
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Slittando e sbandando su un fiume di saliva mista a lacrime, il corteo funebre dei Benetton esce da Autostrade allo svincolo di Ponzano Veneto. Il feretro, seguito da vedove inconsolabili, orfani in gramaglie e pecore piangenti, fende due ali di giornalisti che agitano fazzoletti e lanciano petali di rose. Quelli che per due anni, dopo il crollo del Morandi e i 43 morti, si domandavano pensosi chi fosse mai il colpevole: forse il maggiordomo. Dunque guai a revocare la concessione o cacciare i Benetton. Poi accusavano il governo di non decidere: ora lo accusano di aver deciso. Accusavano Conte di non osare sloggiare i Benetton o revocare la concessione: ora che li ha sloggiati, lo accusano di non aver revocato la concessione (e a chi, visto che i Benetton escono?). Ma, se l’avesse revocata, lo accuserebbero di non averli sloggiati. Lunedì accusavano Conte di aver fatto perdere ad Atlantia il 15% in Borsa: ora lo accusano di averla fatta risalire del 20%. Dicevano che, cacciando Benetton, Conte era succube del M5S: ora il Messaggero titola “Autostrade, Conte piega M5S” e “i grillini sono scontenti” per l’ennesimo “dietrofront dopo Tav e Tap”. Anche per Repubblica “Di Maio raggela Conte” perché è molto deluso. Dev’essere lo stesso Di Maio che esulta sul Corriere per il “risultato molto positivo”.
Intanto proseguono le ricerche di Stefano Folli, con l’ausilio dei sanbernardo. L’ultima volta che l’hanno sentito, a Repubblica, è stato martedì, prima del Cdm, quando vaticinò la caduta del governo: “una stagione al tramonto”, “il caso Autostrade può essere l’incidente su cui il governo inciampa”, “l’esaurimento del Conte2 è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere”, “l’agonia”. Poi più nulla. Ma non si esclude che si sia unito al corteo funebre sullo svincolo, mescolato tra la folla col volto coperto dal riportino sghembo. Lo sostituisce Claudio Tito, che il 4 luglio dava per certo che “Il governo spera nella Consulta per lasciare la concessione ad Aspi” e, ora che è andata esattamente all’opposto, vede “intorno alla soluzione trovata per Aspi un illusorio alone di ottimismo”. Gli siamo vicini. Molti deplorano l’orario notturno del Cdm: si sa che, dopo una cert’ora, gli accordi valgono meno. I giornali di destra sono come i leader di destra: non sanno che dire. Libero spara l’“Autogol di Conte” e Benetton “sempre più ricco” che “vince ancora alla lotteria” perché il governo “coi soldi nostri compra a caro prezzo la società” (il prezzo non è ancora fissato, i Benetton non prendono un euro dallo Stato, anzi gli danno 3,4 miliardi, Cdp in Aspi fa un ottimo investimento, visto che le autostrade hanno utili altissimi e rischi bassissimi).
Poi giri pagina e scopri che il governo è “come una Cupola” e fa “la guerra agli imprenditori” come “nei film su Cosa Nostra”: cioè Benetton, più che salvato, è stato assassinato. Anche il Giornale di Sallusti riesce a sostenere contemporaneamente che, senza revoca, “altro che punizione per i Benetton”, quelli ci guadagnano; però “questo è un esproprio di Stato”, dunque ci rimettono. La Verità non ha dubbi: “Conte fa un regalo ai Benetton”, che “hanno vinto”, mentre gli italiani sono “cornuti e mazziati”; poi volti pagina e scopri che ha vinto Conte, “la scena è sua”. Uno spera sempre che certa gente si faccia pagare, ma c’è pure un sospetto peggiore: che lo faccia gratis. Su La Stampa il sempre acuto Marcello Sorgi spiega che ha perso Conte, “smentito dai fatti” (quali?). E indovinate chi ha vinto? “Mattarella” che non c’entra una mazza. Paolo Griseri torchia da par suo la De Micheli: “Senza che un magistrato abbia deciso chi sono i colpevoli, vi sostituite nel giudizio e accusate i Benetton?” (è stato il maggiordomo); “Si sente come Maduro?” (semmai Mamolle).
