Il proverbio “Tutto il mondo è paese” è troppo autoassolutorio: ogni cittadino ha il diritto di pretendere che (il dovere di impegnarsi perché) il proprio paese sia meglio degli altri. Però ogni tanto rende l’idea.

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) -Tre mesi fa, quando la pandemia colpì l’Europa partendo dall’Italia, tutti ci facevano i complimenti per la reazione del nostro governo e del nostro popolo (a parte i due Cazzari, che facevano il giro della stampa estera per sputtanarci in tutto il pianeta, peraltro mai creduti) e qualcuno chiedeva copia dei nostri decreti e Dpcm per copiarli. Poi il Partito Preso Divanista s’impossessò rapidamente dei media e cominciò ad accusare il governo (ma anche gli italiani) di tutto e del contrario di tutto. Dimenticando che le misure antivirus decise fin qui hanno funzionato e ci hanno portati fuori dall’emergenza, malgrado le vaccate e i sabotaggi di alcuni sindaci, sgovernatori e dirigenti sanitari incapaci, vanesii e irresponsabili, nonché della Confindustria più miope, arrogante e rapace della storia recente, con apposita stampa al seguito. Ora l’ultimo mantra è che da noi la Fase 2 è un caos, un disastro, un’apocalisse, una catastrofe, una farsa, mentre “gli altri” sono già in pieno Regno di Saturno, con balsamiche riaperture di ogni attività per grandi e piccini, tamponi e test sierologici per tutti, mascherine che piovono dal cielo, app di tracciamento garantite e sicure, il tutto gratis et amore Dei.
Il Fatto sabato e il Corriere ieri hanno pubblicato un quadro sinottico delle Fasi 2 nei vari Paesi, da cui emerge che molti sono più indietro di noi (cosa comprensibile, visto che il contagio è partito dopo) e tutti gli altri più o meno al punto nostro. Il che non assolve il nostro governo per gli errori e i ritardi (quelli veri, non quelli inventati). Né i governi stranieri che han fatto peggio di noi (le riaperture premature della Germania con rialzo dei contagi, i disastri di Boris Johnson e della Svezia, che si è semplicemente scordata di imporre il lockdown e ora conta i morti a carrettate). Ma dimostra che le incertezze, le prudenze, gli stop and go e i divieti in apparenza assurdi non dipendono dalla prava volontà di questo o quel governo, ma dai connotati di una pandemia ancora in gran parte sconosciuta, che impone a tutti di andare per gradi, anzi per tentativi, e di navigare a vista. Tutti a scompisciarsi per la regola dei “congiunti”, termine abbastanza generico per includere parenti, fidanzati e partner delle coppie di fatto, ma per escludere amici e conoscenti. E ora si scopre che lo stesso problema se lo son posto dappertutto, ma l’han risolto con soluzioni anche più comiche della nostra.
Il Belgio, per estendere gli incontri consentiti agli amici, ma non a troppi, impone a ogni coppia di indicare nell’autocertificazione al massimo altre due coppie, anche spaiate, cioè formate da single (anche ignoti l’uno all’altro). Il problema si pone quando una coppia ne sceglie altre due e una di queste, o un membro di una delle due, non sceglie la prima o la seconda, allargando il numero massimo di 6 a chissà quanti. Un casino che fa rimpiangere i congiunti. Londra: il ministro degli Esteri Dominic Raab dice in tv che i figli possono incontrare entrambi i genitori, ma a patto di non essere mai più di due. Poi gli fanno notare che, essendo i genitori notoriamente due, il figlio che li incontra porta il totale inequivocabilmente a tre. Quanto agli amici, se ne può vedere uno, ma all’aperto e a due metri di distanza: il governo suggerisce le estremità di una panchina, almeno per chi parla forte. E le scuole? Non avevano riaperto dappertutto fuorché qui? Col cavolo. Il governo francese ha già dato una dozzina di indicazioni diverse. L’ultima è che riaprono su base volontaria, cioè per gli insegnanti e gli studenti che vogliono. Non male. In Belgio riaprono tutte le scuole, ma solo a 10 studenti per aula, gli altri a casa (sarà colpa dell’Azzolina). In Germania le classi iniziali e finali dei vari cicli, ma non le elementari e solo in pochi Land. In Olanda solo le elementari. In Spagna, Irlanda e Romania nessuna.
