(Marco Giannini) – Pochi stanno notando l’impegno della Parlamentare Barbara Lezzi in favore di quei candidati regionali che non si sono piegati al PD, come la Portavoce, Consigliere regionale, Antonella Laricchia. Non tutti i Deputati e Senatori lo stanno facendo con la stessa trasparenza ed efficacia dentro il Movimento; il metodo per indebolire il cambiamento è operato, dall’esterno, attraverso la banalizzazione dei concetti da parte del Partito/giornale Unico (dal PD alla Lega, da Corsera a Libero) mentre, dall’interno, mediante la scarsa partecipazione dei vertici 5s.L’obiettivo è favorire il PD abbandonando (tradendo) la strada dei contratti, dei programmi chiari, in favore di quella della alleanza permanente con l’establishmentche io definisco camorra europea delle “menti raffinatissime”(cit. Giovanni Falcone). Sono mesi che la Senatrice Lezzi viene, isolata ed accusata di voler sostituire l’acciaio ILVA con la coltura delle cozze e l’ex passionario ambientalista Chicco Testa, ormai da anni banchiere e riconfermato in ENEA dai soliti accordi tra PD e “grilloidi” al secondo mandato, non si è astenuto dall’esternare facili ironie in tivvì (anzi, facilonerie). La realtà di Taranto è molto complessa sia dal punto di vista sociale che produttivo e industriale (e della salute): i media, anziché onestamente rimarcare lo spirito di legalità sulla vicenda Ancelor Mittal, che la Lezzi ha cercato di rispolverare dal sonno della regione (roba da fare invidia ad Hypnos), preferiscono alimentare leggende metropolitane. Barbara Lezzi non chiede la chiusura dell’Ilva di Taranto ma solleva un problema: restituire le licenze a migliaia di persone che adesso non lavorano più a causa dell’inquinamento (e della corruzione) in quella striscia di terra; chiede di operare per valorizzare anche la loro attività.Prima che il M5s esistesse questi aspetti erano insabbiati e/o lasciati alle proteste dei singoli gruppi di cittadini nonostante difendessero, con legittime motivazioni, una invidiatissima tradizione (una eccellenza). L’ex Ministro per il Sud ha semplicemente chiesto di integrare l’economia di Taranto con tutte le risorse disponibili ivi compresa la mitilcoltura. La strada mediatica è la solita come detto: ridicolizzare gli esponenti pentastellati più coerenti, ed accusarli di mirare alla fantomatica “decrescita felice”: il target è in realtà danneggiare indirettamente la corsa della Laricchia alla presidenza della Regione per favorire i soliti… Mi chiedo: da quando in qua le economie reali e locali danneggiano il PIL?E’ l’ora di finirla di disseminare nelle menti delle persone le fake news di sistema, del pensiero unico conformista. Smettetela di ottenebrare la ragione approfittando della distanza abissale esistente tra politica e vivere quotidiano. Aria nuova, valorizzazione del G-Local nei confronti del G-lobal, della globalizzazione forzata e della finanziarizzazione dell’economia che, al solito, si distingue per trasportare la ricchezza (ad esempio) nei paradisi fiscali e per il suo essere sempre più avulsa dal benessere (e dalla salute) delle realtà locali. La precisazione sulla miticoltura non è mai passata alle cronache, questa volta ci proviamo noi!Forza Antonella, forza Barbara siamo con voi!