(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Può servire più tempo e coraggio, ma le buone idee vincono sempre sugli egoismi e gli steccati ideologici. Così oggi dall’Europa arriva un segnale impensabile fino a un anno fa, quando proprio a maggio 2019 veniva eletto il nuovo Parlamento Ue e la mossa sorprendete e decisiva del premier Giuseppe Conte e della piccola pattuglia M5S permetteva la nascita della Commissione von del Leyen. Con bei programmi e inconsuete scuse all’Italia quando l’azione di sostegno ai popoli è risultata insoddisfacente, l’Unione ha comunque invertito la rotta rispetto all’ultimo ventennio, in tempi in cui il nostro Paese in difficoltà sui conti spediva il ministro Tremonti col cappello in mano a chiedere gli Eurobond oppure in anni più recenti il presidente Juncker ci negava più flessibilità sui bilanci.

Con il nuovo corso le cose non sono state tutte rose e fiori, ma l’attenzione ai temi dell’occupazione, della solidarietà e della sostenibilità green non hanno precedenti. Dunque abbiamo fatto bene, anzi benissimo, a non accodarci al più becero euroscetticismo di Lepen, Orbàn, Salvini e Meloni, tutto protesta e niente proposta. Nel nuovo clima più costruttivo adesso Francia e Germania aprono all’idea italiana del Recovery Fund, ipotizzando un plafond di 500 miliardi di euro in parte a fondo perduto, da garantire con il debito comune. Si tratta di una rivoluzione copernicana, che seppure meno ambiziosa di quanto chiede lo stesso Parlamento Ue (2mila miliardi) o l’Italia (mille miliardi) ci proietta in una stagione nuova: dall’Europa degli Stati a quella dei cittadini.
Ma l’attenzione de che? Mentre nel resto del mondo le banche centrali e i governi hanno fatto il possibile per aiutare l’economia dei paesi in difficoltà, l’UE ci ha messo più di due mesi per concordare un piano di aiuti da barboni, che tra MES, Sure e BEI arriva alla metà di quanto ha investito in USA la Federal Reserve. e il piano UE sarà operativo da giugno, per aiutare chi sarà sopravvissuto fino ad allora.
Dov’è questa attenzione? Dov’è il miracolo che avrebbe fatto Conte?
Meno retorica, per favore.
Il Recovery Fund si farà, se si farà, perché ieri Germania e Francia hanno dato l’ok. come sempre, chi comanda in UE sono Francia e Germania, e non si premurano nemmeno di farlo con discrezione: meeting bilaterali tra loro due, e gli altri paesi si adeguano. Conte non è stato nemmeno ascoltato dai due giganti, non se lo fila nessuno, quando ha provato a battere i pugni sul tavolo col suo “MES no, coronabond sì” gli hanno riso in faccia e hanno approvato un piano con MES sicuramente sì, eurobond no, Recovery Fund vedremo.
Quindi per favore evitiamo di indorare la pillola raccontando che l’UE si sta muovendo a compassione e che l’Immenso Statista Conte è tenuto in gran considerazione in Europa ed è grazie a lui se otteniamo qualcosa.
(ed evitate di dire che con Salvini andrebbe peggio: forse è vero, ma chissenefrega, Salvini non è al governo)
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Conte non ha cambiato assetti che lo precedono (asset Francia Germania) ma certamente non è andato col cappello in mano. Ha fatto richieste specifiche. In nessun mondo reale al tavolo di una trattativa si chiede 100 per avere 100. Ve lo siete dimenticato Renzi ai tavoli europei che per avere flesdibilità si vendeva le coste? L’Italia rimane quel paese corrotto e spendaccione da sorvegliare, e fossi in Conte sarebbe anche arrivato il momeno di lavorarci, e solo allora si potranno anche cambiare gli assetti internazionali.
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Ma loro hanno l atomica!
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Prendi un libro, lo apri e vai sotto la voce: Europa.
Prendi il dito e scendi.. dal 1970 al 1985,
Quando con riga e compasso veniva disegnata, ordita, impacchettata.
Che diversivo hanno usato.
Che magia hanno fatto.
Ci pensi un po’… e vedi che ci arrivi.
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Francia e Germania sono i due pilastri su cui si basa l’Unione, fin qui ok, ma definire Conte come un ebete qualsiasi ce ne corre. Non è uno statista (dove sarebbero gli altri?) ma un bravo amministratore per i mezzi che ha. L’Italia non ha mai veramente contato un tubo, ha sempre accetato tutto quello che veniva definito in sede di Parigi o Bonn ora Berlino, e i nostri primi ministri se ne tornavano con “Viva l’Europa Siamo tra i paesi fondatori”. Un’altra cosa è l’UE e da fuggire da quelli che dicono che è tutto bello quello che ne proviene. Una soluzione ai problemi di crisi economica attuale ci sarebbe:sono 4 le monete legate ad economie più importanti nel mondo: Dollaro, Euro, Renminbi, Sterlina.
basterebbe che fosse cancellato attraverso l’acquisto senza rimborso o rinnovo il 10% del debito di tutti i paesi dell’UE da parte della BCE. Non occorerebbe neanche battere moneta vera, sarebbe solo elettronica. Tutte le banche centrali battono moneta, centinaia di miliardi, la BCE no!, da qui nascono i problemi, ma così facendo creano troppe disparità all’interno dell’UE, crea sfruttatori e sfruttati, chi ha un debito alto non riuscirà MAI a pagarlo se non creando un’inflazione a due cifre, per cui sarà schiavo per sempre. Per di più che la corte tedesca ha già deciso che la BCE deve sottostare alle leggi tedesche (e questo già spiega molte cose). Questa UE con queste regole sarebbe da radere al suolo.
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L’UE sarebbe da cambiare, non da buttare: ma c’è chi non capisce la differenza.
Purtroppo siamo ostaggi di partiti (PD, Italia Viva) che hanno fatto dell’europeismo-a-tutti-i-costi la propria bandiera, che prenderebbero tutto quello che viene dall’UE, anche schiaffi, calci e pugni, per poter dire di essere europeisti, e che cercano di convincere l’opinione pubblica che chi osa criticare l’UE è un pericoloso sovranista. Non hanno vie di mezzo, sono stupidi, e per questo ci hanno imbarcato nelle peggiori avventure, ci hanno fatto firmare schifezze neoliberiste spacciandole per grandi conquiste dell’integrazione europea, come il Patto di stabilità, i vari six pack, two pack, fiscal compact, ci hanno fatto inserire in costituzione un idolo del neoliberismo e dell’austerity come il pareggio di bilancio.
Tutti i nostri capi di governo sono andati a Bruxelles col cappello in mano, chi addirittura in ginocchio come Monti, persino quel cazzaro di Renzi, che andava là col piglio da bullo, ma in realtà mendicava un po’ di flessibilità per le sue riforme (guardacaso) pure neoliberiste.
E adesso non è cambiata la cosa: Conte potrà pure essere un bravo amministratore, ma deve subire un’Europa dove a comandare sono sempre Germania e Francia, e un’Italia e dove i partiti come il PD non lasciano altra scelta che appoggiare lo status quo, così possono stordirci col solito ritornello che l’Europa è bella e buona e bisogna essere europeisti sennò siamo delle persone orribili.
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