E il lavoro? Non l’avevano ripreso tutti tranne noi, poveri pirla? Domenica Johnson annuncia che lunedì riaprono fabbriche e cantieri, così l’altroieri mattina i lavoratori escono di casa, ma mentre sono per strada arriva il contrordine: il governo s’è scordato le linee guida per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Che sarà mai. Tutti a casa, ci si riprova oggi, sempreché si abbia tempo di adeguarsi alle regole fatte ieri. E le app? Non sono partite da nessuna parte, salvo qualche sperimentazione locale, con mille problemi tecnici e di privacy. Le mascherine non bastano quasi ovunque, e molte sono irregolari, difettose e supercostose, tant’è che nessuno le ha ancora rese obbligatorie per tutti. Mille problemi anche per tamponi e test. Portogallo a parte, di geni in giro non se ne vedono. E, date le condizioni di partenza dell’Italietta inefficiente e iperburocratica, poteva andarci molto peggio: sarebbe bastato che Conte&C., anziché agli scienziati, avessero dato retta a cazzari, sgovernatori, Confindustria e Partito Preso Divanista. Lo diciamo dal primo giorno: questo è il peggior governo possibile, eccettuati tutti gli altri. Quindi Pd e 5Stelle la piantino di litigare prima che arrivi il peggio del peggio.
Verissimo Travaglio, non c’è un paese in Europa che abbia fatto meglio di noi, nel resto del mondo invece bisogna guardare alla Corea del sud per affrontare le ripartenze ma gli italiani non accettano quei sistemi di limitazione alla privacy che andrebbero benissimo. Mi piacerebbe però una critica sulle numerose task force, rivelatesi superflue e inconcludenti
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Riaprire, riaprire: tutti al lavoro. Se poi, qualcuno, tanti CREPANO: chissenefrega. A chi specula in Borsa – nel chiuso della sua casa-, a chi traffica in droga, donne o influenze, chi estorce il pizzo ai commercianti, chi ruba negli appartamenti, gli importa assai di chi CREPA o si ammala, del superlavoro del personale sanitario, del disagio comune. Dietro gli urlatori del “riaprire”, nonostante la pandemia non sia finita, in Italia ci sono i gentiluomini appena descritti.
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PaoloDiamante oramai la differenza è di quale morte morire, chi non vuole riaprire tutto è perche i soldi gli arrivano senza fare niente
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Caro Paolo, dietro il riaprire c’è anche gente che non sa come mantenere una famiglia, evidentemente lei ha lo stipendio assicurato. Beato lei.
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A Marco e Paola: facciamo finta per un istante che i morti e le file di bare sui camion militari non siano mai esistiti, e che la questione sia puramente economica, quindi provando a ragionare a freddo.
La questione non è mai stata riaprire il prima possibile contro non aprire mai, ma un ben più modesto riaprire subito contro aspettare giugno, data indicata dagli esperti in modo da lasciare il tempo necessario alla curva epidemica per scendere ulteriormente.
Se, per la fregola di riaprire, poi finisce che ci si ritrova con la curva dei contagi in risalita e tocca chiudere di nuovo tutto, magari fino a settembre, non sarebbe molto peggio, come sta succedendo in Corea? Chi si prende una responsabilità simile? E chi ce li darà i soldi per sopportare un nuovo stop? La tanto vituperata Europa? Ammesso e non concesso che dall’Europa arrivi una risposta adeguata alla crisi, ed è tutto da vedere, questa arriverà una volta sola: chi, per proprie negligenze, dovesse andare incontro a ricadute, si arrangerà e saranno solo cazzi suoi.
Prevengo l’obiezione precisando che io non ho affatto lo stipendio garantito, però so far di conto: siamo già stati tutti chiusi per due mesi, rischiare di compromettere i sacrifici sostenuti fin qua solo per poter riaprire quindici giorni prima è da stupidi prima ancora che avventato, e questo considerando il solo rapporto rischi/benefici e facendo finta che tutte le altre conseguenze sociali e sanitarie non esistano.
