“Meglio il buonsenso del governo che l’Italietta eroicomica” di Matteo Renzi. Nuovo clamoroso ribaltone di Giuliano Ferrara: l’ex direttore e oggi opinionista del Foglio per anni ha sostenuto l’attuale leader di Italia Viva, anche nei momenti più sfortunati, ma da inguaribile bastian contrario oggi prende ufficialmente le difese del “prudente” Giuseppe Conte, proprio dopo i violentissimi attacchi in aula dell’opposizione e dello stesso Renzi. 

Dunque l’appello degli intellettuali di sinistra contro la logica degli agguati al governo nell’emergenza è scandaloso, roba da Corea del Nord addirittura. Invece è solo un po’ comico, come quasi tutti gli appelli degli intellettuali, specie di sinistra. Ma che cosa c’è di scandaloso? Niente. L’accusa di imbavagliamento dell’opposizione è più comica dell’appello, che quella libertà esercita modestamente nel suo cantuccio. Non mi pare che il filosofo Marramao, la femminista Cavarero o il garantista Ferrajoli siano tutti i giorni in… “Il governo che c’è, e per fortuna che non ce n’è un altro, fa quel che può, con risultati modesti ma solidi, con atteggiamenti minimalisti, dettaglisti, un andreottismo inconsapevole ma non dei peggiori scorre nelle sue venuzze”, scrive Ferrara sul Foglio. All’insegna del “ora vediamo”, ma piuttosto che niente è meglio piuttosto, perché “si va per tentativi e senza fanfara”. Il nemico è “il vero conformismo“, che secondo Ferrara “si manifesta nelle pulsioni libertarie opportuniste (torniamo liberi!, dice il senatore Salvini), nel gusto delle belle frasi (non abbiamo tolto i pieni poteri a Salvini per darli a Conte!, esclama il senatore Renzi incurante del fatto che il virus dell’uno erano i neri in mare e quello di quest’altro è il Corona nei polmoni)”. Insomma, nessuna indignazione per “l’uomo solo al comando”, perché “tirare a campare è meglio che tirare le cuoia” anche perché l’italiano “dopo 50 giorni di quarantena vuole comunque andarci piano, come tanti pensano necessario, compresi i sindaci sapienti che non riaprono i bar liberati in anticipo da governatori impazienti”.