
(Grazia Augelli) – Un individuo anche solo normodotato e appena istruito può oggi dichiararsi razzista? D’altro canto ciascuno dovrebbe tenere sotto controllo la propria intolleranza nei confronti di chiunque, cosa che non hanno fatto e continuano a non fare i distruttori e sfregiatori di statue. Se si insegnasse la ‘Storia’ NON come elenco di date e/o di eventi, MA attraverso l’analisi e la proposta argomentata di connessioni tra gli eventi storici stessi, anche l’individuo meno acculturato potrebbe comprendere che statue celebrative o addirittura di grande valore storico-artistico, quali ad esempio i ‘Buddha’ afgani, sono testimonianze di quanto va ricordato; tuttavia anche quanto o chi è moralmente condannabile (Edward Colston), va comunque ricordato proprio per prenderne le distanze. Riguardo a Montanelli -per completezza di discorso- non va dimenticato che, quando l’editore de ‘Il Giornale’ da lui fondato, gli chiese di farne un organo di propaganda, Montanelli se ne andò e fondò un altro quotidiano. Va detto che per alcune situazioni e nei confronti di alcuni comportamenti, è davvero difficile non essere intolleranti. Basti pensare a chi fa violenza ai bambini (la prima pena cui probabilmente si pensa, è facilmente intuibile); a chi è violento nei confronti dei più deboli, tra cui, per inveterata ‘tradizione’, le donne; alle ideologie totalitarie di prima metà del ‘900 che professavano e praticavano il razzismo; agli idioti (dal greco ‘idiòs’: privato, personale, individuale, politicamente incompetente; dunque che non è in grado di pensare come comunità). Accade purtroppo che talvolta siano proprio questi ultimi a decidere l’orientamento politico e civile di un Paese attraverso il proprio voto.
Per ‘darsi una ragione’, occorre un atto di fede: Qualcuno ha creato anche i parassiti, che dunque avranno una propria ragion d’essere. E’ evidente che all’uomo compete tenerli sotto controllo. Alla stessa maniera si deve agire nei confronti dei ‘parassiti’ di cui sopra. Il primo strumento del quale la società dispone allo scopo, è l’istruzione, su cui non si riflette mai abbastanza. Dopo l’esaltazione dell’insegnamento ‘da remoto’, finalmente si è levata qualche voce, anche di docenti universitari, ad evidenziare i limiti di tale insegnamento. In particolare sono state sottolineate la validità formativa del rapporto diretto e l’importanza per i giovanissimi di sentirsi realmente parte della classe. Tuttavia non è solo questo, giacché la storia offre esempi di straordinari autodidatti e autodidatte. La differenza è che, con la propria presenza in aula, il docente può utilizzare più strategie per motivare allo studio, far appassionare alla cultura e all’uso dell’intelligenza, premesse per lo sviluppo del senso critico, primo vaccino contro l’intolleranza. Insegnare a pensare e a procedere secondo logica non è semplice, ma è assolutamente necessario, affinché la furia del popolo non sostituisca la razionale riflessione. Le ‘iconoclastie’ sono sempre pericolose : per distruggere basta poco; per costruire una nuova mentalità, occorre tempo perché istruzione, intelligenza, cultura, senso civico agiscano.