
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – In oltre trent’anni di indagini e processi ne abbiamo viste tante, ma questa ci mancava: un pm che, appena avviata un’inchiesta, emette già la sentenza, per giunta sballata, per giunta in tv. È accaduto l’altroieri con l’incredibile dichiarazione rilasciata al Tg3 dalla pm di Bergamo Maria Cristina Rota subito dopo aver sentito come testimoni il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore alla Sanità Giulio Gallera e il presidente della Confindustria lombarda Marco Bonometti, a proposito della mancata istituzione della “zona rossa” nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, nella bassa Val Seriana. Questa: “Da quello che ci risulta, è una decisione governativa”. Purtroppo alla signora risulta male. La legge 883 del 1978 (“Istituzione del sistema sanitario nazionale”) stabilisce che la competenza è tanto del ministro della Salute (“può emettere ordinanze di carattere contenibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica”) quanto delle Regioni e dei Comuni (“Nelle medesime materie sono emesse dal presidente della giunta regionale o dal sindaco ordinanze di carattere contenibile e urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte del suo territorio comprendente più Comuni, e al territorio comunale”).
La logica della norma è chiara: su territori che investono più regioni, decide il governo; su territori estesi in più comuni nella stessa regione, provvede la Regione; su territori rientranti in un solo comune, interviene il Comune. Infatti il 22 febbraio, all’indomani dell’esplosione dei primi due focolai italiani a Codogno (Lodi, Lombardia) e Vo’ Euganeo (Padova, Veneto), il governo centrale sigilla Vo’, Codogno e altri 10 comuni del Lodigiano. Lo stesso giorno scoppia il contagio all’ospedale di Alzano (Bergamo, Lombardia), ma né la Regione né il Comune fanno nulla. Anzi l’Ats (della Regione) fa chiudere e riaprire dopo tre ore l’ospedale, senza sanificarlo. E senza dire nulla né al ministero della Sanità né ai malati e ai parenti, che entrano ed escono ignari di tutto. Così la bomba deflagra anche sui comuni vicini (Nembro ecc.). Oggi Fontana e Gallera, i Ric e Gian della cosiddetta sanità lombarda, raccontano la favola della Regione che voleva chiudere la Val Seriana ma non poteva, mentre il governo poteva ma non voleva. Tutte balle. Il 26 febbraio Gallera dichiara: “In Val Seriana i numeri sono non trascurabili, ma è presto per dire se siano tutti legati al contagio di un medico del pronto soccorso di Alzano. Situazione, questa, che abbiamo già individuato e sottoscritto” (o “circoscritto”?). Intanto, in perfetta corrispondenza di amorosi silenzi, la Confindustria bergamasca lancia la campagna “Bergamo is running”.
Running verso la morte: i contagiati salgono del 100% in 24 ore. Il 29 febbraio riecco Gallera: “Nuove zone rosse non sono all’ordine del giorno nell’ordinanza che abbiamo preso, Alzano compreso”. Il 2 marzo, col record nazionale dei contagi in Val Seriana, la Regione è sempre zitta e immobile al servizio degli industriali, mentre a Roma si muove l’Istituto superiore di sanità, raccomandando al Comitato tecnico-scientifico la zona rossa a Nembro e Alzano. Il 3 marzo il documento giunge sul tavolo del premier Conte, che chiede un approfondimento al ministro Speranza e al Comitato. Il 6 marzo centinaia di poliziotti, carabinieri e militari perlustrano la Val Seriana in vista della zona rossa. Ma vengono richiamati, probabilmente dal Viminale, perché Conte ha ormai deciso di chiudere l’Italia intera in “zona arancione”: cosa che fa la sera del 7 marzo. A quel punto Fontana comincia a raccontare di aver “chiesto a Conte la zona rossa” perché “io non ho titoli a (sic, ndr) bloccare un diritto costituzionalmente protetto”. E invece li ha in base alla legge 833/1978, come dovrebbero sapere lui (così geloso dell’autonomia lombarda) e a maggior ragione Gallera, visto che quella legge disciplina i poteri degli assessori regionali alla Sanità rispetto allo Stato.
Quando poi Conte, stufo delle balle di Ric e Gian, osserva che i due potevano disporre tutte le zone rosse che volevano, Gallera va a leggersi la legge (peraltro richiamata in vari Dpcm) e gli si apre un mondo. Tant’è che il 7 aprile si arrende: “Avremmo potuto fare noi la zona rossa? Ho approfondito e effettivamente c’è una legge che lo consente”. Meglio tardi che mai. Avesse approfondito prima, avrebbe potuto chiudere anche altre zone ad altissimo contagio (tipo il Bresciano) evitando altre stragi. Invece, incredibilmente, la Regione col record mondiale dei contagi, non ha disposto una sola zona rossa in tre mesi. Intanto, fra marzo e aprile, Regioni infinitamente meno a rischio ne disponevano ben 47: una l’Umbria, 2 l’Emilia Romagna (più 70 zone arancioni, esclusa purtroppo Piacenza), 5 il Lazio, 3 la Campania, 12 l’Abruzzo, 5 il Molise, 4 la Basilicata, 11 la Calabria, 4 la Sicilia (l’elenco l’ha pubblicato Selvaggia Lucarelli su Tpi). Gli unici a non sapere di poterlo fare erano Fontana e Gallera. Che poi hanno scoperto di poterlo fare, ma dinanzi alla pm hanno ricominciato a negarlo. E la pm – a sentire la sua dichiarazione al Tg3, che in un paese serio indurrebbe la Procura generale ad avocare il fascicolo – se l’è bevuta. Salvo poi precisare che “si tratta di indagini lunghe e complesse”. Se poi, durante l’indagine lunga e complessa, qualcuno desse un’occhiata alle leggi, potrebbe aprirne un’altra per falsa testimonianza.
