(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Una cura da cavallo per rimettere in piedi il Paese. La manovra presentata ieri dal Governo è tanto ricca quanto ambiziosa. Non facciamo qui l’elenco dei provvedimenti, ma va dato atto al premier Giuseppe Conte di aver messo sul tavolo gli stessi soldi che in genere lo Stato tira fuori in due o tre manovre finanziarie, trovando un equilibrio non facile tra Cinque Stelle e Sinistra. E se i nuovi accorgimenti per accelerare l’effettiva erogazione degli aiuti funzioneranno, avremo la possibilità di lasciarci davvero il peggio alle spalle. Sempre che il Centrodestra che abbiamo, demagogico e divisivo, al solito non pensi ad altro che al suo consenso, e per questo continui a soffiare sul malcontento di chi è stato danneggiato dal Covid, alimentando paure e sfiducia.

A Salvini e soci il Capo dell’Esecutivo ha teso una mano, annunciando che la fine del lockdown si definirà in un decreto legge, coinvolgendo così anche il Parlamento. Vedremo che fine farà tale offerta, anche se probabilmente ci toccherà assistere a un film già visto, con le solite accuse di aver fatto poco, tardi e male, come ci raccontano nei talk show della tv a reti unificate. D’altra parte, se leghisti e dintorni non facessero così, dovrebbero spiegare perché la Regione Lombardia ha buttato decine di milioni per costruire un inutile ospedale alla Fiera a Milano, e dopo pochi giorni già pensa di chiuderlo.
Oppure dovrebbero vergognarsi per aver definito terrorista la volontaria Silvia Romano, il cui unico peccato per certi trogloditi è di essere tornata viva in Italia. Di sicuro, invece, avevamo già visto altre lacrime, oltre quelle della ministra Bellanova, che si è battuta per regolarizzare in un colpo solo più di mezzo milione di immigrati, facendo così il paio con l’altra fregatura annunciata nel pianto dalla Fornero. In tutto questo, diventa determinante il ruolo dell’Unione europea. Se non partirà il Recovery Fund, un terzo delle risorse stanziate finiranno per creare nuovo debito. Un peso difficile da sostenere. E che farà sparire il senso stesso di cos’è l’Europa se l’Italia sarà lasciata a fare fronte da sola.
“… il senso stesso di cos’è l’Europa…” s’è già evidenziato da tempo.
Ora, forse, obtorto collo, tenteranno di mettere una pezza su un buco di credibilità che s’è allargato
a dismisura, ma sono arcisicuro che riempiranno il cioccolatino di cicuta invece che di rosolio.
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si , peccato che non verso’ manco una lacrima quando il suo capo aboli’ l’art. 18 ai lavoratori .
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Paragonare le lacrime di chi toglie i diritti a quelle di chi li riconosce è proprio tipico di un giornalismo di propaganda. Riconoscere diritti agli esseri umani attiene alla dignità anche di chi li riconosce, non è che siccome parliamo di italia viva io mi privo della mia. Lei che scrive tali scemenze si priva della sua per stare dietro alla pazzia dei suoi protetti a 5s.
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