
(ANSA) – ROMA, 4 GIU – “Parliamoci chiaro. Colpire Corrao e D’Amato rimuovendoli dal ruolo di facilitatori e sospendere per un mese Pedicini significa isolare Alessandro Di Battista, reo di aver presentato una proposta. Parlare di temi, presentare proposte e chiedere di non rinnovare alla guida della più potente partecipata di Stato un inquisito, è diventato per il M5S uno stigma”. “È, evidentemente, più facile per i presunti vertici, sedere al tavolo con Franceschini, la Boschi e Salvini che confrontarsi con Alessandro Di Battista”. Lo afferma Barbara Lezzi.
Non so se sia questo il motivo della sospensione, ma Alessandro deve dire cosa vuol fare da grande, in questo momento storico così delicato per il Paese….
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Pur stimandolo, sono d’accordo con questo tuo giudizio.
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In effetti le sue intenzioni non sono comprensibili. Credo che non sia d’accordo con la attuale linea politica ma che non voglia esplicitamente criticarla.
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La questione è semplice: il Movimento non è più un corpo unitario che va in una sola direzione.
Da un lato ci sono quelli che vogliono il governo col PD: Grillo lo ha benedetto e ora questi lo vogliono portare avanti a ogni costo, anche se questo significa abdicare praticamente a tutte le battaglie del M5S. Una parte le hanno già archiviate con Salvini (ma con Salvini hanno anche portato a casa le più importanti riforme targate M5S: reddito di cittadinanza, spazzacorrotti, decreto dignità…, mentre dal PD non hanno ricavato nulla, se non forse il bonus monopattini), una parte sono destinati inesorabilmente a perderle col PD: prima su tutte il MES, sul quale sono circondati e alla fine cederanno, ma probabilmente anche lo stop alla prescrizione cadrà.
Dall’altro lato ci sono quelli che rimangono fedeli agli ideali originari del Movimento, che però sanno che l’unico modo di combattere queste battaglie è far cadere il governo, perché, Conte o non Conte, il PD non molla su certi temi, ed è molto più capace e persuasivo dei dirigenti 5S, e alla fine l’ha sempre vinta lui.
Di Battista fa indubbiamente parte della seconda schiera, ma non ha il coraggio – o forse ha incredibili pressioni in senso contrario – di portare avanti questa linea apertamente e dire che, se il Movimento vuole tornare alle origini, deve lasciar perdere il governo a tutti i costi con gente che vuole l’esatto opposto di quello che predicava il Movimento.
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Di Battista ha fatto una scelta, com’era suo diritto: ha preferito dedicarsi alla famiglia, ai viaggi, alla cultura. Molto bene. Però, la politica non è una partita da dove si esce o si rientra a volontà: o ci stai dentro oppure NO. In questo momento, così particolare, dubbi, contestazioni, critiche, pur legittime, sono fuori luogo. Altrettanto la sig.ra Lezzi: era ministro, ha fatto bene, ha fatto male, non è questo il punto, ora non lo è più. Non può dare addosso, per spirito vendicativo, a chi ha lasciato, per motivi politici, che fosse silurata ( come l’ottimo Toninelli, il ministro, dopo Bonafede più odiato da mafiosi, finanzieri, lobbisti e concessionari di Stato, di cui ha svelato il MARCIO PUTREFATTO accuratamente nascosto). I dibattiti si fanno nei congressi non con le dichiarazioni o le interviste. In più, questo, per disgrazia,è un governo di intese: nessuno dei partiti ha la maggioranza e bisogna trovare punti di incontro.
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Meglio di Zelig, l’ottimo Toninelli!
Della Lezzi, lo avevano capito pure i cerebrolesi che era animata solo da sentimenti di “revanche”.
Un Paese affidato a questi personaggetti, come li chiama De Luca.
Only in Italy, in qualsiasi altro paese serio, li inseguerebbero con le katane.
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Ribadisco meglio di Zelig.
Dopo l’ottimo Toninelli, l’ottimo Bonafede.
Il Ministro più sprovveduto dall’Unità d’Italia ai nostri giorni.
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La riforma che si appresta a varare è da scompiscio. Aumenta poteri delle correnti e discrezionalità nelle scelte.
Le cose peggioreranno ulteriormente!
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Papà ma è vero che gli elefanti volano?
Non dire cretinate figliolo!
Ma l’ho letto sull’unità!
Beh, non è che volino, diciamo che fanno dei gran salti che sembra volino.
Leggendo i vostri commenti da tifosi mi vengono in mente queste barzellette.
“Parlare di temi, presentare proposte e chiedere di non rinnovare alla guida della più potente partecipata di Stato un inquisito, è diventato per il M5S uno stigma”
Le vostre risposte danno involontariamente ragione alla Lezzi.
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Lo dico da sempre. Infatti I 5s da dove vengono?
Mica ci sono leghisti o fratelli d’Italia, tra loro.
Ex PCI, ex PDS, ex DS, Ex PD. Nulla si crea e nulla si distrugge.
Cambiano simboli e colori ma la mentalità è sempre la stessa ed il giornale non è più l’unita ma il FQ.
Faziosità, tifo, menzogne, diffamazione e giustizialismo a senso unico.
Ogni tanto, un contr’ordine compagni!
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Egregio Ludwig, sono tanto di sinistra da aver votato sempre per il PLI.Si figuri che mi iscrissi alla GLI, Gioventù Liberale Italiana nel 1966. Semplicemente, mi stanno sulle scatole e non sopporto più mafiosi/finanzieri loro complici/corrotti, collusi. Non è così difficile.
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Egregio Diamante, Lei è una rara avis.
La gran parte proviene dalla sinistra, cosa che non trovo affatto sconvolgente ma questo è.
Detto questo, quelli che Lei cita stanno sulle scatole anche a me, che peraltro ne ho sbattuti in galera a bizzeffe.
Mi duole però informarla che stanno ovunque, sono trasversali e più resistenti degli scarafaggi.
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