(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Il governatore della Lombardia Attilio Fontana messo alle strette dai pm di Bergamo ha fatto il salto della quaglia e scaricato su Roma la responsabilità della diffusione del Covid nella sua regione. La tesi è che il compito di istituire le famose zone rosse, isolando i focolai del virus, non gli competeva perché toccava al Governo nazionale. Una splendida difesa, non c’è che dire, se non fosse che dall’inizio della pandemia dev’esserci in giro un gemello di Fontana a cui non va bene niente di quanto disposto da Palazzo Chigi.

E sentire le Regioni che si ricordano dello Stato dopo non aver mollato un centimetro delle loro prerogative sulla sanità fa quanto meno masticare amaro. Quando però si parla del bengodi degli ospedali e delle Asl, in cui la politica e i privati affondano profondamente le loro mani, al peggio non c’è fine. E allora ecco arrivare in soccorso di Fontana e del suo improbabile assessore Galera con due elle l’ex dominus del Pirellone, Roberto Formigoni (nella foto), che in galera – quella vera – non ci sta malgrado una sentenza definitiva a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione nel processo sul crac delle Fondazioni Maugeri e San Raffaele.
Invece di espiare in silenzio la condanna, il Celeste – come lo chiamavano ai tempi in cui in Lombardia non si muoveva foglia senza il suo consenso – appare in tv per difendere quel modello di sanità che oggi conta il più alto numero di vittime per Coronavirus in Italia, smantellato incautamente nel tessuto di prossimità e territoriale. E lì capisci che in questo Paese il virus è il minore dei mali.
Masticare amaro… splendido eufemismo. Come diceva il sindaco Sala, ce lo ricorderemo, a tempo e a luogo.
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Il virus è nelle televisioni.In un paese senza il virus dei giornalisti leccaculi del potere,quello vero,certi personaggi delinquenti non apparirebbero mai.E IN UNPAESE NORMALE CODESTI GIORNALISTI SPARIREBBERO dalla circolazione
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LA VERGOGNA LOMBARDA-Viviana Vivarelli-
Ieri sera mi ha telefonato il mio nipote di Milano, ingegnere dell’IBM, colpito a marzo dal Convid19 e che ancora non ha finito la sua odissea.
Per più di due mesi è stato confinato in camera sua col terrore di contagiare la moglie (diabetica grave) e le due bambine. Per più di due mesi ha chiesto inutilmente, anche a pagamento, una visita medica, un tampone, un esame sierologico, e li ha chiesti anche per lui il suo eroico medico di base che ha lottato assieme ad altri medici della USSL per aiutare i suoi contagiati, poi in questi giorni, DOPO DUE MESI E MEZZO, finalmente, la cosa si è sbloccata e mio nipote si è visto arrivare l’offerta ‘contemporanea’ di 4 tamponi e di un esame sierologico. Quando è andato al San Raffaele si è trovato in mezzo a una folla di contagiati, molti dei quali ormai guariti ma non dichiarati guariti per cui non potevano né uscire né andare a lavorare, che reclamavano per situazioni inaccettabili. Non solo la carenza cronica di mascherine, di tamponi, di assistenza medica, di assistenza di qualunque tipo ma situazioni assurde come quella di un marito che reclamava perché la moglie era stata contagiata ed era riuscito dopo due mesi di richieste ad ottenere un tampone per il suo bambino ma non per se stesso.
Mio nipote è di Firenze e non avrebbe mai creduto di trovare in Lombardia una disorganizzazione sanitaria simile, da terzo mondo. La gente in attesa per ore e ore ormai aveva superato anche la fase della rabbia ed era entrata in una fase di stupefazione, di rassegnazione istupidita, era pronta a tutto pur di finire il loro calvario, anche a rifare tamponi inutili dopo che due o tre li avevano dichiarati guariti ma senza le dichiarazioni pubbliche degli ospedali.
La trafila di un Paese civile sarebbe stata di ridurre al minimo la permanenza dei malati negli ospedali, permanenza infettiva che obbligava a nuove quarantene, di fare velocemente quanti più tamponi possibili sui malati a domicilio o anche senza farli scendere dall’auto (come vedevamo in televisione) e senza lunghissime attese negli ospedali assieme ad altri infetti, di fare rapidamente le analisi e spedirle immediatamente con internet mediante il fasciscolo sanitario sia al richiedente che al suo medico di famiglia. Il tutto avrebbe permesso analisi veloci (ci dicevano che ci volevano due ore) e tramissione degli esiti in tempo reale ‘a casa’! senza affollamenti inutili negli ospedali per ore e ore (mio nipote una volta lo hanno fatto aspettare tutto un giorno e anche tutta la notte! per poi dirgli che comunque doveva stare in quarantena, essendo rimasto troppo tempo in ospedale.! Dopo l’attesa pure la beffa!)
Ma questo è ancora nulla! L’esito del tampone non andava direttamente tramite internet dal posto di analisi A al paziente o al suo medico, andava in un luogo di raccolta B che lo mandava a C. Ma forse gli esiti li mandavano per posta normale o coi piccioni, visto che arrivavano dopo settimane!!! Un sistema organizzativo da paura!
Ma il peggio è che di tutto questo non si parla in televisione. Non si va negli ospedali milanesi a intervistare la massa stralunata e sfinita dei pazienti, nessuno si degna di fare una vera inchiesta sul grado gigantesco di disorganizzazione e di stupidità degli amministratori lombardi! Degli incapaci e idioti totali! Nessuno dice che la Lega ha portato la Lombardia a livelli da Terzo Mondo per lucrare sui malati e che solo per questo la Lombardia avrebbe dovuto essere commissariata immediatamente.
Si è fatto silenzio su tutto e addirittura oggi si permette che i soliti colpevoli neghino i tamponi ai malati col solo scopo di migliorare l’immagine della sanità lombarda, taroccando i dati e dando per finita una epidemia ancora in corso, perché, come tutti sanno, meno tamponi si fanno, meno contagiati risultano
Gli italiani queste cose non le sanno perché non le devono sapere. Ma i contagiati, le loro famiglie, i parenti di quegli anziani che sono stati scaricati a morire nel pensionati per anziani, la verità la sanno!!! L’hanno sperimentata di persona. E io spero vivamente che se ne ricordino quando andranno a votare di nuovo e che, almeno in Lombardia, la Lega sparisca per sempre!
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non sono veri giornalisti e le trasmissioni si chiamano INFOTAINMENT, un miscuglio tra pesudo-informazione tipo Novella2000 ed intrattenimento, spettacolo insomma e per fare spettacolo al Circo usano spesso gli animali.
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Più che “infotainment” si dovrebbero definire “infottainment” ovvero trasmissioni costruite apposta per “fottere” i telespettatori
meno accorti e meno informati.
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Senza parole, Viviana for ever. Rubo la chiosa finale dell’articolo : e li capisci che covid-19 in Italia è il minore dei mali!
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ci avevano illusi che qui al Nord c’erano le vere eccellenze, non solo nella sanità, e invece!
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Se questo MARCIUME non cessa, come sperare in un PAESE migliore.
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Come sorprendersi? Li abbiamo ascoltati millanta volte in TV trascinare la loro tragica inconsistenza, la vuotezza dei crani inutilmente ampi, sulle gambette storte di una dialettica da semianalfabeti di ritorno (ma anche di andata!).
La stessa impronta che riconosciamo sui social nella quasi totalità degli interventi di chi si professa leghista o di chi, non ammettendolo perché in fondo se ne vergogna, non riesce comunque a fare a meno di scoprirsi per quello che è: un perfetto #Y&K€%ille!
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