Chiude il corteo, straziato dal lutto, Giampaolo Visetti, inviato da Repubblica a Treviso per auscultare le confidenze di Luciano Benetton “a chi gli è vicino”, cioè a lui e agli altri congiunti. E lo trova sorprendentemente “rimasto alla sua scrivania”, anziché su una cassa dell’ortofrutta. Piange per la “demonizzazione” e l’“accanimento istituzionale”: “mai mi sarei aspettato certi termini e certi toni dal premier Conte”. Un complimentone agli altri premier che, per non usare certi termini e toni, non fiatavano neppure quando gli regalavano le autostrade in ginocchio sui maglioni. Il regalo di Conte non l’ha notato, anzi strilla all’“esproprio” che “devasta la famiglia”, “demolisce il marchio” e “fa a pezzi il gruppo”. Tutta colpa di un premier che “intima di cedere i nostri beni entro una settimana a noi che abbiamo contribuito al boom economico dell’Italia e distribuito tanta ricchezza e cultura” (tipo Briatore) e “ci tratta come ladri”, “peggio di una cameriera” senza dargli “i 15 giorni di preavviso” (gli ha dato solo 23 mesi: la prima lettera di contestazione di Conte e Toninelli è del 18.8.2018). E tutto per qualche “errore” dei “manager scelti da Gilberto” (tanto è morto). Così parlò “a chi gli è vicino”, cioè a Visetti, “l’imprenditore che al tramonto della sua esistenza è ‘costretto ad assistere al disfacimento di ciò che ha costruito’, partendo dal bagagliaio di un’utilitaria pieno di maglioni colorati venduti per strada”. E qui ci si stringe il cuore. Urge una gara di solidarietà, con raccolta fondi per i poveri espropriati senzatetto di Ponzano. Noi, con il nostro obolo, non ci tireremo indietro.
Dott. Travaglio leggerla in questi giorni mette infinita tristezza. Leggo altri siti: tutti concordi, vincono i benetton perde lo stato, come fai a vedere rosa il futuro dei figli.!!! Le partite si giocano, bellissima la competizione, persino maschia e dura, però alla fine si esce dal campo stringendosi la mano, elogiando il merito! Questo è un lucido barare… A chi giova????
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Al tizio di nome Fabio: dice che hanno vinto i Benetton, ma chi vince di solito festeggia e stappa bottiglie di champagne, di solito, si vede che non è questo il caso.
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No io non dico che hanno vinto i benetton, mi scusi, il 99% della stampa lo dice, io non conto nulla, io leggo e ammiro travaglio, e avendo figli mi domando: quale il messaggio che deve passare? Competiamo e ci stringiamo la mano alla fine onestamente e privilegiando la verità o io competo, tu bari, io perdo amaramente, e tu esulti immeritatamente, quindi conviene sempre fare il furbo??
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@Fabio,
guardi che nel pezzo di Travaglio vengono fatti i nomi dei bari che disinformano i cittadini italiani…!
o si deve pensare che scrive commenti senza leggere l’articolo…?
ma lei si rende conto del grave comportamento di certi giornalisti che disinformano e, nonostante, non vengono radiati dall’albo…?
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“Questo è un lucido barare… A chi giova????”
Barare? Marco spiega coi fatti ogni sua ironica affermazione contro questi giornalisti da strapazzo. Per te affermare tutto e il contrario di tutto nello stesso articolo è un merito? Mah!
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Lucas stai bene?
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Tonino b. Le racconto un episodio che è il sunto della mia vita cocciuta. Si parla di sport, io ci sono dentro da 50 anni e ho accumulato la mia verità. La manifesto, tutti mi criticano e moltissimi amici: se tutti ti danno contro, fabio io al tuo posto mi farei una domanda? Io non riesco a dare ragione agli altri e difendo la mia vita, fatta di fatica, dignità umiltà, prezzi fisici da pagare. E moltissimi, anche amici, mi girano alla larga. Ma ho dei figli che devono crescere e vivere la vita assieme ai lori coetanei, farsi le ossa e le idee proprie… E inevitabilmente incontrano i figli delle persone di cui sopra…. Debbo essere causa di complessi dei figli se persisto nel mio credere o è meglio chinare la testa (io ho già dato, e mi rimane solo l’ultimo viaggio) e vissero felici e contenti….. Sono un egoista se tengo duro??? I dubbi crescono perché da me dipendono altri… E vengo all’articolo. E ripeto possibile solo travaglio, in mezzo a tanta cultura, tanti dotti, abbia il coraggio di pensare e scrivere bianco al bianco e nero al nero? Saluti
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Travaglio è uno dei pochissimi giornalisti (ancora meno direttori di testata) ad essere rimasti indipendenti che ci sono in Italia, e soprattutto uno dei pochi a non essersi mai venduto, pertanto: si, è possibile.
Francamente, era anche prevedibile: nessuna delle testate o delle firme menzionate nell’articolo ha mai attribuito nulla di buono nè a Conte nè tantomeno ai 5stelle, il che è perlomeno sospetto: possibile che non ne abbiano mai indovinata mezza? Eppure, gli ultimi due governi, qualcosa di buono pare che l’abbiano realizzato, comprese battaglie una volta sostenute dagli stessi che ora li attaccano, senza star qua a sciorinare l’elenco completo.
Quelle elencate qua sopra sono unicamente opinioni interessate, la tesi preconcetta è che, qualunque cosa succeda, i 5stelle hanno sbagliato anche stavolta. Secondo queste prostitute intellettuali perennemente a libro paga del potere, è da quando hanno vinto le elezioni che hanno commesso solo errori, a partire da quello di non suicidarsi subito dopo. Fra l’altro, questo rende più difficile distinguere i veri errori, come nella classica favola di “al lupo al lupo”.