Il più pulito ci ha la rogna.Se la prendono solo coi poveracci.Per poi accorgersi che senza di loro morirebbero di fame
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Il pm di Bergamo ha costretto Travaglio ad andarsi a spulciare la normativa a riguardo e le è andata male. Ci furono pressioni di ogni tipo, da confindustria ai club del calcio, affinchè si tenesse tutto aperto, lo stesso Gori oggi fa ammenda. L’Atalanta giocò quella partita col Valencia a Milano che ebbe sull’epidemia l’effetto di una bomba, ma lo sappiamo ora, ora è facile per tutti, se il governo l’avesse impedita con decreto sarebbe successo la fine del mondo, governo autoritario, dittatoriale, liberticida e via discorrendo. La dichiarazione della pm non sembra essere in buona fede
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In verità già dai giorni successivi alla mancate zone rosse che Travaglio sventola la norma regionale.
Quindi mesi fa.
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evidentemente la lega è già arrivata alla procura di Bergamo …
fortunatamente abbiamo ancora IlFatto e qualche blog a ripristinare la verità
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Povero Travaglio , la pm di Bergamo ha frantumato le sue certezze e ora lui parla di sentenza preventiva . Senti chi parla verrebbe da dire , uno che di sentenze preventive se ne intende . Ha condannato Fontana e Gallera da qualche mese con contorno di insulti a josa e parla di sentenza preventiva , Classico esempio di chi mette le mani avanti per non cadere Ora aspettiamo che inizi a storpiare il nome della pm , tanto per capire di che pasta e’ fatto il nostro .
A prop. perche’ non pubblicate un articolo della condanna del ” fatto ” sulla diffamazione a Vendola e’ roba fresca fresca .
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Gallera e Fontana si sono condannati da soli ammettendo candidamente di non conoscere la norma che consentiva loro di definire le zone rosse: Ignorantia legis non excusat.
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Norma: Inutilmente “livorosa” e “petualnte” !
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Travaglio è un giornalista che non ha incarichi nel mondo giudiziario. Quella p.m. al contrario, è una professionista della materia. Il suo errore è da deferimento al Consiglio di disciplina del Csm.
Comunque, è inutile risponderle se non riesce a percepire la differenza.
Saluti
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Piuttosto qualcuno mi spiega perché a Piacenza non c’è nessuna indagine e la mancata attuazione della zona rossa da Travaglio viene liquidata con un insipido “purtroppo “?Eppure i dati di Piacenza in rapporto alla popolazione sono peggiori ,e neppure di poco, a quelli di Bergamo..dato che la cosa non è attribuibile ai pur pessimi Fontana e Gallera tutto bene?1000 morti su 250000 abitanti sono stati uno scherzo?
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Infatti ogni volta che hanno chiesto lumi a Bonaccini la risposta ripetuta è stata: prima ci siamo difesi dalla pandemia, poi abbiamo attaccato andando a prendere i contagiati uno a uno ok bravo bis, ma non risposde nel merito: perchè non chiudere Piacenza? troppo grande (circa 150mila ab. della zona)? troppo vicina a Lodi e interconnessa alla Lombardia? interessi economici? cosa?
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… quando la norma si nasconde dietro un dito
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ecco puntuali , so arrivate le truppe “travagliate raglianti”
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Riposto qui un commento postato ieri
Un PM che non sa leggere una legge: legge n.833 del 1978 Responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute.
La Costituzione prevede per la tutela della salute competenze legislative dello Stato e delle Regioni. Lo Stato determina i LEA che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Mentre le Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell’ambito territoriale di loro competenza.
Ma forse a Bèrghem non è stata ancora tradotta nelle loro lingua: pota!
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C’è norma & norma
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Mi limiterei al giustissimo rilievo tecnico fatto da Travaglio, al di là della polemica politica.
La stranezza avvertita immediatamente un po’ da tutti è che un pm, alle prime battute di un’indagine, appena dopo aver sentito il presidente della Regione Lombardia, il suo assessore alla Sanità e il presidente territoriale di Confindustria quali persone informate dei fatti, soggetti istituzionali e di rilevanza sociale che, per la gravità degli esposti presentati in procura, potrebbero, in linea teorica, passare presto al ruolo di indagati, anticipi alla stampa un giudizio sostanziale pressoché assolutorio nei loro confronti: cosa inammissibile sul piano strettamente procedurale.