Poi, esiste anche il resto del mondo, riaprire soli in un mondo chiuso non è molto furbo, a puro titolo di esempio, cosa rimetti in piedi a fare il comparto turistico se tanto non ci sono i turisti, a causa delle limitazioni nei loro paesi?
Quale commerciante può avere una visione tanto miope da rischiare di compromettere l’intera stagione a fronte di due settimane in più di incassi, per forza di cose scarsi? A me sembra ovvio che il gioco non valga la candela.
Per quello che vale e con i dovuti distinguo, esiste uno studio che dimostra come le città statunitensi che hanno hanno riaperto per ultime e con maggiori cautele (quarantena), durante l’epidemia cosiddetta spagnola agli inizi del secolo scorso, sono state quelle a subire meno gli effetti economici (hanno evitato la seconda ondata) e a riprendersi prima e meglio.
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Paola, non capisco se tu sia o meno ironica, dato che di solito non lo sei presumo di no, e ti dico che esempio peggiore non potevi scegliere.
Intanto, quella messa in pratica dal regime coreano non è semplicemente una limitazione della privacy, ma soprattutto di quella libertà di cui tutti, in occidente, vanno fieri (anche se quelli che, in Italia, più spesso si riempiono la bocca con questo termine hanno in mente solo la libertà di delinquere, e solo per loro).
E, soprattutto: non sai, che proprio in Corea del Sud, hanno appena dovuto richiudere bar e ristoranti, a causa di una ripartenza dei contagi?
https://www.ilpost.it/2020/05/11/seul-corea-richiude-bar-coronavirus/
Un ultimo appunto: le task force messe in piedi dal Governo per la gestione dell’emergenza sono soltanto due: il Comitato Tecnico Scientifico, guidato da Borrelli e quella della cosiddetta Fase 2, guidata da Colao.
Se per DUE è essere “numerose”, per me questo è un ulteriore indizio del fatto che non sai di che parli.
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Sei informato male, le task force vanno da 7 a 15 con un numero di esperti tra 137a450 a seconda dei giornali (sono tantissime comunque). Il sistema CoreaSud penso sia il migliore (certo che so della ripresa contagi è logico che sia così abbiamo capito la bastardaggine del virus, bisogna conviverci assieme non c’è alternativa) perché non ci potrà essere un secondo lockdown per tutta Italia, al limite a zone, verranno avanti solo disordini sociali
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@Paolabl
‘azz!!! se siamo fortissimi in Italia. Abbiamo 15 Task Force e addirittura 450 espertissimi di pandemie. Sai soldi se li potessimo esportare? Magari ai due paesi anglosassoni guida del mondo? Perchè non ci abbiamo pensato prima?
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Io sarò pure informato male, ma tu che sei in grado di credere che”da 7 a 15 a seconda dei giornali” rappresenti anche solo vagamente un’informazione, sei probabilmente messa peggio.
Neanche oso chiederti quali siano i giornali a cui ti riferisci (tanto me li immagino, se sono i soliti più che informare diffondono propaganda), di citare uno straccio di fonte probabilmente nemmeno sei in grado, che altro ti devo dire? Se sta bene a te che i numeri possano variare, non dico dal doppio al triplo, ma anche di una sola unità (stiamo parlando di task force governative, si da’ il caso che vengano costituite tramite atti ufficiali, mica si inventano così dal nulla, magari su twitter), senza che tu possa notare niente di strano (non ti sei chiesta quali siano? Avranno pure un nome, un referente, qualsiasi cosa: io le sole due che conosco le ho elencate), l’unica cosa che si può dire è che qua la ragione cessa, pertanto mi taccio.
Quando scopri se sono 7 o 15, o magari 24 o 31, abbi la cortesia di farmelo sapere, magari me li gioco al lotto.
Un’ultma cosa, se per te il sistema Corea è il migliore, ti svelo una notizia in anteprima: sei COMUNISTA!
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Allora, semi presidenziale non è comunista, per il resto io non sono prostrata al Fatto Q, quello che ho letto sulle task force viene da il tempo, il sole 24 il mattinoecc. Non si vive di soli TRAVAGLI
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Io invece che sono due in tutto l’ho letto sui siti istituzionali, dato che preferisco informarmi direttamente alla fonte, ove possibile senza intermediari (ci vuol tanto poco), e di Travaglio non me ne può fregar di meno.
