(di Maria Rita Gismondo – Il Fatto Quotidiano) – Non ci sto. La libertà è libertà, senza se e senza ma, per amici e nemici politici. Leggere strumentalizzazioni e falsità mi disgusta. Non permetto a nessuno di etichettarmi come negazionista, termine che detesto per ciò che storicamente evoca. Sono stata invitata a un convegno su Covid, organizzato dal sen. Siri e dall’on. Sgarbi in Senato e ho accettato, come ho fatto qualche tempo fa intervistata da un europarlamentare del Pd, con lo stesso spirito con cui ho accettato di parlare al Bundestag. Sono orgogliosa di aver pubblicato un libro con l’introduzione del viceministro Sileri. Sono, come ho precisato nel mio intervento, acromatica. A prescindere da chi mi ha invitata, ho detto le stesse cose di sempre, quelle che penso e confronto con altri ricercatori. Sono una donna libera. Non permetto che mi si impedisca di parlare e diffido chi mi attribuisce dichiarazioni mai fatte o abiti politici mai indossati. Diffido chi, dimenticando la deontologia professionale, giudica colleghi inadeguati scientificamente a esprimere pareri. Il mio pensiero, alla luce dell’attuale situazione (non mi si dica in futuro, se dovesse esserci una recrudescenza di contagi, che ho minimizzato!), è quello di Zangrillo, di Bassetti, e persino di Silvestri e di Lopalco che hanno criticato l’iniziativa ma, come noi relatori, invitano a tornare alla vita normale, pur con le dovute precauzioni. Oggi, benché il virus esista ancora in casi sporadici (lo dice anche il viceministro Sileri), non dà patologia. A chi mi chiede della seconda ondata, dico che non sono una veggente ma, pur mantenendo un’attenta preparazione, non possiamo privarci della vita per la paura di un futuro ignoto. Come donna di scienza cerco risposte a stranezze del fenomeno Covid. Le mie sono, in parte, domande che persino la rivista Nature ha appena pubblicato. Pur non condividendo la posizione di qualche relatore, devo dire che Sgarbi e Siri hanno sottolineato l’intenzione di rimanere nell’ambito istituzionale senza esprimere pareri scientifici. Con piacere ho assistito alla partecipazione di un esponente 5Stelle, a garanzia della pluralità dell’incontro. Nota sgradevole: il comportamento del sen. Salvini che si è rifiutato di indossare la mascherina. Quella sì è una condotta pericolosa: da l’esempio di una trasgressione alle regole che un parlamentare dovrebbe rispettare, eventualmente contestandole nelle sedi opportune.