non perché non siano un luogo sicuro e controllato (anzi fungono da sistema di tracciamento veloce di contagi realizzatisi altrove che altrimenti tarderebbero ad essere rilevati), ma perché pagano l’insufficienza della rete dei trasporti pubblici. E qui c’è uno scarica barile di responsabilità vergognoso fra le Regioni, che lamentano scarsità di fondi da destinare all’implementazione della rete e la Ministra De Michelis del pd (indegna sostituta di Danilo Toninelli), alla quale, invece, dai numeri che le hanno fornito (quali, da chi?), risulterebbe che il grado di saturazione dei mezzi di trasporto nazionali è “solo” dell’80% ( solooo?!? 🤔). La signora De Michelis, per come la vedo io, dovrebbe rendere conto agli italiani del suo operato. A differenza della Azzolina, che sta sempre in prima linea, chiarisce ai cittadini il suo operato e lo difende dai media e dalle opposizioni compatti che le stanno facendo la guerra, questa Emiliana paracula (lady turtlèn, la chiama Travaglio), tutelata dal mega apparato di potere del Pd, rimane nelle retrovie, fa l’imboscata e, secondo me, sta facendo danni, ma grossi!

Vedi anche trattativa con Atlantia/Benetton. Anche di questo dovrebbe dar conto agli italiani. Ad esempio dovrebbe dirci da che parte sta. Ma di questo parlerò a parte. E non bene.