Detto questo, mi permetto un piccolo consiglio: cerca di farti influenzare il meno possibile dal pensiero altrui, men che meno da quella che appare come una maggioranza (relativa); ti devi fare autonomamente la tua idea e poi confrontarla, almeno se ragioniamo in un ambito pubblico (privatamente il discorso cambia, se tutti quelli che ti conoscono da vicino ti avvertono che stai facendo una cazzata, non farti influenzare lo stesso, però magari valuta un supplemento di riflessione, poi tanto le decisioni e le relative conseguenze sono sempre e solo le tue).
Quelli che ti girano alla larga non sono tuoi amici, sono dei conoscenti o delle frequentazioni. Quelli che puoi chiamare veramente amici, di solito, si contano sulle dita di una mano, poi non c’è mica nulla di male a frequentare tutti, basta che la cosa sia chiara.
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Egregio Fabio, forse ha ragione. La FAMIGLIA Benetton con le sue amicizie, la finanza tedesca, i soldi cinesi hanno vinto. Purtroppo, dovranno fare a meno di quei fiumi di quattrini che gli arrivavano PULITI, però non avranno più problemi di management, non si dovranno più occupare della pubblicità negativa di ponti che cadono. A noi lasceranno le briciole di 3700 km.di rete che, forse, costeranno di meno che, forse, saranno in migliori condizioni. Quanto alla competizione ” maschia e dura”, con molto rispetto, credo che i morti di Genova e Avellino se ne frexxxno: semplicemente, volevano viaggiare in autostrada in Italia.
Saluti
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Egregio paolo, nel caso di giocare era in senso generale, capperino sono due anni che se ne legge di ogni contro i 5s e i suoi candidati!! Sono stati mesi e mesi a scrivere di macerie e cariole in casa di maio, mesi e mesi per l’appartamento della trenta, ci ritroviamo coi fenomeni lombardi che rischiano di far saltare la società economica italiana coi loro disastri covid-19, e nessuno che faccia mea culpa, chini la testa, riconosca il merito di Conte e colleghi del governo!!!! Da qui nasce la tristezza. Possibile che il solo travaglio in italia, con tutti i cultori di libri e sapienza, se ne accorga???
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“se tutti ti danno contro, fabio io al tuo posto mi farei una domanda?”
Certo che mi pongo una domanda: tutti mi dicono che è meglio se mi butto dal ponte (l’analogia col Morandi è puramente casuale) che faccio? Personalmente non mi butto tu fai come vuoi!
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Lucapas, tu non stai bene oggi, scusa ma non replico, invece Johnny dio grazie per il tempo dedicato a rispondere
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Italia – Germania 0 a 5 ( Il Giornale )
Sto facendo un gioco tutto mio.
Indovina il titolo.
( dopo che Conte avrà portato a casa il Recovery Fund )
Invece Libero, avrà questo titolo… mm vediamo.
Vince la Germania, ha firmato.
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Editoriale di Paragone: “Gualtieri schiera i vincitori di concorsi non entrati in ruolo al Brennero”
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Travaglio nello specifico legge i “giornali?” e sbeffeggia quello che hanno scritto da due anni a questa parte su Autostrade, in TV è anche peggio. Quello che ho visto e sentito ieri sarebbe da prendere a martellate il televisore, poi chi la sente mia moglie? La tele è sua.
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Immenso Travaglio come sempre. Immensa tristezza nel constatare lo stato ridicolo e ormai comatoso della cosiddetta informazione italiana. Ma di questo ce ne siamo fatti una ragione da parecchio tempo ormai
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Egregio Adriano, dal lontano 2009 NON vedo più la tv e NON pago più il canone Rai: non ho l’apparecchio, mi assoggetto a inviare ogni anno entro il 31 gennaio una raccomandata con un modulo scaricabile solo da internet, senza busta ma compiegato, in breve, una rottura. Però, sono soddisfazioni.
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Caro Paolo,
difficilmente guardo la TV, è successo dopo mesi ieri mattina.
Riguardo al canone, fai prima e senza spendere un centesimo se ti colleghi sul sito dell’Agenzia delle Entrate ti fai dare il tuo PIN, e compili online il modulo di esenzione tra ottobre e novembre dell’anno prima. Io lo faccio ogni anno per un’altra utenza. Vero è che è una rottura, ma senza inviare nessuna raccomandata.
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Egregio Adriano, grazie del suggerimento.
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Io la guardo la TV. …. TGCOM24… rassegna stampa la prima pagina dei “giornali’ tutte evidenziate tranne il Fatto Q. Più tardi lo compro….Grande Marco …. e se volto pagina non si smentisce. ..
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