
(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – “Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, Dovunque te ne vai, Tu sempre pietre in faccia prenderai”. Ma ve la ricordate questa vecchia canzone? Non la cantava Giuseppe Conte, ma Antoine, anche se oggi nessuno saprebbe interpretarla meglio del nostro premier. Prendete gli Stati Generali dell’economia. Da sempre tutti i partiti, i professoroni, i grandi imprenditori e i loro giornalisti di complemento ci raccontano che l’Italia non possiede una politica industriale. Facciamo un po’ di tutto ma non eccelliamo in niente, se non per le singole iniziative di poche menti brillanti.
E se dovessimo rispondere a un marziano che ci domandi dove sta la nostra maggiore forza economica non sapremmo che dire, in quanto abbiamo il turismo e non lo sfruttiamo, siamo proprietari di una quantità sterminata di capolavori artistici e i nostri musei sono superati per visitatori da quelli di mezzo mondo, la manifattura ce l’invidiano tutti ma il costo del lavoro la rende sempre meno competitiva, l’agroalimentare non lascerebbe spazio a nessuno però noi stessi compriamo le arance in Israele e i pomodori in Spagna.
Siamo stati incapaci, insomma, di fare scelte nette, di puntare da qualche parte, fosse anche l’acciaio che ormai indiani e cinesi svendono a due soldi o l’automotive che chissà quando si riconvertirà interamente dai carburanti fossili a quelli ecologici. Siamo in coda in Europa per le reti materiali (strade, autostrade, ferrovie) e per quelle immateriali (la connessione web) e lo Stato ha una struttura bizantina. Perciò la priorità per rimetterci in piedi, a maggior ragione dopo il Covid, è prendere delle decisioni, in quanto non abbiamo i soldi per fare tutto e fare di tutto un po’ come in passato ci lascerà per decenni nella stessa situazione di adesso.
Gli Stati Generali, dunque, sono l’occasione per fare ciò che non si è fatto mai, e quelli che dicono a Conte di aver organizzato solo una passerella sono gli stessi che ieri gli dicevano di non aver fatto nulla di nuovo. Cantando la stessa canzone di Antonie e poi svignandosela dal confronto per motivi di bottega politica o per mancanza di idee. E nel caso di Salvini e Meloni per entrambi i motivi.
Sarà un vantaggio per tutti che i due cazzutissimi leader della destra (incredibilmente anche Giorgia lo è) non partecipino a
nessun consesso in cui ci sia da discutere e decidere serenamente e cum grano salis.
Quale potrebbe essere l’apporto di due menti così geniali ma così sregolate?
Dire sempre il contrario di ciò che si è affermato solo poche prima?
Accusare chi tenta di lavorare di essere un perditempo nullafacente per il tempo perso dietro alle loro sparate?
Infettare l’intero uditorio per essersi rifiutati di indossare le mascherine (“Potrò ben togliere la mascherina quando parlo con
una signora… o no?).
Ovviamente il termine “infettare” non è riferito al Covid: nel corso della recente adunata a Roma, nuvole di Covid aleggiavano
sulla folla accalcata e lo “malo virus” c’aveva pure provato ad invadere le vie aeree dei nostri due eroi, ma le ha trovate
invase da una tale concentrazione di cazzate che è stato immediatamente annichilito.
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Ma vi pare che chi ha accusato il Presidente di alto tradimento e di essere un criminale possa partecipare ad un evento quali gli stati generali voluto proprio dal “criminale” ? Sono dei poveracci!!! Tra l’altro non hanno nulla da dire se non sempre le solite litanie . Patetici. Grande Conte.
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