Fino a quando non sarai sei ingrado di citare almeno alcune di quali sarebbero queste fantasmagoriche altre task force, la tua rimane un’illazione, e neppure farina del tuo sacco.
In Corea hanno avuto l’epidemia di mers cinque anni fa, e si sono dotati per tempo degli strumenti necessari per far fronte, tra cui varie leggi che puntavano a semplificare le norme, limitando di fatto e per sempre le libertà personali.
Tra le altre cose, queste hanno prodotto la famigerata app, che di fatto assoggetta la popolazione a un tracciamento governativo, cosa che mi pare non sia molto gradita nelle democrazie. A me non risulta che esista un solo partito italiano che si dica a favore di un massiccio utilizzo governativo dei big data basati sul tracciamento personale tramite gps.
Io il tracciamento governativo obbligatorio l’ho chiamato comunismo, magari ho sbagliato terminologia ma questo è, chiamalo come ti pare. Se sei a favore del sistema coreano sei a favore anche di questo, per cui datti pure la definizione che preferisci, basta che sia chiaro il punto.
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Se penso quale poteva essere l’alternativa, le persistenti Teste di Chicco, ringrazio tutti questi “peggiori” .
Grazie direttore.
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la sua analisi è chiara e molto condivisibile…ma il problema sta alla base del suo ragionamento: lei, (come me, lo ammetto) ha pensato che due mesi di isolamento per un motivo tanto serio da provocare la morte di alcuni di noi, potessero rappresentare un punto fermo oltre il quale tutto sarebbe stato diverso, una sorta di reset che ci avrebbe fatto ripartire più consapevoli e meno superficiali dato che ci eravamo inequivocabilmente persi tra terrapiattisti, vegani, no vax, migranti rubalavoro, scie chimiche, 5G, prima gli italiani, la sindaca ( a proposito: non ho mai capito perché non il guardio medico se il professionista è maschio) e innumerevoli stupidaggini del genere…ebbene, la quarantena è stata in realtà solo un intervallo , come quello che si fa a scuola: chi era asino prima, al rientro in classe lo è ancora
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@er
Ma lei, gentile er, da quale futuro scrive?
La sua sembra una voce incorporea proveniente da un futuro distopico in cui, digerite le morti e
il disastro economico, le cose siano riprese esattamente con lo stesso tran-tran di prima.
Può darsi che, a consuntivo, si dimostrerà che Lei avrà avuto ragione… ma un po’ di pazienza
nel verificare se la realtà sarà specchio delle profezie non guasterebbe.
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Lei ha davvero ragione da vendere e in cuor mio, come si dice, sarei davvero contenta di avere torto. Non voglio fare profezie catastrofiche ed è molto lontano dal mio modo di pensare il pessimismo ad
ogni costo ma a giudicare da quanto sta già facendo il Partito preso divanista di cui
parla Travaglio, temo che “il cuor mio“ non sarà accontentato
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L’erba del vicino è sempre più verde, In Corea del Sud addirittura è di smeraldo e cresce così bene che non occorre neanche pagare il giardiniere che la curi.
La pseudo-nuova Confindustria sta cercando di dare l’assalto al potere, vuole partecipare al banchetto degli aiuti a fondo perduto come invitato principale.
Vi ricordate la paccata di miliardi per assumere persone a cui non rinnovarono i contratti, scaduti i tempi della fiscalizzazione degli oneri? Bonomi gioca di sponda con Renzi (nel governo) autore del regalo, e con una destra così retrogada e bieca che non si trova paragone.
Il 90% del circo mediatico è in mano loro, l’operazione GEDI degli Elkann-Agnelli va in questa direzione.
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la questione delle riaperture: moltissime industrie ed attività non hanno mai chiuso, vuoi per servizi essenziali, vuoi per gentile concessione del prefetto, vuoi per il codice Ateco cambiato, vuoi per finte autocertificazioni. Il dramma è per le piccole imprese e le attività artigiane che hanno pochi santi in paradiso, per non parlare dei comparti che impiegano centinaia di migliaia di persone e che valgono quasi la metà delle entrate totali, turismo, trasporti, ristorazione, servizi alla persona altro che Confindustria. Essa per bocca di Bonomi sta solo alzando la voce, ma nella realtà molto poche si sono fermate, hanno subito delle contrazioni nella produzione e nelle vendite causa popolazione chiusa in casa. Altrimenti non si spiega come proprio nelle regioni del Nord le infezioni siano state così tante e prolungate e continuino tuttora, si sono infettate le persone che continuavano e continuano ad andare al lavoro.