Infatti, non si era mai visto prima, cioè prima di questa irrituale sentenza mediatica del pm, che la macchina della giustizia procedesse a tappe talmente forzate da dipanare il groviglio delle responsabilità in tempi record e da confezionare in pochi attimi a favore di telecamera un giudizio sommario ma definitivo.
A questo punto, costretti a supporre che il magistrato sapesse ciò che andava dicendo ai giornalisti, ci dovremmo aspettare da un momento all’altro l’avviso di garanzia nei confronti del ministro della Sanità e del premier Conte.
Ovviamente, nessuno contesta la necessità di accertare le responsabilità anche in altri contesti territoriali dove l’epidemia ha mietuto così tante vittime. Anzi.
Ma questo non può essere un alibi per mettere tutto a tacere, negando alle famiglie delle vittime il diritto alla verità e all’elaborazione del lutto. Ed al Paese di capire cos’è successo in questi mesi terribili.
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Condividi > Maria Cristina Rota > Claudia Terzi >
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“In oltre trent’anni di indagini e processi ne abbiamo viste tante, ma questa ci mancava: un pm che, appena avviata un’inchiesta, emette già la sentenza, per giunta sballata, per giunta in tv. ”
Travaglio per trent’anni ha ritenuto colpevole gente anche solo indagata, e ora si straccia le vesti perché un pubblico ministero ha detto una cosa che non gli va a genio.
Scommettiamo che se la pm avesse detto il contrario, cioè che la responsabilità è della regione, sarebbe andato tutto bene, questo articolo a parti invertite non lo leggeremmo e anzi leggeremmo che quello che ha detto la pm è giusto e sacrosanto?
Si può anche essere di parte, ma un po’ di obiettività, che cazzo.
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@Oracolo di Delfi
Non è poi molto difficile comprendere, anche per chi non fosse troppo avvezzo al linguaggio burocratico/giudiziario, il significato
della Legge 833/1978.
Evidentemente Lei, così come la Procuratrice Maria Cristina Rota, non è intellettualmente attrezzato per capire anche concetti così semplici.
Peccato sia argomento non rappresentabile con un disegnino, altrimenti ne avrei fatto uno per Lei e per la Procuratrice e con
quello avrei tentato di evitarLe la consueta figura da peracottaro.
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@Oracolo di Delfi che si appella all’obiettività? ma siamo sicuri sicuri che sia lui?
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Non facciamo il processo alle intenzioni, attendiamoci ai fatti della P.M. con Slangbu
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Non facciamo il processo alle intenzioni, attendiamoci ai fatti della P.M. con Slang
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Meno male che ci sei tu, Pieroiula di ‘sto cazzo, laureato all’università della vita, che ne sai più di me e di un magistrato messi assieme, dall’alto della tua laurea conseguita in quinta elementare.
E ripeto: solo perché questo PM ha espresso una posizione contraria al governo. Se se la fosse presa con la regione sarebbe stata una santa.
Grulli!!!
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Un magistrato deve valutare i fatti e non esprimere opinioni, e se le esprime all’inizio di un’inchiesta che lei stessa definisce lunga e complessa vuol dire che è imbecille, oppure faziosa. Qualcosa mi dice che le due cose non si escludono affatto.,,
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Un plauso, ho apprezzato la sua reattività e pure il “grulli”, bravo Oracolo di Melfi
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Il problema è che Fontana Gallera Conte Speranza ecc. in quel periodo erano in anestesia parziale, ovvero non si muovevano, se ci fosse stato Zaia che è veloce e decisivo le cose sarebbero andate diversamente
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Paolabl è lo pseudonimo della moglie o amante segreta del Luca? Altrimenti non si capisce la venerazione, perfino Crisanti ne ha le paxxe piene.
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Gioia “in quel periodo”, come dici tu il Luca tuonava contro il governo perchè gli aveva fatto tre zone rosse!!! poi non fatte, poichè hanno bloccato tutta Italia. Vatti a riguardare le sue dichiarazioni. Memoria a breve termine?
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Tuonava, hai ragione, ma ne aveva il diritto vista la confusione che regnava in quel periodo. Con Crisanti è tutto ok, anche perché quest’ultimo ce l’ha con la Russo, non con Zaia, Una cosa sola ha detto di sbagliato Zaia in questi 3 mesi, che il virus potrebbe anche essere artificiale (non lo è) per il resto le ha azzeccate tutte
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Premesso che, le regioni hanno grandi poteri
anche decisionali, alcune di loro in 🇮🇹 si comportano come ragazze carine ma spesso isteriche,
quando le cose vanno bene fanno festa,
al minimo intoppo scaricano le colpe su quello di turno, ma Conte che conosce bene le ragazze isteriche, prende il tempo strettamente necessario
per farle prima esprimere e sistematicamente, visto che le ragazze isteriche sono poco riflessive
e diciamo un po confuse,
non perdono tempo per mettersi nei casini
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