(Vittorio Feltri – Libero Quotidiano) – L’Italia è un Paese stravagante e talvolta imbecille. Da quando ha adottato con spirito religioso il politicamente corretto con l’intento di onorare tutte le categorie di umani, non si capisce più niente. Parlare, così come scrivere, è diventato un esercizio pericoloso, comporta addirittura il rischio di finire in tribunale e di ricevere una condanna. È ormai vietato definire coloro che hanno la pelle scura “negri”, termine caricato abusivamente di significati offensivi, e non se ne comprende la ragione, visto che dalle nostre parti, a differenza che negli Stati Uniti, le persone di colore non sono mal state maltrattate, nel senso che non è esistito II Ku Klux klan, nota associazione segreta dedita alla persecuzione degli afroamericani.
Non Importa. Per imitare i nostri alleati degli States abbiamo assunto, non richiesti di giungere a tanto, le loro stesse responsabilità per guanto riguarda le violenze perpetrate al danni degli individui che presentano una pigmentazione di tonalità cioccolato. Una decisione quasi comica considerato che qui nessuno si è sognato di sopprimere uno del Senegal e dintorni. Vabbè, transeat.
È un fatto che pure i nomadi non si possono chiamare zingari poiché c’è il rischio si offendano. Costoro sono rom, e non si afferra cosa diavolo tale vocabolo voglia dire, però non puoi appellarli diversamente altrimenti sono cazzi tuoi. La circostanza che i rom spesso commettano reati gravi (il furto è la loro specialità) costituisce un dettaglio su cui occorre sorvolare. Contano di più le parole degli atti materiali.
Andiamo avanti Se qualcuno a me bergamasco dà del polentone, non è un dramma, giustamente, eppure, se io do del terrene a uno del Mezzogiorno, apriti cielo: viene giù il mondo. Mi denunciano, ml insultano, mi sommergono di Ingiurie. Perché? O osservi il politicamente corretto oppure sei un razzista, per Io più di merda. In questo campo vanto una vasta esperienza. Ma fin qui c’è solo da ridere, ammesso che ti consentano di non prendere sul serio certe manie linguistiche invero incomprensibili.
Tuttavia, se qualcuno, parecchi, si accanisce contro di te in quanto sei vecchio, sui social e non solo, nessuno storce il naso. La Costituzione recita che ogni cittadino ha gli stessi diritti e va rispettato nel medesimo modo, nonostante ciò se hai superato i 60/65 anni ti riempiono di contumelie, mandando affanculo la religione del politicamente corretto. In questo periodo di virus dominante, inoltre, perfino il governo reputa chi ha oltrepassato una certa età merce avariata, indegna di essere equiparata alla specie dei giovani, al guaii sarà concesso di uscire di casa, mentre i nonni dovranno sopportare per mesi, forse di più, gli arresti domiciliari.
La ratio? I guaglioni hanno diritto di disporre della propria vita come aggrada loro. I vegliardi se ne stiano tappati tra le mura domestiche e non rompano i coglioni. Infatti, qualora si ammalassero e morissero, pazienza; però se venissero ricoverati, peserebbero sulle casse della sanità Questo si, è razzismo, eppure bonario, quindi va tollerato, anzi non va neppure catalogato alla voce razzismo, bensì a quella del buonsenso. Tra pochi giorni ripartiranno le attività economiche, ma le scuole resteranno chiuse, come vuole il duce di Foggia. Cosicché le famiglie dove metteranno i bambini? Li affideranno ai nonni, i quali all’improvviso saranno rivalutati ed equiparati a esseri umani non Inferiori
Il problema è che Feltri ha in parte ragione, quando parliamo ad esempio di Rom quale atteggiamento fa più schifo? Quello di Feltri che li detesta o quello di una sinistra demagogica che spaccia la miseria umana del loro modo di vivere per “cultura”?
A Magliana, quartiere romano, c’era un campo Rom che conoscevo bene,
ci passavo vicino tutte le volte che andavo alla stazione di Muratella, proprio vicino al campo, a prendere il treno per recarmi al lavoro. Vedevo i bambini che gironzolavano nell’immondizia e nel fango insieme alle loro madri, mentre i loro padri rientravano a bordo di Mercedes con orologi d’oro.
Qualsiasi uomo autenticamente di sinistra avrebbe preso anche a mazzate (si, a mazzate!) quegli uomini ladri, sfruttatori, parassiti e bastardi ed avrebbe liberato le donne da quella condizione di schiavitù ed offerto ai bambini istruzione ed un ambiente più salubre in cui vivere. Glielo avrebbe imposto per il loro bene (in primis di donne e bambini) oltreché per il bene della collettività che deve sorbirsi i loro furti, la loro elemosina insistente e fastidiosa, la vista di quello schifo inaccettabile. Ed invece parlavano di “cultura rom”. Una parte della sinistra non è interessata alla soluzione dei problemi così come i commercialisti non sono interessati alla semplificazione del fisco.
Detestare degli atteggiamenti, degli stili di vita è del tutto legittimo se si hanno dei validi motivi. Esattamente come lo è detestare i metodi mafiosi.
Il razzismo è il disprezzo per le persone a prescindere da come si comportano.
Io non ti disprezzo perché sei ROM, io ti disprezzo perché da quello schifofo stile di vita non intendi emanciparti. E puoi essere negro, albino o con gli occhi a mandorla, non fa la minima differenza.
Ma qui in Italia si passa da coloro che li vogliono così come sono perché è la loro cultura a chi, livido di razzismo, vorrebbe addirittura bruciarli vivi. Due facce ottuse della stessa stronzissima medaglia.
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PERFETTO ! BRAVISSIMO !
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