Si poteva far meglio? certo ma anche peggio: poteva essere tutta Italia come la Lombardia, che in molti casi ha sacrificato i più deboli, per insipienza, ignoranza, arroganza ed incapacità.
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Scrive il direttorissimo del “Falso quotidiano: “qualcuno chiedeva copia dei nostri decreti e Dpcm per copiarli…”
Ebbene , io credo che nemmeno il piu bieco Emilio Fede dei tempi andati sarebbe arrivato a congegnare una “puttanata” cosi cosmica . Parafrasando Giachetti allorchè si rivolse a Speranza: “Travaglio, hai la faccia come il ….”
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Non è Travaglio a sostenerlo, ma Conte, e c’è una bella differenza tra affermare e riportare.
Conferenza stampa per annunciare il DPCM del 26 aprile: “Confido che anche nella ripresa l’Italia possa essere ammirata, già ci chiedono copia del provvedimento”. Mai smentito da nessuno. Neanche da te adesso. Fallo, se ne sei capace. Trova una fonte che sostenga il contrario, del resto se ti sei fatta questa opinione, su qualcosa ti sarai pure basata, no? Sbaglio? Ti sei basata sul nulla? Allora la tua non è un’opinione, ma al massimo una speranza, più probabilmente un pregiudizio.
Del resto, è perfettamente logico che gli altri Paesi volessero conoscere il prima possibile che provvedimenti avesse intenzione di adottare l’Italia, essendo stata la prima in Europa dove si è verificato il contagio, in modo da mettere a punto una propria strategia non partendo da zero al quoto. Ovvio che tutto l’occidente ci abbia visto, se non come esempio, per lo meno come cavia.
Nessuno, sano di mente, può negare che la gran parte del mondo civilizzato abbia poi finito con l’adottare la strategia messa in campo per prima proprio dall’Italia, ivi comprese comiche (se non stessimo parlando di una tragedia planetaria) inversioni a U di Paesi che inizialmente hanno annunciato tutt’altra strategia (su tutti l’Inghilterra, ma non solo), ma che poi hanno, inesorabilmente, finito con l’uniformarsi a quella che pare essere l’unica soluzione possibile, in assenza di vaccini o cure certe.
La realtà è lì da vedere, se non ti fidi controlla pure, non ti chiedo certo di credere a me, che non sono nessuno.
Però, amichevolmente, mi permetto di informarti che, fintanto che sostieni ciò che hai scritto, sei palesemente in fase di negazione totale, e ti consiglio dunque di informarti meglio: ci vuole davvero poco per controllare come stanno davvero le cose, meno tempo di quello che è servito a me per risponderti, ma qui il problema è solo tuo e io mi fermo.
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Stiamo procedendo nella nebbia fitta, la cosa migliore è andare piano, anzi pianissimo, e correggere gli errori di direzione man mano che ci se ne accorge.
Confindustria invece ha altre priorità rispetto alla salute pubblica, e vorrebbe i motori al massimo per macinare soldi a palate come è abituata da sempre, e se questo significa lasciare sul campo (santo) una marea di ultrasettantenni (e anche gente sotto i settanta, e anche gente che non muore ma si fa un paio di settimane intubato in coma in terapia intensiva, e quando esce la aspetta una lunga convalescenza e cure varie) a loro poco importa, tanto è tutta gente che non lavora.
Meglio andare velocissimi sperando che la strada sia dritta, o andare lenti considerando che potrebbero anche esserci delle curve? Fra l’altro considerando che fin’ora era tutto curve …
Se poi, a posteriori, i geni del senno di poi ci vengono a dire che avevamo impostato una curva a destra e abbiamo dovuto correggere perchè era a sinistra, cambia poco.
Col senno di poi fanno tutti 13 al totocalcio.
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