(Stefano Rossi) – Al filosofo Umberto Galimberti un preoccupatissimo giornalista ha domandato come si debba spiegare ai bambini la pandemia e il blocco totale della normale vita quotidiana.
La risposta meriterebbe di essere scolpita sul marmo di Carrara. Più o meno questa è la risposta.Ai ragazzi va detta la verità, bisogna che partecipino al nostro dolore. Devono capire, come gli adulti, che la vita è sempre precaria.
Siamo abituati ad avere la luce, l’acqua e il gas come fossero diritti. Invece capire che tutto è precario è un fatto positivo.
Anzi, dobbiamo ringraziare il cielo, se questo virus fosse stato solo poco più letale, avrebbe messo a rischio l’intero sistema.
Capisci che le preghiere servono.
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